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L'Urlo...

L'Urlo...

Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 02/12/2007 14:49:01

In Italia, ma in realtà ovunque nel mondo, un nutrito parterre di specialisti in Economia, Politica, Evoluzione sociale e quant’altro, si dibatte per comprendere come, quando e perché, l’Essere Umano crolli e si rigeneri da sempre, come una continua e mai sazia Araba Fenice. Ci si prodiga in lunghi dibattimenti, seminari, riunioni, studi di settore, ordini del giorno da seguire minuziosamente per stabilire come si possa, in una nazione come l’Italia, ricca di una cultura mai doppiata da altra nazione a livello mondiale, “piangere miseria” ad ogni passo.

Vi dirò una cosa. L’arte del lamento è conosciuta in molte etnie.

Fra gli aborigeni, ultima flange di ominidi esistenti sul nostro Pianeta, la lingua ufficiale è…un lamento. Almeno alle nostre orecchie. Così come ritroviamo suoni gutturali e lamentosi, fra le strade di bombay o di Dubay o di vattela a pesca. Lamenti. Schiocchii di lingua per rendere tragiche situazioni dorate. Volgari piagnistei che altro non sono se non una coltre sulle dorate pieghe di ricchezze senza pari.

L’Essere Umano è abituato al lamento. E’ atavico. Non può farne a meno. E cercherò di spiegarvene il motivo. Seguitemi in questa strada irta di sorprese stupefacenti…perché stupefacentemene…semplici.

Agli albori dell’Umanità, come ho già scritto e detto più volte, l’unico mezzo di comunicazione era…un suono libero ed aperto che scaturiva dall’Essere. Punto.

Non ci si era ancora “scervellati” a capire qualcosa. …perché non c’era niente da capire (Come nella famosa frase di una canzone del nostro ottimo De Gregori).

NULLA DA CAPIRE. Ma riuscite minimamente a pensare ad una cosi incredibile condizione Umana? Nulla da capire. Nulla da decifrare (nemmeno le lettere d’Amore di Minghi…) Nulla su cui riflettere, se non starsene spaparanzati al Sole e goderselo. O sotto la pioggia e sentirsi vicini al Cielo. Un’estasi che nessuna droga naturale o chimica potrà mai ridarci come pallida sensazione.

Tornando a bomba. L’Umanità piange e si dispera, perché nell’Anima e nella Mente, qualcosa è rimasto – forse fra le pagine chiare e le pagine scure – di quella condizione perfetta. Ottimale, Ineguagliabile di Serenità, Pace e Libertà di esistere.

Ed inconsapevolmente, corre dietro ad un Mistero più semplice di qualsiasi Chiesa, Complotto, Scandalo, Perversione, Desiderio.

L’Essere inteso come Anima, corre da millenni verso se stesso, senza rendersene conto. E di qui, l’aberrante e machiavellico conflitto Umano Supremo. Una Guerra che non ha confini, credo religiosi, appartenenze etniche. Basta rifletterci appena un po’.

…per scoprire che l’Umano, da sempre, fa guerra a Se stesso.


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