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Intervista a Claudio Gnessi, direttore dell'Ecomuseo Casilino e uno dei promotori delle iniziative:
1) Per i 90 anni del quartiere romano di Tor Pignattara sono iniziati lo scorso 12 gennaio gli eventi per celebrarli. Quali eventi ci aspettano di rilievo in futuro?
- Ci aspetta intanto un fine settimana scoppiettante. Il 27 gennaio il Circolo Crunch in via Galeazzo Alessi 188 ospita due artisti del territorio con il concerto di Modo trio ed esposizione di Ilaria Valenzi. Il giorno successivo, a Largo Perestrello, parte la prima delle quattro “spedizioni pulitive”: cittadini che con scopa e ramazza si prendono cura del quartiere, protestando in modo propositivo contro lo stato di abbandono da parte degli enti preposti. Sempre la mattina parte anche Pezzettini, festa della lettura di Tor Pignattara che si protrarrà fino alla sera di domenica 29 gennaio. Uno degli appuntamenti culturali più attesi e partecipati del quartiere. Una vera festa che celebra il piacere della lettura e dell'incontro. La mattina del 29 gennaio, invece, parte l’edizione 2017 delle Domeniche dell’Ecomuseo che, in occasione della Settimana della Memoria, ci condurranno in un trekking urbano nei luoghi della Resistenza nel quartiere di Tor Pignattara, lungo il percorso delle pietre d'inciampo installate lo scorso 12 gennaio. Ad aprile, invece, ci aspetta la presentazione del fumetto dedicato alla vita di Giordano Sangalli, il partigiano del quartiere morto a soli 17 anni sul Monte Tancia. Un lavoro di oltre 6 mesi curato da Alessio Spataro per dare raccontare la storia di uno dei simboli più potenti di questo territorio resistente. Tutte le iniziative, in continuo aggiornamento si trovano al nostro sito web ufficiale:
2) Scorrendo la lista di questi eventi è evidente una attenzione alla 'storia' del quartiere vista dal punto di vista della Resistenza, dalle pietre d'inciampo a un fumetto realizzato per l'occasione: quale valenza ha ricordare questi fatti storici per descrivere un quartiere?
- La Resistenza, che proprio in queste strade ebbe uno dei suoi centri vitali, oltre ad essere un fatto storico è una metafora di un territorio che nella capacità di combattere e reagire alle sfide della storia ha fatto la sua cifra identitaria. In un momento in cui il quartiere è sottoposto alla pressione di profonde trasformazioni sociali, pensiamo sia più che mai necessario il richiamo a quei “ragazzi di Tor Pigna”, a quelle storie di sacrificio, a quell’eroismo quotidiano. Tor Pignattara è un quartiere tanto complesso quanto affascinante, le sue molteplici criticità fanno il paio con le ricchezze multiformi. Ricchezze storiche, artistiche e culturali ma soprattutto umane. Ricordare quelle storie vuol dire ricordare a tutte le comunità che ora compongono il mosaico interculturale del quartiere che questo territorio ha combattuto per essere una casa solidale, accogliente, inclusiva e che con lo sforzo congiunto di tutti ogni cosa è superabile. 3)Tor Pignattara è generalmente descritto dai media come un quartiere multietnico e dalla spiccata sensibilità artistica, ci descrive queste due caratteristiche nello specifico? - La descrizione mediatica del quartiere sfiora a volte il macchiettismo. Si passa dall’esotismo di maniera che relega il quartiere a una sorta di 'riserva indiana' di bizzarri personaggi provenienti da tutto al mondo, alla descrizione di un luogo buio e oscuro preda delle forze del male. Tor Pignattara in realtà è da sempre uno spazio plurale, aperto e meticcio. È luogo di sperimentazione di pratiche sociali, artistiche e culturali. Questo territorio ha un densità specifica che supera di gran lunga aree ben più “blasonate” della Capitale. Densità che vive anche nelle criticità, nelle difficoltà, nel disagio ma che risplende in una vitalità rintracciata già da Pasolini e da una bellezza che risplende nelle incisioni del Gran Tour. Non a caso è diventato la sede di uno dei più importanti e ricchi musei a cielo aperto di street art di Roma. Non a caso ha una programmazione culturale così ricca gestita direttamente dalle realtà sociali che vi operano. Non a caso è uno luogo in cui, fra contraddizioni e difficoltà, si sta provando a costruire un equilibrio possibile fra diverse culture, configurandolo come il laboratorio della Roma del futuro e di una nuova identità europea più inclusiva e plurale.
4)Iniziative come la vostra dall'alto contenuto culturale e sociale hanno un riscontro nell'agenda delle istituzioni? Come riuscite a organizzare tanti eventi. - Siamo volontari che amano il quartiere e ci investiamo ogni sforzo possibile. Il quartiere e i suoi abitanti se lo meritano. E, attraverso queste iniziative, vogliamo dar conto non solo del nostro impegno, ma anche e soprattutto dell’impegno di tutte le realtà che si fanno in quattro per creare socialità, cultura e integrazione. Sul fronte istituzionali notiamo, come sempre, un grande interesse, che purtroppo non si traduce spesso in capacità di sostegno e facilitazione. Siamo un quartiere largamente autogestito, soprattutto dal punto di vista sociale e culturale. 5) Tor Pignattara in 5 parole... - Compro una parola e ne scrivo sei: Mutevole per necessità, contraddittoria per natura. Grazie a 'Gli Scomunicati' e un caro saluto a tutti i lettori!
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 04/12/2024 07:21:52 |
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