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Braccialetto elettronico: emendamenti alla legge contro il femminicidio

Braccialetto elettronico: emendamenti alla legge contro il femminicidio

Autore: Teresa.Corrado
Data: 29/09/2013 21:15:27

Si al braccialetto elettronico per gli stalker, anche se l’emendamento è molto più ampio, visto che apre a tutti gli accessori elettronici che possano tutelare le donne in pericolo. Il bracciale potrà essere utilizzato dalle persone che sono state allontanate da casa per stalking o maltrattamenti, ma sempre con il loro consenso.

Infatti per l’utilizzo di mezzi elettronici, viene esteso l’articolo 275bis del codice di procedura penale, in questo modo si spera che si riesca anche a sopperire alla mancanza di organico da parte di polizia e carabinieri che non riescono ad essere sempre presenti per carenza di personale. È quando emerso dalla Commissione Affari costituzionali e Giustizia della Camera che in questi giorni sta facendo una corsa contro il tempo perché non scadano i termini del Decreto, previsti per il 15 ottobre.

Emendamenti e modifiche al disegno di legge presentato in aula stanno facendo discutere la commissione ed anche le proposte di pene dure, annunciate all’inizio, stanno cominciando a  prendere forma. Entra nel decreto, grazie ad un altro emendamento da attribuire al PD, la possibilità di intercettazione telefonica per chi si macchia di stalking da parte della polizia. Un controllo a tappeto che dovrebbe dare sicurezza a chi fa una denuncia di molestia.

Queste sono le novità maggiori per quanto riguarda la protezione di donne per provare a fermare il fenomeno del femminicidio, visto che con dati alla mano, muore una donna ogni 2,5 giorni, una percentuale che è in aumento, anche a causa delle difficoltà delle leggi italiane che fino ad ora non hanno protetto le donne.

Uniti, insieme, Pd e PdL, rispettivamente nelle figure di Donatella Ferranti e Francesco Paolo Sisto per ciò che riguarda l’irrevocabilità della querela, che tanto non piace a molti esponenti dei vari schieramenti. La discussione lunga e osteggiata fortemente dal Pd, trova un accordo nell’emendamento dei due relatori che confermano l’irrevocabilità nei casi di minacce gravi e reiterate, ma approvano il ritiro della stessa, in caso di molestie meno gravi. Sarà adesso a discrezione dell’autorità giudiziaria comprendere e mettere un limite tra molestie gravi e meno gravi, visto che il ritiro della querela potrà essere fatto solo davanti a loro. Secondo la Ferrante quest’ultima imposizione, è importante poiché sarà un’autorità giudiziaria a confermarne la pericolosità e quindi a gestire il caso che si troverà dinanzi.

Passa così l’articolo 1 e si inizia con il 2, ma questo avverrà lunedì, con la necessità di far presto, perché, dopo la Camera, il decreto dovrà passare al Senato ed essere approvato entro il 15 ottobre, sperando che emendamenti e nuove impostazioni non modifichino l’importanza di una giusta legge che protegga mogli, madri, fidanzate, dall’ossessiva attenzione e violenza da parte di padri, mariti, fidanzati.


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