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Petrolio: in Italia non sono i beni culturali ma i rifiuti

Petrolio: in Italia non sono i beni culturali ma i rifiuti

Autore: Susanna Schivardi - Redazione Cultura
Data: 08/09/2014 13:38:28

Ancora una volta la spazzatura in primo piano e stavolta perché un nuovo sito sarebbe stato precettato per accogliere la quantità immensa di rifiuti che ogni giorno la città capitolina produce. E’ di questi giorni la notizia che il nuovo sito localizzato si trova a 40 km da Velletri, esattamente in zona Cinque Archi, dove il 25 Agosto la Società Ecoparco S.r.l., creata il 17 luglio, ha proposto di realizzare la nuova discarica per due milioni di metri cubi di rifiuti.

Niente di male se non fosse per tanti punti che ancora non sono stati chiariti. Come ha dichiarato lo stesso Sindaco di Velletri, Fausto Servadio, è già in fase di realizzazione un impianto a biogas in zona Lazzaria, quindi non ci si spiega da dove dovrebbero arrivare questi due milioni di metri cubi di rifiuti, se non dalla Capitale. Il luogo individuato, utilizzato attualmente come cava per l’estrazione della pozzolana, è dal 2008 di proprietà di APL Immobiliare Srl, società della famiglia Cecchini, i quali lasciarono comunque alla famiglia Masella, ex proprietari del terreno, la gestione di attività di estrazione, in cambio di un affitto.

Nonostante fino ad oggi siano stati pagati dai Masella 920mila euro, a metà agosto è stato chiesto lo sfratto ed è arrivata la notizia che la APL Immobiliare non aveva richiesto la proroga dell’attività, e nel frattempo che la causa venga discussa in tribunale a fine novembre, la APL fa sapere che c’è un preliminare di acquisto, vincolato all’approvazione del progetto della discarica con Ecoparco Srl, società che si occupa già di smaltimento di rifiuti. Il sindaco Servadio e gli abitanti continuano a criticare la scelta in quanto andrebbe a condizionare fortemente le coltivazioni della zona, molto ricca soprattutto di vitigni che producono un vino rinomato da 40 euro a bottiglia. Il progetto è ancora al vaglio della Regione Lazio per ottenere il Via, nel frattempo i capigruppo esprimono le loro perplessità. In particolare il capogruppo di SEL, Carmen Porcelli, mette in discussione i valori dell’impianto, in quanto “a confine tra i comuni di Aprilia e Velletri sta per nascere un nuovo impianto di trattamento di notevoli dimensioni.

Se fosse una discarica di servizio all’impianto non coinciderebbero i valori, allora da questo si deduce che è una discarica per ricevere rifiuti da altri siti e perché mai se l’obiettivo, attraverso la raccolta differenziata è quello di ridurre i rifiuti? Forse sarebbe opportuno da parte dell’amministrazione comunale di Aprilia aprire un confronto serio con la Regione Lazio per verificare le varie richieste ed autorizzazioni di nuovi impianti nel nostro territorio”. Il progetto dell’impianto è articolato e prevede lo smaltimento di rifiuti inerti, rifiuti individuati da specifiche norme tecniche e i rifiuti residuati dalle operazioni di riciclaggio, recupero e smaltimento. Quello che lascia perplessi è la dimensione, fuori misura per un territorio che andrebbe a compromettersi definitivamente. Laddove l’ambiente e le sue bellezze dovrebbero rappresentare una ricchezza per il Paese, diventano oggetto di vessazione e indifferenza a favore di quello che può essere definito il vero petrolio italiano: la spazzatura.


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