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Medici Senza Frontiere (MSF) avvia oggi un servizio di telemedicina per fornire assistenza psicologica gratuita ai suoi ex-pazienti sull’isola di Nauru, in Australia, tra rifugiati, richiedenti asilo e popolazione locale.
Questo servizio da remoto risponde all’impegno preso da MSF di garantire continuità di cure ai propri pazienti sull’isola, ancora estremamente vulnerabili, dopo che nell’ottobre 2018 il governo di Nauru ha chiesto all’organizzazione di interrompere le attività.
“Da quando siamo stati costretti a lasciare Nauru a ottobre, continuiamo a sentire di pazienti che si trovano in gravi difficoltà psicologiche e faticano a ricevere un’assistenza di qualità. Questo servizio di telemedicina è l’unica alternativa che ci è rimasta per mantenere l’impegno medico ed etico che abbiamo preso con i nostri pazienti” dichiara Beatrice Barbot, coordinatrice del progetto di MSF per Nauru.
MSF fornirà consultazioni psicologiche via telefono a tutti i propri ex-pazienti di Nauru attraverso un team di psicologi basato in Australia. MSF ha informato le autorità di Nauru e vede positivamente possibili collaborazioni e coordinamento con altre realtà mediche, con l’obiettivo di fornire le migliori cure possibile.
MSF ribadisce con forza la propria richiesta di evacuazione immediata di tutti i rifugiati e richiedenti asilo da Nauru, perché il rischio di sviluppare pericolosi problemi di salute mentale resta alto per tutte le persone bloccate sull’isola. Rifugiati e richiedenti asilo devono avere un rapido accesso a meccanismi di reinsediamento permanente insieme alle loro famiglie, perché possano ricostruire le proprie vite.
“L’assistenza psicologica può aiutare ad alleviare temporaneamente alcuni sintomi, ma purtroppo non esistono soluzioni terapeutiche per richiedenti asilo e rifugiati che vengono trattenuti a tempo indefinito a Nauru. Fino a quando la situazione non verrà risolta, faremo tutto il possibile per continuare a fornire l’assistenza psichiatrica e psicologica indipendente di cui le persone hanno disperatamente bisogno” dichiara dott.ssa Christine Rufener, psicologa clinica e coordinatrice delle attività di salute mentale di MSF.
Il 5 ottobre 2018, dopo 11 mesi di attività di salute mentale sull’isola, il governo di Nauru ha informato MSF che i servizi dell’organizzazione “non erano più richiesti” e ha imposto la chiusura delle attività entro 24 ore. Questa brusca interruzione ha costretto MSF a lasciare centinaia di pazienti che avevano urgente necessità di assistenza di salute mentale continuativa.
A dicembre, MSF ha pubblicato il primo rapporto indipendente di dati medici “Disperazione senza fine” che dimostra l’estrema sofferenza psicologica diffusa sull’isola di Nauru a causa delle politiche migratorie australiane che prevedono la detenzione indefinita off-shore. Quasi tutti i 900 richiedenti asilo e rifugiati a Nauru, inclusi 115 bambini, sono sull’isola da più di cinque anni, senza alcun avvio del loro processo di reinsediamento e senza la prospettiva di essere ricollocati.
MSF ha iniziato a fornire servizi piscologici e psichiatrici gratuiti a rifugiati, richiedenti asilo e abitanti della Repubblica di Nauru a novembre del 2017.L'articolo ha ricevuto 352 visualizzazioni |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/02/2019 03:18:44 |
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