Andy Rocchelli, trentenne fotografo italiano, è stato ucciso sabato a Sloviansk in Ucraina, insieme al suo interprete, da un colpo di mortaio. A dare la notizia della morte del giovane operatore di informazione, mentre svolgeva il suo lavoro, sono state le autorità ucraine, che hanno informato la Farnesina.

Profondo rammarico è stato espresso dal Ministro degli esteri italiano, Federica Mogherini, che ha chiesto alle autorità ucraine che venga fatta piena luce sulle dinamiche dell’attacco che ha visto la morte del giovane operatore italiano, sottolineando che a breve avrebbe sentito il ministro degli Esteri ucraino Andrii Deshchtsia.

Anche il presidente italiano Giorgio Napolitano, ha voluto esprimere dolore per la morte del giovane Rocchelli, sottolineando che questa tragedia riporta in primo piano la grave situazione che c’è nel cuore dell’Europa. Nel pomeriggio di domenica si aspetta l’arrivo dei genitori a Sloviansk per il riconoscimento della salma, ultimo atto burocratico del caso.

Andy faceva parte del collettivo fotografico Cesuralab, di cui era uno dei fondatori. Da poco era diventato anche papà e i colleghi lo ricordano come un uomo bravissimo.

Sicuramente questo attentato agli operatori di informazione mette in luce la difficile situazione e fa comprendere quanta strada sia stata percorsa realmente per portare l’Ucraina alla pace. La riporta in primo piano la situazione esplosiva del paese, diviso da una sottile e cruda guerra interna, che coinvolge anche le altre potenze europee e che resta un fuoco accesso nel cuore dell’Europa, impegnata in questi giorni anche con le votazioni nella ricerca di eleggere un parlamento che dia delle risposte unitarie anche a situazioni difficili come quella che sta vivendo Kiev.