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Protesta nazionale: gli studenti in piazza da Nord a Sud

Protesta nazionale: gli studenti in piazza da Nord a Sud

Autore: Luca De Rossi - Redazione Cronaca
Data: 07/10/2011 12:00:46

 
Un Autunno davvero agitato questo del 2011. Il caldo che non accenna a diminuire anche se siamo in Ottobre, la crisi economica, le Manovre...

E con la riapertura delle scuole ecco le manifestazioni degli studenti per protestare contro i tagli al comparto dell'istruzione pubblica.

In tutta Italia in queste ore, si stanno svolgendo ben 90 manifestazioni di piazza. L'unione degli studenti in un comunicato ha dichiarato: "Il 40 % delle scuole è privo di certificato di idoneità statica, il 47% dei giovani è precario  il 29% dei giovani è disoccupato, il governo ha tagliato le risorse per le borse di studio del 94,75%. Siamo in piazza per ribadire il nostro no ad una politica di continui tagli alla formazione, di riforme calate dall'alto. A tutto ciò fin dallo scorso anno abbiamo contrapposto non solo la forza dei nostri 'no', ma anche e soprattutto la forza delle nostre proposte".

Le proposte in questione sono raggiungibili sul sito www.altrariforma.it

Nella giornata di oggi peraltro, sarà possibile seguire le manifestazioni in diretta sia attraverso il sito in questione, sia attraverso i maggiori social network.

Nella capitale circa duemila sono gli studenti che manifestano. Sembra ci siano stati episodi critici con il lancio di petardi e fumogeni da parte degli studenti. "Via Gelmini taglia tutto. Difendiamo la scuola pubblica" è quanto appare scritto su uno striscione che è stato posto sulla scalinata del Ministero dell'Istruzione.

Insieme agli studenti anche molti insegnanti si sono uniti alla manifestazione di protesta contro la riforma Gelmini e per l'ottenimento di pari trattamento economico in relazione alle medie europee.

"Sono stati tagliati i programmi - ha spiegato un docente al megafono - non vogliono far più studiare i ragazzi. Dicono che mancano i fondi ma intanto i soldi per le missioni militari o per la casta ci sono e non si toccano. Le scuole sono a pezzi, non solo per la didattica ma anche per quanto riguarda le strutture: secondo una stima una su cinque in Italia ha ancora l'amianto".

Atmosfera bollente dunque, che riscalda ancor più il caldo autunno nazionale.

Auspichiamo che in maniera pacifica chi ha da dire la sua possa farlo e di conseguenza ottenere risposte, attenzione e progetti affinchè in Italia il diritto allo studio venga non solo garantito ma anche e sopratutto migliorato.


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