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Matteo Messina Denaro: il cerchio si stringe

Matteo Messina Denaro: il cerchio si stringe

Autore: Emanuele La Fonte - Redazione Cronaca
Data: 15/12/2014 11:20:49

Una fittissima rete di protezione da anni rende impossibile la cattura di Matteo Messina Denaro, l'ultimo grande latitante mafioso prortagonista fra il '92 e il '93 di stragi e attentati.

Gli investigatori lavorano alacremente per stringere il cerchio intorno all'uomo per giungere all'arresto, si scava negli affari del boss di Cosa Nostra e si trovano sempre nuovi elementi. Una delle ultime scoperte in tal senso, riguarda l'oleificio della società "Fontane d'oro s.a.s." rinomata realtà del settore agro alimentare, ufficialmente intestata a due fratelli di Campobello Di Mazara ma la cui titolarità reale sarebbe nelle mani del boss latitante. A dirigere l'azienda e i suoi proventi infatti, è Francesco Luppino, fedelissimo di Matteo Messina Denaro. Luppino ha dato disposizioni sull'impresa persino dal carcere, attraverso sua moglie.

Pur di coprire il fatto che la gestione era a tutti gli effetti nelle mani di Luppino, l'imprenditore Aldo Di Stefano pare abbia fatto di tutto per trasferire quote dell'azienda ad alcuni altri prestanome di fiducia.

Qui entra il nome di Massimo Carminati, il boss di Mafia Capitale ora in carcere, che avrebbe collaborato affinché Matteo Messina Denaro potesse proseguire la sua lunga latitanza e ci si chiede chi possano essere le persone coinvolte a tal fine, dal momento che i capi di Cosa Nostra nel frattempo sono tutti finiti in carcere da Provenzano a Riina.

A quanto sembra comunque, anche per Messina Denaro sta per arrivare il giorno delle manette ai polsi


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