Terremotati: presidi e proteste per sollecitare il governo a intervenire
Via Salaria bloccata in diversi punti - all'altezza di Torrita - poco prima di Amatrice e Arquata del Tronto da un gruppo di terremotati, che manifestano contro i ritardi del governo per ciò che riguarda i lavori di messa in sicurezza, ricostruzione e anche per la mancata consegna delle case provvisorie.
Per bloccare la Salaria, i terremotati manifestanti, che hanno denominato la protesta "La Ri-Scossa",hanno utilizzato trattori posizionati nelle zone nevralgiche della Salaria, al fine di bloccare il traffico e ottenere attenzione.
Dal presidio che è stato organizzato davanti a Montecitorio, dal comitato "La Ri-scossa", i fanno sapere che: "Questo è un ultimatum al governo: o entro una settimana incontreremo a un tavolo il governo, i capigruppo di Camera e Senato e il commissario Vasco Errani oppure bloccheremo l'Italia: basta parole, vogliamo dei fatti".
Nessun sindaco delle zone interessate dalle scosse di terremoto sta prendendo parte alle proteste.
Una coltivatrice di Torrita di Amatrireale spiega: "Il problema è che le nostre terre sono abbandonate dal 24 agosto. Si sta pensando a ricostruire scuole, cinema, ospedali. Ma il problema vero è lo spopolamento. Era imporatnte far rimanere la nostra gente sul proprio territorio, perché sarebbe significato far ripartire il territorio".
E un altro manifestante aggiunge: "Non si sta più parlando di viabilità. Dobbiamo fare le strade altrimenti restiamo isolati. La gente non può raggiungere Amatrice, ma come facciamo a far ripartire il territorio"?
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