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Giancarlo Giudice è un giovane scrittore che dopo l'uscita del suo primo romanzo, L'aria nelle narici, ha pubblicato un secondo romanzo, che ha per protagonista sempre Alberto, che è alla ricerca di sé stesso, per vivere la vita nel modo migliore. Nel nuovo romanzo Autopsia di una mistica, Giudice si occupa di un argomento un po' più ostico: il misticismo. Prima della presentazione ufficiale al pubblico del romanzo, che avverrà a Bologna il 30 ottobre, lo scrittore, che è anche pittore e scultore, ha risposto ad alcune domande. È uscito da poco il tuo nuovo libro "Autopsia di una mistica" dove ti ritrovi ad esplorare un mondo particolare e ricco di misteri, come è nata la scelta di questo argomento? Da anni studio religioni comparate, filosofie orientali e mistica per cui è stato naturale per me scrivere un romanzo (un thriller psicologico) per divulgare e rendere fruibili al largo pubblico argomenti, come la mistica appunto, che sembrano essere rilegati solo all'ambito religioso e spirituale e per gli addetti ai lavori; magari poco conciliabile con la vita di tutti i giorni e invece per me la sfida più grande era dimostrare che la visione mistica ben si concilia con la nostra quotidianità e che può aiutarci a vivere la vita in armonia e felice. Anche la prefazione ha una firma importante, quella del professor Enrico Pierangeli La prefazione è stata curata dal prof. Enrico Pierangeli, un neurochirurgo e luminare nel suo settore, che come molti studiosi sta cominciando a trovare un punto di accordo tra scienza medica e spiritualità, intesa quest'ultima come un'estensione delle capacità mentali di ognuno di noi. Sappiamo ancora pochissimo del cervello e perciò credo che questo romanzo, pur nella sua caratteristica di genere, è comunque una storia narrata, possa contribuire a incuriosire il lettore verso questi percorsi. Il prof. Pierangeli mi ha coadiuvato nelle pagine in cui si parla ad esempio di ispezione sul corpo della mistica, Elena la protagonista, nei riferimenti medici, la terminologia e le nuove tendenze della ricerca scientifica. E lo ringrazio molto. Nel romanzo il protagonista è ancora Alberto, che avevamo incontrato nel tuo primo romanzo, cosa accade al protagonista questa volta? Alberto ha accettato l’invito di soggiornare per una settimana a Müenster da parte di un vecchio amico del liceo: Enrico, un neurochirurgo, che in chat non gli ha fornito però alcun dettaglio. Una volta in Germania, Enrico comincia ad aprirsi, ma con qualche bugia ed omissione per saggiare la riservatezza dell’amico. Perché da un paio di mesi è apparsa dal nulla una donna, ritrovata in apparente stato confusionale, completamente glabra, davanti al cancello di ingresso della casa natale di una mistica ottocentesca, Anna Katharina Emmerick, nei pressi di Coesfeld, tanto che c’è già qualcuno che pensa possa trattarsi della sua reincarnazione. Comincia così un esperimento, tra colpi di scena e cambi di location, per scoprire la vera identità di Elena, dotata di capacità mentali e spirituali sorprendenti. Avrai fatto degli studi particolari e approfonditi sull'argomento, hai avuto l'aiuto, il consiglio di qualcuno? Studi specifici certamente. Ad esempio parlo di alcune mistiche tedesche, un omaggio ai luoghi narrati. La storia infatti è ambientata nella Renaia tra Müenster, Coesfeld e Dülmen: Anna Katharina Emmerick, Idelgarda di Bingen e Edith Stein. Poi nella sezione dedicata all'apporto sociologico che una mente mistica potrebbe apportare ad esempio nei confronti dei mezzi di comunicazione, ho approfondito le influenze delle onde sonore sul cervello. E infine tutti i luoghi narrati sono stati da me personalmente visitati e documentati con foto e video, che nelle diverse presentazioni live mostrerò. Come e cosa è cambiato in Alberto in queste nuove pagine? Alberto, il protagonista della vicenda, è anche il protagonista del mio romanzo precedente L'ARIA NELLE NARICI. In quest'ultimo era a digiuno di tutto non solo di nozioni spirituali ma si lasciava vivere, come molti di noi, seguiva la scia delle mode sociali. In questo nuovo romanzo sono trascorsi 7 anni e ha studiato e viaggiato alla ricerca del suo vero sé. Non è un illuminato ma almeno si è aperto alla possibilità che esista una realtà più estesa di quella che ci mostrano i cinque sensi e la scienza. Ed Elena la mistica gli darà filo da torcere. Secondo te il misticismo attira più uomini o donne e perché? Attira credo chiunque abbia il cuore aperto verso la possibilità come dicevo. E penso che siano le donne più propense a questo sforzo e le ammiro molto.... Com'è cambiato Giancarlo Giudice studiando il fenomeno dei mistici? E' diventato più felice e più disposto ad incontrare il prossimo, perché è evidente che l'individuale e il collettivo siano solo un dualismo che in realtà non esiste. Esiste solo il tutto in un eterno presente. Il 30 ottobre presenterai il tuo libro al Museo di Porta Saragoza a Bologna, come ti senti? Sei pronto ad incontrare i fan di Alberto e i tuoi? Sì sono pronto perché è un'altra occasione per scambiarsi gesti di affetto e pensieri intimi. Ciao a tutti. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 04/12/2024 07:42:26 |
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