Catania: svolta nel caso dell' omicidio di Alfio Longo. Ad ucciderlo e' stata la moglie
Alfio Longo non è stato ucciso da un rapinatore penetrato nella sua casa per rubare. La terribile verità su questo caso, è giunta dopo una notte di interrogatori. Ad uccidere l'uomo, è stata Vincenzina Ingrassia, la moglie, che ha messo in scena la rapina, per coprire il delitto.
Secondo quanto raccontato dalla donna dopo aver confessato l'omicidio, Longo era un uomo aggressivo e aveva "scatti violenti" che lei non sopportava più.
La Invernizzi aveva allertato le forze dell'Ordine ieri mattina, e i vicini di casa erano subito accorsi in suo aiuto, chiamati dalle sue grida.
Quando sono arrivati i Carabinieri, la donna ha fornito questa versione dei fatti: "Sono entrati in due col volto coperto, mi hanno costretto a legarlo e poi hanno legato Alfio, mio marito ha reagito e quando ha detto 'vi ho riconosciuti' lo hanno ucciso con colpi di legno in testa"
I Carabinieri però, non le hanno creduto. Troppe falle nel suo racconto. La prima: i due coniugi avevano diversi cani all'interno della villetta dove abitavano, spesso raccoglievano i randagi in strada. Strano che non abbiano abbaiato. Seconda cosa: per quale motivo i rapinatori avrebbero scelto di compiere un furto nell'abitazione di due persone comuni, non certo agiate economicamente: infatti, il bottino sarebbe stato di poche centinaia di euro oltre alla fede nuziale della vittima, mentre quella della donna non era stata rubata.
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