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Le scene di Paola Castrignanò contribuiscono ad un grande movimento, con le ricostruzioni di interni fatte di strutture semplici, la miseria riprodotta in miniatura non ha bisogno di fronzoli, a volte basta una panchina in un angolo, un cono d’ombra e un gesto di miserevole grettezza interiore per cadere nell’inferno della disumanezza esasperata.
Dall’8 al 12 novembre al Teatro San Paolo uno spettacolo, La Parte migliore di me di Francesca Detti e Andrea Gambuzza, porta in scena un tema molto attuale come quello dei padri separati...
Vederlo sul palcoscenico è uno spettacolo senza bisogno di altra scenografia, bastano lui, un tavolino, una tenda e strumenti musicali (ricordando tanto il teatro epico di Brecht).
Era il 1904, e un industriale aristocratico – Josep Battlò – chiese a Gaudì di riammodernare un palazzo di modesto valore, che aveva acquistato nel 1903. Il palazzo, si trova appunto nella zona che, all’epoca, era considerata dalla borghesia catalana, la sede centrale dei palazzi più fastosi.
Può un libro cambiare la prospettiva sulla vita? Si. Se riesce a farti riflettere sul vero senso della vita, e se il lettore legge acquisendo profondamente il significato del racconto, le descrizioni degli elementi emozionali che spingono gli esseri umani a produrre la propria felicità, piuttosto che la loro sciagura.
Succedeva vent’anni fa a Tortona, un paesino del nord-ovest d’Italia, dove tira un vento freddo, tagliente, dove la nebbia copre tutto, anche i sogni. I fratelli Furlan in una notte di dicembre salgono su un cavalcavia e complice la noia iniziano a gettare sassi sulle macchine che passano.
È di pochi giorni fa la notizia di un’ennesima sparatoria a Napoli, sparatorie tra gruppi camorristici che si contendono le piazze della droga, e a farne le spese i passanti inconsapevoli.
Capacità attoriale e canora, battute pescate dall’attualità, l’ironia e il romanticismo: sono gli ingredienti di questo spettacolo, che fa ridere, sognare e anche commuovere in alcuni tratti, in scena al Teatro Parioli fino all’8 Gennaio 2017.
Claudia: libertina o vittima? Nella prima parte del romanzo, questa donna sembra essere lo stereotipo della donna libera e votata al libertinaggio: niente storie serie – anche se, sotto sotto, le anela – niente coinvolgimento emotivo: solo sesso, ma sesso spinto. All’estremo. Talmente all’estremo, da divenire una sorta di giocattolo pornografico in mano all’uomo del momento.
Dire in faccia alla gente quel che pensate di loro, dei loro comportamenti, dei loro errori, e in cambio, ricevere applausi. Ecco, è ciò che accade durante lo spettacolo: “Come ne uscimmo fuori” di Sabina Guzzanti.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Al di là dell’ottimismo sbandierato da Ryanair, che vorrebbe invogliare i clienti a tornare a volare ancora prima della fine dell’estate, l’era dei voli lowcost pare volgere al termine.
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.