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Sull’ineleggibilità e l’impunità nel nostro Paese

Sull’ineleggibilità e l’impunità nel nostro Paese

Autore: Michelangelo Borri - Redazione Politica
Data: 12/06/2013 12:00:28
Sull’ineleggibilità e l’impunità nel nostro Paese

 

Ci siamo oramai abituati a questa patetica discussione sull'eleggibilità o meno di Berlusconi. Sentiamo esponenti di tutti i partiti e movimenti, abbiamo una gran confusione e ovviamente la questione rimane ignota o oscura per la maggior parte degli italiani.

 

Il PDL afferma da sempre che la sinistra, misteriosa entità soprasensibile, voglia spodestare il Cavaliere dal trono attraverso dei sotterfugi legislativi. Ovviamente questa è una balla colossale: non solo il centrosinistra (a loro si riferiscono infatti) non ha alcuna intenzione di spodestare B. dal suo trono, ma anzi sperano che lui rimanga in eterno in modo da poter presentarsi come l'alternativa.

 

Il PD infatti non ha alcuna intenzione di votare l'ineleggibilità di Berlusconi e lo dichiara tramite i suoi tromboni; Violante, quello della bozza Violante - proprio lui - afferma che “per tre o quattro volte, nelle passate legislature, il centrosinistra ha votato in un certo modo (cioè contro l'ineleggibilità). Se non ci sono fatti nuovi non vedo perché dovremmo cambiare questa scelta". Come disse Luttazzi a Satyricon: “attenti a Violante, pericolo costante”.

 

Resta da analizzare la verità: la verità è che c’è una legge, la 361 del 1956, che dice: “Non sono eleggibili […]coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importino l'obbligo di adempimenti specifici, l'osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o la autorizzazione è sottoposta”.

 

E Silvio Berlusconi è proprietario, anche se non intestatario, di un’azienda - Mediaset - che “risulta vincolata con lo Stato per contratti di opere o di somministrazione, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica”. Ora, il centrosinistra ha sempre votato l’eleggibilità del Cavaliere, ma l’esame di coscienza si può fare sempre: purché ci si penta.

 

Evidentemente però, manca il pentimento…


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