Carla P. di 33 anni è morta ieri mentre veniva trasportata in eliambulanza dall’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno al Policlinico di Napoli. La donna era la quinto mese di gravidanza e con lei è morto anche il bambino che portava in grembo.

Si sospetta che le cause della morte siano da attribuire a complicanze del virus H1N1 che avrebbe colpito la donna.

Secondo quanto appreso, i due figli della stessa avrebbero avuto, nei giorni precedenti, l’influenza, poi si sarebbe ammalata anche la madre.

La donna, però, è stata ricoverata in ospedale nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 gennaio per una gravissima forma di “polmonite bilaterale”, nel reparto di Medicina d’Urgenza dell’ospedale di Caserta.

Le sue condizioni si sono aggravate già martedì e non essendoci disponibilità nel reparto di Rianimazione, è stata trasportata in ambulanza al Ruggi d’Aragona di Salerno. Le condizioni della donna, anche nell’ospedale di Salerno, non sono mai migliorate, anzi, dopo un aggravamento i medici avevano deciso di trasferirla al Policlinico di Napoli, dove è in funzione un particolare apparato, l’ECMO che si sostituisce alle funzioni polmonari e cardiache.

Durante il trasferimento avvenuto in eliambulanza, però, la donna è morta. La salma è stata messa a disposizione dei familiari e non è stata disposta alcuna autopsia.

Intanto il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, allertato dalle notizie sull’influenza e sulla morte della giovane madre, ha chiesto rassicurazioni al direttore generale della Asl di Caserta, Paolo Menduni, per evitare il diffondersi di allarmi fra la gente.

Le preoccupazioni sono del tutto fondate, viste la cronaca degli anni precedenti che ha portato spesso alla ribalta proprio il virus influenzale H1N1. Infatti, da quando fu classificato nel 2009 questo tipo di influenza ha innescato diversi allarmismi, come quello che colpì lo stesso Governo che nell’inverno a cavallo tra il 2009 e il 2010, gli fece acquistare milioni di dosi di vaccino rimasti però inutilizzati perché l’allarme si era rivelato, successivamente, troppo eccessivo.