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Poichè riteniamo che in una nazione a regime democratico lo scambio di idee ed il contraddittorio siano alla base della sana e onesta Informazione, siamo certi che l'unica soluzione possibile sia appunto l'assoluto silenzio su fatti, frasi, dichiarazioni, persone e personaggi di una organizzazione nopn politica, al di fuori dell'arco costituzionale (si legga il non statuto del non Movimento) che siede per bizzarri motivi nel nostro Parlamento e che per motivi ancor più bizzarri ha da poco guadagnato la presidenza di verifica e controllo della Rai che è una contraddizione in termini volendo seguire pedissequamente l'ideologia degli appartenenti al Movimento.
Forse non serviva un governo a tutti i costi ma un governo serio, sostenuto da persone serie che potesse permettersi il lusso di combattere seriamente questi problemi. Oggi, una maggioranza sostenuta anche da un uomo indagato per evasione fiscale e corruzione, il cui braccio destro ha già una condanna in Appello per concorso esterno in associazione mafiosa, non può certamente permettersi di farlo.
Non sono eleggibili […]coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importino l'obbligo di adempimenti specifici, l'osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o la autorizzazione è sottoposta
Una cosa è l'opinione politica, sempre legittima, del magistrato, un'altra è l'aspetto professionale. Ci sono giudici ligi ai propri doveri e che semplicemente svolgono il proprio lavoro e giudici che non lo fanno, a prescindere dai valori politici. E dunque ogni governo darebbe un indirizzo all'azione della magistratura; un governo di centrosinistra bloccherà le indagini di magistrati di destra e un governo di centrodestra bloccherà le indagini di magistrati di sinistra. In barba alla divisione dei poteri e al principio d’indipendenza della magistratura.