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Recensione: 'Circo Pinocchio' - Teatro Vascello, Roma - fino al 19 Febbraio 2017

Recensione: 'Circo Pinocchio' - Teatro Vascello, Roma - fino al 19 Febbraio 2017

Autore: Recensione della nostra inviata Susanna Schivardi
Data: 02/02/2017 06:03:52

Anche per questa stagione il Teatro Vascello propone  per i piccoli una serie di spettacoli dedicati alle favole raccontate da sempre ma rivisitandone la trama, rendendo il tutto più scorrevole e moderno.

Dal 14 gennaio al 19 febbraio ogni sabato e domenica pomeriggio ci sarà lo spettacolo Circo Pinocchio, prodotto da La Fabbrica dell’Attore, con Valentina Bonci, Isabella Carle, Matteo di Girolamo, Marco Ferrari, Chiara Mancuso, Valerio Russo, Pierfrancesco Scannavino e Chiara Lucisano. Il racconto prende il via proprio dalle trame più note della favola di Pinocchio, dando per scontato che i piccoli spettatori ne sappiano già abbastanza per seguire uno sviluppo nuovo e inaspettato. Un percorso ricchissimo di musica e colore, dove i protagonisti vengono resi vivi e schietti dalla bravura degli attori, capaci di sdoganare ovvietà con umorismo e vivace disincanto.

Non mancano le striature romanesche, gli inciampi linguistici, l’indecorosa memoria di canzonette facilmente orecchiabili, il tutto condito da ironia e motteggio. A condire beneficamente la performance anche la presenza di due trapezisti che inneggiano alla flessuosità e all’armonia, correndo su un nastro appeso al soffitto intorno al quale attorcigliano i loro corpi e creano forme inusitate e impressionanti, con intermezzi di abbagliante bravura.

Battute fulminanti, dialoghi incessanti, canzoni, musica, balli e sberleffi dipingono Circo Pinocchio con una satira nuova, un nuovo motteggio, moderno, scanzonato e riletto in chiave contemporanea. Per la gioia dei piccoli ma anche dei genitori che hanno il piacere di guardare una nuova storia, di conoscere un nuovo eroe collodiano. Ultimo e non meno importante il decollo moraleggiante del discorso volto a disinnescare una serie di introspezioni sul circo, sullo spettacolo, sull’arte, sull’artista, funestato dalla mala sorte e ingigantito da fama irrisoria, un canto in onore dei piaceri e i dolori del successo e della fama sempre pronta tramontare. Diretto da La Compagnia dei Giovani del Teatro Vascello per la regia di Leonardo Angelini.

 


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