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Tor Bella Monaca e 'Desparecidos'

Tor Bella Monaca e 'Desparecidos'

Autore: Fabrizio Federici - Redazione Cronaca
Data: 19/03/2012 12:05:42

 
"Oggi in Argentina non c'è alcun ostacolo a qualsiasi indagine su violazioni dei diritti umani, da chiunque perpetrate e contro cittadini di qualsiasi nazionalità: così, l'inchiesta avviata, negli anni '90, da alcuni giudici italiani sui "desaparecidos" degli anni '70 d'origine italiana va ancora avanti, mentre già nel '95, pochi anni dopo la fine della dittatura dei generali, il mio Paese accettò subito la vostra richiesta d'estradizione di Erich Priebke".

A Tor Bella Monaca, quartiere periferico di Roma, presso la biblioteca del CE.S.P.P., Centro Supporto Psicologico Popolare  ( organismo che, dal 2011, organizza, con team di counselor, psicologi e psicoterapeuti, un servizio pubblico d'assistenza psicologica ai cittadini, accessibile a tutti), Carlos Cherniak, Primo segretario, con incarico per i Diritti civili, dell' ambasciata argentina, risponde alle domande del pubblico. Intervenuto alla presentazione de "L'ultimo giro di tango" , romanzo dello scrittore e musicista Bob Fabiani ( Roma, 2012, pp. 107, €. 16,00 ) centrato proprio sul dramma dell' Argentina 1976: quando il golpe del generale Videla contro Isabelita Peron apriva anche lì una stagione "cilena" di repressioni, massacri, controllo paranoico della società.
 
"In realtà- ricorda Cherniak – il fatto che, a metà anni '70, quasi tutta l' America Latina risultasse in mano a spietate dittature militari rispondeva a una precisa logica di controllo sovranazionale da parte di blocchi di potere occulti, civili-militari ( non scordiamo le radici anche argentine della P2 di Gelli!), perseguenti una devastante strategia ultraliberista. Ma anche oggi, con un quadro internazionale profondamente mutato, e la democrazia in Argentina pienamente tornata, la politica purtroppo segue ancora una logica nazionale: mentre la finanza persegue una logica sempre piu' globale, e sovranazionale". "Ecco allora – aggiunge Massimo Filipponi, presidente dell'associazione culturale "Sirio 87" , tra i promotori del CESPP  - compiti del tutto nuovi per le forze progressiste: che devono  anche evitare le facili generalizzazioni, la tentazione di contrapporre sbrigativamente un popolo, o comunque un gruppo etnico-religioso, ad un altro".
Stefania Catallo, counselor e presidente del CESPP, ha spiegato le ragioni della serata: dedicata alle donne ( madri e nonne ) di Plaza de Mayo, che dal maggio 1982,  quando il regime dei generali iniziava a crollare con la sconfitta delle Isole Falkland, non si stancano di cercare i loro figli e nipoti desaparecidos ( "Sto cercando di creare una "Rete dell'identità", qui in Italia", dice il ministro Cherniak, " per rintracciare tutti quei ragazzi, d'età intorno  ai 36 anni, con dubbi sulla propria identità civile: che, persi i genitori nelle repressioni,  potrebbero essere stati adottati da famiglie d'origine italiana, poi venute in Italia").Le esibizioni di tango, organizzate anche dalla Casa Internazionale delle Donne di Via della Lungara, hanno allietato la serata. "Il 23 marzo, infine", ha chiuso Cerniak, " alle Fosse Ardeatine la mia ambasciata lancerà un ideale "Ponte della memoria" Roma- Buenos Aires: se, infatti, il giorno dopo, 24 marzo, per Roma e l' Italia è l'anniversario del massacro delle Ardeatine,  per l' Argentina è il giorno del golpe del marzo '76".

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