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Crisi mondiale:  la Chiesa non contribuisce e spreca...

Crisi mondiale: la Chiesa non contribuisce e spreca...

Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 23/08/2011 14:44:12

Tutti siamo chiamati a contribuire – in maniera, forma ed entità diversa – alla messa in atto di misure atte a "curare" la crisi economica mondiale. Tutti. Ma questo pensiero, ha risvolti molto diversi dal contenuto intrinseco. Perchè se è vero che – ad esempio -  i cittadini di una nazione sono chiamati a contribuire attraverso l'innalzamento delle Tasse e delle Imposte o subendo tagli nei comparti socio sanitari, è pur vero che altri soggetti di questi aumenti e questi tagli non subiscono un bel nulla. Eppure sono italiani. O vivono in Italia con tanto di Residenza.

I politici italiani ad esempio, pur essendo cittadini a tutti gli effetti quando si parla di chi li paga, dove risiedono e perchè, non subiscono poi gli aumenti ed i tagli che toccano invece tutti "gli altri". Da dove sgorghi questa aberrazione è ormai scritto nella memoria della famosa notte dei tempi.

In queste ore, diatribano ancora sul "contributo di solidarietà" e su fittizi inserimenti relativi a tagli dei costi della Politica nella Manovra che in questo periodo sta togliendo il sonno a molti. A molti, appunto. Non a tutti. Svelato il significato di una pubblicità di un noto caffè nostrano. "Pagherebbe il caffè a tutti"? "Si, se non sono troppi" "Sono troppi"? "No, sono tutti"! Fra tutti e troppi c'è sempre differenza.

E fra dichiarazioni e contro dichiarazioni del mondo politico e civile, ecco insinuarsi la voce altisonante di quella parte di mondo che da sempre, controlla e gestisce la vita sociale ed anche economica del Pianeta: la Chiesa.

Sull'attuale crisi economica e la conseguente ennesima Manovra, la Chiesa si è pronunciata in queste ore. "Lotta all'evasione fiscale: è dovere di tutti pagare le Tasse". E' il Cardinal Bagnasco a fare questa dichiarazione. E suona fortemente contraddittoria, in considerazione del fatto che queste parole, dette proprio dal Presidente della CEI hanno il sapore di una presa in giro. Di una vera e propria vessazione ai danni di chi le Tasse le paga in ogni caso.

Come molti di voi sapranno infatti, per una serie di concordati fra Stato e Chiesa, iniziati con la Legge delle Guarentigie del 1871 e proseguiti con i Patti lateranensi  stretti con Mussolini che decretò l'indipendenza dello Stato Vaticano,  quest'ultima non paga la maggior parte di Tasse e gabelle attualmente in vigore nel nostro Paese. Un esempio fra le tante: l'ICI. Eppure, la Comunità Europea negli ultimi anni si è pronunciata a sfavore di questa agevolazione. Senza mai venirne a capo, dal momento che a quanto sembra, i governi italiani di destra, centro e sinistra, fino ad oggi hanno pensato bene di non mettersi mai contro l'organizzazione ecclesiatica. Un esempio storico per tutti: fu Craxi nel 1983, a rinnovare il Concordato fra Stato e Chiesa. Ed un altro, più recente: nel 2003, l'allora Governo ber4lusconi creò ad hoc un organico di oltre 15.000 insegnanti di religione Cattolica, facendoli entrare immediatamente di ruolo. Uno scandalo, un un Paese dove la precarietà distrugge esseri umani ed intere famiglie.

Ora, in considerazione della crisi, del momento storico, delle criticità a carattere mondiale, nuota in acque serene quella Chiesa che fa proseliti in tutto il pianeta a colpi di "Pater nostro" e benedizioni. Nuota in un mondo dove tutto è permesso, dove il fasto viene venduto per Carità Cristiana, e dove – sempre grazie ad accordi stipulati con lo Stato italiano – i "Ministri di Dio" sono sempre più spesso personaggi che fanno Politica e certamente non miracoli .

Quindi: la Chiesa parla e sugggerisce – quando non impone – su eventi legati strettamente alla vita civile del Paese e delle Nazioni. Ma non paga pegno. Non mette mano al portafogli. Non "contribuisce". Esiste e genera indicazioni valide per tutti, ma al momento di partecipare con l'obolo, si chiude in canonica e fa finta di non aver sentito.

E cosa fa coi proventi di tanti flussi di denaro e ricchezza? Poco o niente per la Carità intesa come aiuto a chi soffre: sembra infatti che solo un esiguo 20% calcolato sul solo 8x1000 percepito, vada in questa direzione. Il resto fra spese di gestione ed in non meglio specificate "Spese di culto"

Insomma: la Chiesa a tutti gli effetti è una organizzazione che produce denaro. Non paga Tasse ed Imposte. Acquisisce altro denaro attraverrso l'8x1000 e donazioni e lasciti testamentari  per cifre non misurabili dalla mente di un cittadino comune, E' proprietaria di un numero incredibile di immobili e terreni. Non disdegna il Business esercitato dai soliti "Ministri di Dio" nè la collusione col mondo politico ed economico. Ma nulla deve. Nemmeno quando si parla di disperazione e sangue.

Anzi: sapete quanto è costata l'ultima "Giornata Mondiale della Gioventù" da poco tenutasi a Madrid? Reggetevi forte: 50miliardi di euro. Di cui metà pagati da sponsor e l'altra età pagati dal Governo Spagnolo. In evidente crisi economica. Misteri della Fede... Visto che poi all'atto pratico, il pur enorme afflusso di persone accorse non ha generato incassi adeguati per le casse dello Stato spagnolo.

A quanto pare quindi, fra esenzioni, sprechi, fasti e aberrazioni del termine "carità" ad oggi, la Chiesa appare essere l'unico Stato presente su questo Pianeta che non solo non risente delle crisi planetarie ma che anzi, addirittura da queste crisi esce più forte, sviluppato e ricco. Col solo gesto di un dito che segna l'aria con una croce. Eccezionale esempio di marketing - Ops...Miracolo - da prendere in grande considerazione: ti do il nulla, mi dai tutto.

 

In questo articolo, non intendo considerare quei preti, frati e monache che in tutto il mondo portano la loro bontà, la loro generosità e la loro vera Fede.

Emilia Urso Anfuso


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