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Gemme dell'impressionismo, la mostra all'Ara Pacis

Gemme dell'impressionismo, la mostra all'Ara Pacis

Autore: Nostro inviato Gabriele Santoro
Data: 22/10/2013 16:06:46

 “Ma come, un’altra mostra sugli impressionisti?” si chiede Federica Pirani della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Che però invita tutti a liberarsi da questo preconcetto, già che l’esposizione, all’Ara Pacis dal 23 ottobre al 23 febbraio 2014, unica tappa europea prima di sbarcare negli Stati Uniti ed in Giappone, presenta alcune novità. “Per la prima volta Roma ha un rapporto paritetico con una struttura internazionale, la National Gallery Art di Washington” da cui provengono le opere. Finora infatti “eravamo prestatori ma difficilmente dall’estero erano altrettanto generosi, dovevamo pagare per essere attrattivi”. In più si tratta di una collezione privata, messa a disposizione dalla famiglia Mellon, “pensata quindi prima di tutto per il godimento privato. Ecco perché le opere sono state selezionate con cura”.

Il nome inglese è infatti “Intimate impressionism”, ma poiché sarebbe stato difficile trovare in italiano una parola equivalente carica dello stesso significato, si è optato per “Gemme dell’impressionismo”. Sessantotto capolavori dei principali artisti di questa corrente, Monet, Renoir, Cézanne, Degas, Manet solo per citarne alcuni, per un percorso suddiviso in cinque sezioni tematiche: pittura en plein air, ritratti e autoritratti, donne amiche e modelle, la natura morta e Vuillard e Bonnard – l’eredità dell’impressionismo.

“Del termine impressionismo si è abusato, perché rassicura il pubblico”, continua sulla stessa linea della Pirani Renato Miracco, tra i curatori dell’allestimento, nonché storico dell’arte ed addetto culturale dell’ambasciata italiana a Washington. “È probabilmente l’ultimo alfabeto che la società attuale percepisce”. L’approfondimento dei legami dei pittori italiani con la realtà francese è “un patrimonio da continuare a coltivare, rappresenta il lascito per il futuro, conforta e turba allo stesso tempo e la mostra è tutto questo”.

L’evento si inserisce in un rapporto di collaborazione, un asse di scambio internazionale di beni artistici “frutto di un processo di valorizzazione di Roma”, commenta Flavia Barca, assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica del Comune di Roma. Attraverso “dream of Rome” si è pensato “ad un obiettivo di promozione del sistema museale negli U.S.A. consolidato dall’identità e dal valore delle opere”. In quest’ottica vanno letti gli spostamenti provvisori della Venere Capitolina e del Galata Morente, cui si aggiungerà “un programma con i materiali archeologici chiusi nei nostri magazzini”, destinati oltre oceano perché siano restaurati e catalogati.

Quando si parla di fruizione culturale diventa “importante il riscontro di pubblico, per la crescita del museo che ospita l’evento”, aggiunge Albino Ruberti, amministratore delegato di Zetema Progetto Cultura. “Nei periodi di mostre di successo accrescono gli spettatori ed è l’occasione per stabilire questo tipo di relazioni internazionali, con ritorno anche in termini di marketing. Bisogna dare sempre più spazio a progetti di qualità”.

 

Informazioni:

Orari: martedì-domenica 9.00-19-00; ingresso consentito fino alle ore 18.00; chiuso il lunedì

Biglietti: intero €10, ridotto €8, speciale scuola ad alunno €4, speciale famiglie (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni €22

www.arapacis.it

www.museiincomuneroma.it

twitter: #impressionistiaroma


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