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Pensioni: abolizione dei vitalizi parlamentari. Qualcuno l’ha proposta ma...

Autore:Emilia Urso Anfuso
Data: 30/09/2011 11:53:35
Pensioni: abolizione dei vitalizi parlamentari. Qualcuno l’ha proposta ma...Allo stato attuale, un cittadino italiano che abbia – peraltro – la “fortuna” di lavorare, dovrà – almeno fino ad ora – attendere 40 anni di versamenti contributivi per poter andare in pensione con cifre che comuqnue nella maggiornaza dei casi sono molto lontane dai 3.000 euro e più dei parlamentari. C’è anche da dire, che con le nuove proposte in ambito pensionistico che vogliono vederci ancor più vicini alle normative europee, questi quarant’anni sono destinatai ad aumentare.

Autore:Emilia Urso Anfuso
Data: 21/08/2011 11:59:08
Manovra: se il “Diritto al licenziamento” cancella l’art. 18 dello Statuto dei lavoratoriLe motivazioni che portarono l’Italia alla stesura di tale Statuto dei Lavoratori, sono da ricercare nella necessità impellente di regolamentare il mondo del lavoro in un periodo storico a cavallo fra il post fascismo e l’avvento della Democrazia che spazzò secoli di Diritti negati all’Uomo comune. Fino ad allora, il lavoratore si rivolgeva – addirittura – al “padrone”, con le conseguenti asperità sociologiche che tale stato di assogettamento poteva procurare.

Autore:Ufficio Stampa Consigliere Regionale Enzo Foschi
Data: 12/04/2011 10:37:45
I bandi della Regione Lazio di questa settimanaDa oggi, in accordo con il Consigliere Regionale Lazio, Enzo foschi, proponiamo la sua newsletter settimanale, inerente tutti i bandi della Regione Lazio. Un servizio utile per tutti i cittadini interessati, che potranno avere in un unico punto di riferimento, notizie utili ogni settimana

Autore:Emilia Urso Anfuso
Data: 08/03/2011 14:24:28
Aumentano gli stipendi. La situazione è seria. E pure tragica. Chi gestisce il Paese, dovrebbe ricordare – almeno ogni tanto - di avere una MISSIONE e non avere il culo di essere approdati nel mondo dorato, nell’isola dei balocchi, nel castello incantato. Eppure così è. Con buonapace di pensionati, impiegati e dei tanti – troppi – cassaintegrati e disoccupati. Tagli a tutti i comparti sociali. Mannaiate vessatorie contro ed ai danni della cittadinanza. Ma, puntuale come una cambiale in scadenza, ecco che ogni anno i già troppo gonfi stipendi di pochi (circa 1000) contro una nazione di 60milioni di persone, si gonfiano ancor più. E vengono pagati puntualmente. Oh si: ecco che per questi di stipendi, i soldi ci sono. Eccome.

Autore:Emilia Urso Anfuso
Data: 15/01/2011 13:50:25
Fiat vexatio!Decenni e decenni trascorsi a considerare e riflettere sul rapporto fra datore di lavoro e lavoratore. Lotte. Guerre di strada. Seminari e congressi. Scontri. Riappacificazioni. Compromessi. Morti. Il tutto, per giungere alla considerazione che chi propone il lavoro debba avere chiaro in mente che un lavoratore NON è una macchina da sfruttare fino alla riduzione all’inattività per cause da super lavoro o ancor peggio da vessazioni che spesso giungono al mobbing. Attraverso la storia dei diritti dei lavoratori, si è passati ad esempio da giornate lavorative con un monte ore impressionante e senza nemmeno l’ombra di pause ristorative, ad una miscela di accordi e compromessi che hanno reso la vita lavorativa di molti – ad esempio gli operai impegnati nelle catene di montaggio – che potesse rendere meno gravoso l’affanno di chi sta dall’altra parte della barricata.

Autore:Emilia Urso Anfuso
Data: 23/08/2010 18:42:29
Italia: costretti a morire per il Diritto al lavoroIn Italia oggi si muore per tante cause. Malattie che non trovano finanziamenti per essere curate. Depressioni da status sociale troppo precario. Solitudine ed abbandono. Ma alcuni ancor oggi, nella precaria visione di una società fallita come quella italiana, muove ancora le ultime energie e protesta. Protesta votando la propria vita ad una causa. La Causa Comune.

Autore:Emilia Urso Anfuso
Data: 28/05/2010 14:15:13
Stipendi: chi troppo, chi niente. Ecco i conti.Appare chiaro quindi, che il costo che da sempre i contruibuenti italiani sostengono per il pagamento degli stipendi delle persone incaricate alla gestione della nazione, è un onere difficile da sostenere. Sopratutto quando – oltretutto – i bilanci dello Stato vengono palesati come in rosso allarmante, ma solo per i cittadini.
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