Morto Ciro Esposito tifoso napoletano ricoverato al Gemelli
È morto questa mattina, alle prime luci dell’alba, Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito da un colpo di pistola negli scontri avvenuti prima della partita di Coppa Italia Napoli – Fiorentina che si svolgeva allo Stadio Olimpico di Roma il 3 maggio scorso.
Il giovane era ricoverato ormai da cinquanta giorni nel reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli, dove aveva subito durante il periodo di ricovero, numerosi interventi che avevano fatto sperare in un miglioramento delle sue condizioni.
Ieri, invece, le sue condizioni si sono aggravate improvvisamente, tanto che i medici hanno chiamato d’urgenza i genitori e i familiari che si sono recati di corsa a Roma.
Massimo Antonelli, direttore del Centro di rianimazione dell'ospedale, ha precisato che il giovane è sempre rimasto cosciente, fino a quando è entrato in coma irreversibile ed è morto per “insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali”. Lo stesso direttore ha espresso a nome del reparto “cordoglio e la vicinanza ai genitori di Ciro”.
In queste settimane i familiari di Ciro Esposito si sono alternati al capezzale del giovane, in una staffetta, insieme agli amici e alla fidanzata.
A parlare è lo zio di Ciro Esposito che ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, dicendo che la famiglia non accetterà alcuna violenza fatta a nome del giovane e che nessuno deve usare la sua morte per vendette o disordini. Inoltre lo zio ha anche aggiunto che oltre a De Santis, il tifoso romano in carcere accusato dell’uccisione, è doveroso anche ottenere le dimissioni del sindaco e del prefetto di Roma, per negligenza, visto che il ragazzo è rimasto più di un’ora ferito a terra in mezzo alla strada senza soccorsi. Inoltre ha anche criticato aspramente il sindaco Ignazio Marino, per non essere mai andato a trovare il giovane, ferito nella sua città.
Adesso la famiglia ha chiesto di riportare il corpo del giovane a Napoli, cosa che potrà avvenire solo dopo l’autopsia disposta dal magistrato, visto che c’è un’inchiesta in corso.
La notizia della sua morte aveva fatto il giro del web già ieri, mentre i giornali ne attestavano il coma irreversibile e la famiglia si sforzava di calmare gli animi di chi, invece, vuole rispondere con violenza a questa tragedia.
Resta alta la tensione a Roma, dove si teme l’arrivo di gruppi isolati di ultrà napoletani, pronti a commettere atti di vandalismo e violenza contro la tifoseria romanista di cui fa parte De Santis, in carcere adesso con l'accusa di omicidio.
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