Raffaele Lombardo e i voti di scambio: la Procura di Catania chiede 10 anni
La richiesta di condanna avanzata dalla Procura di Catania nei confronti dell'ex governatore della Regione Sicilia e leader del Movimento per le autonomieRaffaele Lombardo, che è accusato di concorso esterno e voto di scambio è di 10 anni.
L'inchiesta è stata aperta nell'autunno 2012, da una costola dell'indagine Iblis dei carabinieri del Ros su presunti rapporti tra Cosa nostra, politica e imprenditoria locale.
Lombardo è qccusato di reati elettorali insieme al fratello, Angelo Lombardo, che all'epoca dei fatti era deputato nazionale Mpa.
La Procura in un secondo momento aveva presentato una richiesta di archiviazione per concorso esterno per entrambi i fratelli, mail gip Luigi Barone decise di respingere il ricorso, disponendo l'imputazione coatta.
Contemporaneamente i pm hanno contestato l'aggravante mafiosa per il reato elettorale, per quei voti che - secondo l'accusa - l'ex governatore avrebbe ricevuto da ambienti criminali.
Lombardo continua a professarsi innocente e dichiara di aver deciso di rinunciare alla prescrizione. "Voglio rendere conto di tutto quello che ho fatto - ha spiegato - per cui se dovessi essere ritenuto colpevole di reato elettorale pagherò, non avvalendomi della prescrizione. Io reati elettorali non ne ho commessi - ha aggiunto - né, tanto meno, ho favorito direttamente o indirettamente, consapevolmente o inconsapevolmente, la mafia.
Alessandro Benedetti, legale di Lombardo, ha dichiarato: "La richiesta avanzata dall'accusa ha poca importanza: perché se effettivamente Raffaele Lombardo è stato veramente un politico mafioso, dieci anni sono il minimo e deve andare in carcere. Questo è il punto: lui non è stato un politico mafioso e neppure ha avuto contatti".
L'articolo ha ricevuto 1680 visualizzazioni