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non sono i problemi, la crisi economica, la possibilità di scrivere sproloqui sui social, ad aver modificato una fetta di umanità, corrompendola al punto da disumanizzarsi. Costoro erano già così, e provengono da famiglie che li hanno educati alla miseria dell’animo, del cuore e della mente.
Dove inizia la coerenza, e dove finisce? Basta una telefonata ai servizi sociali per rovinare tre vite. Basta non fare una telefonata ai servizi social per far morire i bambini, massacrati di botte, sbattuti contro i muri di gomma di un sistema istituzionale, quello che dovrebbe cautelare le famiglie, i minori, i deboli, che in alcuni casi sembra aderire piuttosto a un compromesso, a una devianza, a un errore procedurale.
Non è da sottovalutare quanto sta accadendo. La diffusione di fake news, o di notizie reali ma diffuse con l’intento di modificarne il senso, ha già ampiamente cambiato la percezione che l’opinione pubblica ha su questioni importanti legate alla politica, all’economia e alla società in cui viviamo.
Il denaro è un concetto quasi astratto. Pezzi di carta e rondelle metalliche sui cui viene apposto un valore nominale. Se a suo tempo fosse stato deciso che al posto dei pezzi di carta e delle rondelle metalliche l’elemento di valore dovessero essere le conchiglie, sarebbe stato sterminato il mare alla loro ricerca.
Ingiurie, offese, parolacce. Dalla tv ai social network. Sono calati i filtri, quei filtri che in troppi considerano “fuori moda”. Come se il diventare volgari, aggressivi e volgari possa esser considerato “moderno” o frutto di una società evoluta.
Qualcosa di molto grave accade da anni, e questo qualcosa non permetterà, al nostro paese, di risollevarsi dai disastri operati dalle cattive politiche dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni: l’abitudine al degrado.
Permettere anche ai meno abbienti di formarsi attraverso la formazione privata e riconosciuta dallo Stato, che offre migliori servizi e maggiore qualità, è certamente uno degli elementi fondamentali di una vera democrazia.
La capacità economica della classe media, in qualsiasi nazione, è stata abbattuta notevolmente e non sembra arrestarsi la china intrapresa. Il lavoro è stato reso un onere da vivere pur di campare, ma male. Oltre la metà di quanto si guadagna è assorbito - in un paese come l’Italia – dalle imposte sul lavoro. Si fatica oltre sei mesi l’anno facendo volontariato. Per lo Stato.
Ogni santo giorno, dalla lettura della prima rassegna stampa al mattino e fino a tarda sera, non c’è modo di scovare qualcosa di positivo, positivo davvero intendo, per ciò che riguardi la politica nazionale e internazionale, il clima e l’ambiente, l’economia e la cronaca.
Vuoi aver diritto di parola? Devi sapere cosa dire e come. Non è un’opinione personale, bensì un criterio logico. Di conseguenza, prima di urlare alla dittatura, prima di rendersi simili a un sistema politico che urla ma non spiega, impreca ma non realizza, propaganda ma non onora le promesse, sarebbe necessario e urgente ripensarsi come popolo...
Nel bailamme che stiamo subendo, tra propaganda elettorale per le europee, arresti a pioggia in Nord Italia – corruzione e voto di scambio – e le solite scaramucce di governo tra Lega e 5stelle, non deve sfuggire un elemento, che ritengo invece molto serio e di interesse generale: il nuovo codice della strada.
«I partiti non fanno più politica. Hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni d'Italia”. Questo è quanto dichiarò Enrico Berlinguer, intervistato da Eugenio Scalfari per Repubblica il 28 Luglio del 1981.
Il caso del pover’uomo ammazzato di botte a Manduria - il 66enne disabile Antonio Stano - mi dà l’opportunità di sollevare una questione che non si può più lasciare tra quelle da non porre come prioritaria: cosa sta diventando certa gente, cosa stanno diventando certi italiani?
Il caso del quotidiano Libero – con cui collaboro – è da manuale: molti ottimi pezzi, scritti da validi colleghi, sono attaccati impietosamente per esser titolati in maniera da smuovere gli animi su un tema.
Tridico, dal suo punto di vista, ritiene essere un successo il fatto che siano state presentate 900.000 domande. Non accenna però al fatto che le domande bocciate rappresentino il 25% del totale, e nemmeno che i destinatari effettivi del sussidio non saranno superiori ai 675.000 nuclei familiari.
Ci siamo: i cittadini che hanno chiesto di aderire al reddito di cittadinanza, la cui domanda è stata accolta, ora sanno di cosa si tratti realmente. La maggior parte di essi è rimasto mezzo tramortito quando ha letto la cifra che riceverà per “cancellare lo stato di povertà”
È difficile per noi che assistiamo inermi alle decisioni della giustizia, comprendere le motivazioni che portano a certe sentenze. Non possiamo fare altro che accettarle, ma sperare che qualcosa possa cambiare, in appello, in Cassazione o presso la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, in alcuni casi estremi.
Secondo un recente studio realizzato dall’ISRF Lab, l’Istituto Studi Ricerca e Formazione lavoro della CGIL, negli ultimi 10 anni gli stipendi degli italiani hanno perso mediamente 5.000 euro. Dipende dalla mancata rivalutazione in base all’aumento del costo della vita. Un tempo esisteva la scala mobile.
Scrivendo un commento pubblico sul profilo, in breve tempo si riesce – nella maggior parte dei casi – a ottenere l’attenzione del team che si occupa della gestione della pagina social. Ma attenzione: i truffatori in agguato, leggono costantemente i messaggi pubblici scritti dagli utenti che chiedono assistenza e che fanno? Generano – in pochi secondi – falsi profili intestati a “Poste Italiane”
Il disturbo bipolare, anche se trattato farmacologicamente, può ugualmente portare chi ne è affetto a comportamenti incontrollati, in special modo per ciò che riguarda i rapporti sessuali che, lo insegnano gli psichiatri, diventano molto liberi proprio in virtù della patologia.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Perché mai si dovrebbe cancellare l’istituto giuridico della prescrizione? Il nostro sistema giudiziario necessita di un altro tipo di riforma, quella che renderebbe possibile lo snellimento delle cause, e anche di corposi finanziamenti che possano sostenere la buona tenuta di tutto il sistema. Invece a cosa pensano?
Vogliamo continuare a perder tempo, a contare i morti, ad assistere alle passeggiate propagandistiche di questo o quel politico, puntualmente presenti dopo il verificarsi dell’ennesima tragedia che si poteva, e si doveva, evitare?
Ignorare i propri diritti, non conoscere a dovere cosa è lecito fare da parte del mondo della politica, permette ai governi di scaraventare sulla popolazione un numero enorme di misure che contrastano vivacemente con il criterio stesso di democrazia.
Riproponiamo questo articolo del nostro direttore, Emilia Urso Anfuso, pubblicato la prima volta nel 2012