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Parlando di nuovi media è importante soffermarsi su ciò che permette al comunicatore, inteso come persona, di creare, modificare, strutturare e veicolare il messaggio; facendo quindi risalire sommariamente l'avvento dei "new media" all'era informatica, viene da sé che il tramite maggiormente utilizzato risulti il computer: ma se è ovvio come funzioni la comunicazione fra individui, come avviene invece la comunicazione tra uomo e macchina? Di questa problematica si occupa lo studio delle interfacce, sistemi che permettono di utilizzare strumenti che non siano immediatamente comprensibili, come può esserlo una forbice o un secchio. Dovendo parlare di interfaccia all'interno della nuova comunicazione, si può fare una panoramica generale dagli anni '80, nei quali le interfacce a linea di comando (Command Line Interface) più complicate e dispendiose in termini di tempo, visto che un utente doveva scrivere una linea di testo per richiamare una funzione di un dato programma, vengono sostituite con successo da interfacce grafiche o GUI (Graphical User Interface); il primo esempio è il desktop, la visualizzazione di files e cartelle disposti su un piano di lavoro delimitato dallo schermo del PC, che prevedeva l'uso del mouse e che fece la sua più celebre apparizione con il sistema operativo del LISA di Apple nel 1983. Da questo sistema denominato WIMP (Windows, Icons, Mouse and Pointer) derivano ormai tutte le interfacce dei programmi per computer; delle icone che spesso sono archetipi, vengono puntate e clickate tramite mouse o tastiera oppure interagendo con la digitazione direttamente sullo schermo. Ecco che la GUI permette di interagire direttamente non solo con il testo ma con il disegno, modellando 2d o 3d in modo comodo e in tempo reale. L'approccio dei programmatori, votato al problem solving, aiuta l'evoluzione delle interfacce tanto da renderle personalizzabili, ad esempio spostando gli strumenti dove l'utente desidera. La ricerca ora trova limitato lo spazio bidimensionale del monitor, che, anche se di generose proporzioni, non può offrire approcci molto diversi da quelli ora esaminati; a questo punto lo studio dell'interfaccia agisce in maniera massiccia, come vediamo in questi anni, sulle periferiche di input, quelle cioè su cui l'utente agisce fisicamente. Da poco tempo la tecnologia del multi-touch su schermi e touchpad permette di agire più naturalmente e senza intermediazioni software particolarmente avvertibili su ciò che viene visualizzato a schermo, soprattutto nell'ambito della grafica; esistono tastiere completamente personalizzabili i cui tasti sono piccoli schermi capaci di visualizzare qualsiasi carattere, forma o colore; sono allo studio da tempo schermi sferici e proiezioni tridimensionali multimediali, sulle quali cioè si può interagire in tempo reale e direttamente con le mani, come se l'oggetto visualizzato fosse reale. L'importanza dello studio dell'interfaccia nell'informatica è quindi fondamentale e mira sempre di più a semplificare e velocizzare l'esecuzione del lavoro che precede e permette l'informazione, sia essa espressa in qualsiasi modo. In battuta finale possiamo chiederci cosa ci aspetta in futuro in quest'ambito? Volendo guardare ad un futuro non troppo remoto, ciò a cui si mira è l'eliminazione di tramiti nell'inserimento dei dati; rendere più naturale possibile questa operazione è quanto di più auspicabile, dato che la prima interfaccia in assoluto a disposizione dell'uomo è proprio il suo corpo; aspettiamoci quindi di dettare molto più agevolmente di ora i nostri testi, comandare con gesti di una mano le applicazioni, "surfare" in internet con impercettibili movimenti degli occhi.
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| I commenti: | |||
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Commento
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| Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 08/12/2025 03:40:20 |
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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz

Arrivano nuove tecnologie che capiscono in pochi, difficili da usare ma facili da abusare, che la politica e la giurisprudenza non comprendono in tempo utile.

Nessun comunicato ufficiale è stato al momento diramato, ma a quanto sembra il disservizio è esteso a tutto il territorio italiano.

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Le compagnie che operano nel settore delle infrastrutture critiche non possono proteggersi dal controllo degli stati-nazione senza un'adeguata assistenza federale. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe creare una rete classificata per condividere informazioni sulle minacce informatiche attraverso società private sensibili per l'economia nazionale e internazionale.