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Conflitto mondiale: dai finti bombardamenti alla guerra finanziaria reale

Conflitto mondiale: dai finti bombardamenti alla guerra finanziaria reale

Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/04/2018 12:54:58

Il presidente degli USA viene coinvolto in uno scandalo sessuale. Per distrarre la popolazione mondiale dallo scandalo, assolda un esperto di Mass Media, chiedendogli di trovare una soluzione. Il consulente – pensa che ti ripensa – crea un progetto molto particolare: con il sostegno di Stampa e televisione, mette su una vera e propria rappresentazione teatrale, con tanto di regista cinematografico, attraverso il quale si genera una serie di notizie a cascata, per far credere al mondo che è scoppiato un conflitto molto importante, e gli USA non possono mancare di parteciparvi, per motivi politici…

Rewind…Scena due: il presidente USA dichiara al mondo di aver bombardato la Siria per colpire gli arsenali di armi chimiche che, si presume, siano nella disponibilità del regime di Assad. Il mondo politico internazionale si spacca, si divide, si unisce. In Europa, Inghilterra e Francia si alleano con gli USA, l’Italia nicchia, il resto dell’Europa resta a guardare.

Nel frattempo, tra dubbi, sorpresa e sgomento, ecco che viene battuta una notizia: USA, Francia e Inghilterra, bombardano gli arsenali di armi chimiche che si pensa essere di proprietà del regime di Assad. Arrivano le notizie dell’attacco congiunto: “Tutto bene, abbiamo distrutto l’arsenale e non ci sono vittime” è la sintesi della dichiarazione di Trump al mondo. Via Twitter, ovviamente.

Ma come: solo ieri aveva fatto dietro-front, smentendo di voler compiere l’attacco. La schizofrenia in politica è un’arma micidiale.

Come abbiano fatto poi a distruggere solo l’arsenale, con un attacco aereo durato un’ora, e senza provocare nemmeno una vittima loro che, nel 2015, bombardarono “per errore” un ospedale di Kunduz, in Afghanistan, resta un mistero…

Putin resta basito. All’inizio di un’ipotetica seconda guerra fredda, scaturita anche a causa di un’accusa mossa dagli USA contro Putin di aver ordito l’avvelenamento dell’ex spia russa Skipral e di sua figlia, ora fuori pericolo entrambi, questa storia dei bombardamenti agli arsenali di armi chimiche siriane, appare essere più una provocazione che un’azione “umanitaria”. La Russia condanna immediatamente l’attacco agli arsenali del regime di Assad, e avverte: Attenzione: c’è puzza di imbroglio, è tutta una montatura partita da Londra”.

Il ministro degli esteri russo, Serghej Lavrov dichiara: "è tutta una montatura. Abbiamo prove inconfutabili. Queste notizie sono create ad arte, per generare una campagna russofobica e coinvolgere il continente europeo nel conflitto".

Di rimando, Trump assicura: abbiamo anche noi le prove dell’attacco con armi chimiche in Siria. Siamo oltre lo spionaggio e il controspionaggio, le trame e contro trame di potere che abbiamo visto al cinema in tanti anni.

Ricordo a tutti che, l’attacco USA agli arsenali siriani scaturisce da un bombardamento con armi chimiche subito dalla popolazione civile di  Douma. Le foto dei bimbi intossicati, con la bava alla bocca, in alcuni casi morti, iniziano a diventare virali, anche sui social.

Tra la prima parte di questo articolo e la seconda, ci sono poche differenze. Tranne il fatto che la prima parte è la sintesi di un famoso film cinematografico dal titolo: “Sesso e potere”, che uscì nelle sale nel 1996 e che vede come attore protagonista un incredibile Dustin Hoffman.

La seconda parte, è ciò che sta accadendo nella realtà. O meglio: ciò che stanno facendo credere al mondo intero. I dubbi sono mille e più di mille. Lo stesso ex ambasciatore inglese in Siria – Peter Ford – ha dichiarato che l’attacco chimico contro la Siria sarebbe una fake news, organizzata – addirittura con la cooperazione di alcune ONG – al solo fine di scatenare un conflitto occidentale.

Strano dover riflettere su un punto: la prima notizia che è stata diffusa sull’attacco chimico a Douma è opera dell’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, che ha sede proprio in Inghilterra, a Londra. Secondo alcuni, l’Osservatorio avrebbe stretti legami proprio con le forze anti governative siriane. Il caos.

Contemporaneamente, noto un assordante silenzio – mi scuso per l’ossimoro – per ciò che riguarda gli “esperimenti nucleari” da parte di Kim jong-Un, che ormai pacificatosi con la Corea del Sud, passa il suo tempo, probabilmente, a passare da una parte all’altra della linea di confine tra le due Coree…

Ora: se fosse vera la versione del falso attacco chimico alla Siria, storia ordita per far si che gli USA e le nazioni alleate possano prender parte a un conflitto mondiale esteso all’occidente, la cosa è molto grave. Persino più grave di un attacco chimico ai danni della popolazione civile.

In un caso del genere infatti, si pongono basi certe sull’incertezza stabile delle popolazioni mondiali, che in tal modo non sono messe nella condizione di comprendere gli accadimenti, generando paure, terrore, ansia e dubbi sul futuro a breve termine. In molti, anche in Italia, temono l’avvento di un conflitto nucleare.

Non si può, e non si deve dimenticare – inoltre – che tutto questo bailamme che sta accadendo, sfruttando il complesso scenario siriano, rischia di trasformarsi in una serie di reazioni a catena, compresa quella di nuove ondate di flussi migratori dalla Siria all’Europa.

Cui prodest? A chi giova tutto questo? E’ l’unica domanda coerente da porsi.

Mettiamola così: sia gli USA che la Russia, combattono da tempo un’altra guerra. Quella dei dazi. Tanto è vero che, Putin, ha immediatamente reagito – alla notizia dell’attacco contro l’arsenale del regime di Assad – minacciando altri dazi e sanzioni contro gli Stati Uniti.

In realtà quindi, il vero conflitto mondiale è di ordine economico, non politico. E tanto meno di origine umanitaria.

La situazione economica della Russia è molto provata ultimamente. I dazi e le sanzioni imposte dagli USA hanno fatto crollare il rublo e il rischio di default è salito al 10%.

Di fronte a questi dati, ritengo che il vero conflitto mondiale è di ordine finanziario. Non è una buona notizia, perché a pagarne le spese saranno le popolazioni occidentali e quelle orientali, oltretutto tenute ora in uno stato di terrore costante, generato dal dubbio di un conflitto mondiale nucleare che, a meno che i potenti della terra abbiano già trovato un modo per scappare dal pianeta, ritengo non essere una possibilità da prendere in seria considerazione.

In tutto ciò, ci tengo a ricordare che: agli USA fu assegnato un bel Nobel per la Pace sulla fiducia, ai tempi della neo presidenza Obama. Inoltre, sempre gli USA, sono stati in guerra per 222 anni su 239 da che sono esistenti in quanto Stato. Non c'è male, per il territorio più guerrafondaio al mondo, insignito col Nobel per la Pace sulla speranza di una pace mondiale che non sarà mai generata dagli Stati Uniti.

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