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Roma Mostre: le

Roma Mostre: le "Elucubrazioni monumentali" di Gerry Turano

Autore: Fabrizio Federici - Capo redazione Cultura
Data: 07/06/2011 13:30:26

 

 
Come può porsi un artista d'oggi, ispirato dalla grandezza di Roma, città monumentale per eccellenza, e da sempre condizionata dall'architettura  del potere ( laico ed ecclesiastico), di fronte alla progettazione d' un nuovo monumento cittadino? E' quel che si domanda Gerry Turano, artista nativo di Palermo ma a Roma sin dall'adolescenza, già amico e collaboratore di artisti come Pablo Echaurren e Gaetano Pompa: che può vantare, sin dagli anni '80-'90, la presenza in mostre presso  gallerie d'arte, musei  e sedi istituzionali, dalla Casina delle civette di villa Torlonia ( 2005 ) al Museo dell' Aeronautica militare di Vigna di Valle e alla sede della FAO.
 
Lo fa,  Turano, con una singolare mostra, "Elucubrazioni monumentali" : aperta, sino al 21 giugno ( ingresso libero), alla sala "Santa Rita" di Via Montanara, vicino Piazza Campitelli. Una mostra in cui, da disegnatore ( e grafico art-director) approdato alla scultura, egli   prova a immaginare gli elementi grafico-architettonici tipici della sua produzione artistica, dando loro peso e corpo ed esprimendoli in dimensioni monumentali.
 
Ne è nata una  quantità di idee e bozzetti, espressi in disegni, schizzi, e modelli in resina o plastilina,  non sempre legati a veri e propri ideali di memoria e commemorazione; ma, piuttosto, visualizzazioni di  princìpi semplicissimi e gustosi spunti satirici ( vedi, anzitutto, l'immaginario "Obelisco alla memoria"di Piazza S. Giovanni,  ritratto anche in un poster annunciante un' inaugurazione "virtuale", con apposito concerto della "Banda degli smemorati"!). Sebbene rappresentati in modo sempre "monumentale".
"Una mostra – precisa Turano – che l'allora assessore capitolino alla Cultura, Umberto Croppi, approvò  mesi fa nello spirito di quelle analoghe performances che da sempre, accanto alle iniziative più ufficiali e paludate,  caratterizzano la politica culturale di capitali come New York e la  Parigi del Centro Pompidou; e che sicuramente sarebbe  piaciuta, come  ironico elogio anche della "filosofia del cazzeggio", al Renato Nicolini degli anni migliori". Ma una mostra, aggiungiamo, che, nell'ironia, da un lato critica anche la manìa otto-novecentesca della borghesia italiana di erigere statue e monumenti ovunque.
 
E, dall'altro, oltre a ricordare le piu' dirompenti iniziative dei futuristi anni '10 e della "Scuola di Roma" del dopoguerra, sottolinea l'imprescindibilità, per l'uomo del Duemila, della civiltà del dubbio costruttivo e dell'assenza di dogmi ( ideologici come fideistici), della continua ricerca e necessità di scegliere. Ricordate anche dal video  che si sofferma sui più celebri monumenti di Roma, sino al "Giordano Bruno" di Campo dei Fiori e al "Mazzini" del Circo Massimo ( opere ambedue  di quell' Ettore Ferrari celebre per i suoi ritratti scultorei di grandi personaggi, padre del Giordano Bruno Ferrari, anch'egli scultore, morto poi fra i caduti della Resistenza romana del '43-'44).   

 


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