Chi fa informazione non se la passa bene in questi giorni burrascosi in Egitto.
Sono stati tutti rilasciati i quattro giornalisti italiani che erano stati fermati al Cairo. Si tratta dell'inviata di Mediaset Gabriella Simoni e del suo operatore Arturo Scotti, nonchè dell'inviata di RadioRai Maria Gianniti, con il tecnico Sergio Ciani. Lo ha confermato a Sky Tg 24 l'ambasciatore italiano in Egitto, Maurizio Massari.
Il Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino ha dichiarato:'Ho appreso che i quattro giornalisti italiani che hanno vissuto momenti difficili questo pomeriggio al Cairo sono appena rientrati in Ambasciata accompagnati dal Console. Ne sono sollevata. Ai nostri diplomatici al Cairo, che con l'assistenza fornita ai giornalisti di Rai e Mediaset hanno dato l'ennesima prova di efficienza e straordinaria professionalita', va la mia gratitudine piu' sincera'.
Due giornalisti occidentali sono stati aggrediti dalla folla riunita davanti alla moschea al-Fath. Lo ha riferito l'emittente al-Jazeera, secondo cui i due giornalisti, Matt Bradley del Wall Street Journal e Alastair Beach dell'Independent, sono stati aiutati da alcuni militari che, per motivi precauzionali, li hanno fatti salire su un blindato.
Nei giorni precedenti un vero e proprio bollettino di guerra per gli inviati. Sono 4 i giornalisti uccisi ieri al Cairo, tra i quali un cameraman di Skynews, due croniste e un collega egiziano. Lo ha denunciato il segretario del sindacato dei giornalisti, Gamal Abdel Rehim, alla Tv di Stato egiziana, chiedendo l’apertura di una inchiesta.
I quattro giornalisti uccisi nel corso degli scontri a Rabaa e Nahda, secondo l’elenco fornito da Rehim, sono Mick Dean, SkyNews di 61 anni, Habiba Ahmed, Revue Express Dubai di 26 anni, Ahmed Abdel Gawad, del quotidiano filo-governativo al Akhbar, Mosaab el Shami, fotografo del sito Rasd. Rehim non ha fornito i nomi dei feriti.
Il reporter egiziano Ahmed Abdel Gawad, che scriveva per il quotidiano di Stato egiziano Al Akhbar, è stato ucciso mentre seguiva per lavoro la repressione del sit-in pro Morsi nei pressi della moschea di Rabaah al-Adawiya al Cairo. Lo riferisce l’Egyptian Press Syndicate, un sindacato dei giornalisti, che non ha però altre informazioni sulle circostanze della morte del reporter. Negli scontri di oggi sono morti altri due giornalisti: un cameraman di Sky News, il 61enne Mick Deane, e una giovane reporter del gruppo Gulf News, la 26enne Habiba Ahmad Abd Elaziz, che però non era in servizio.
Mick Deane, 61 anni, cameraman di Sky News Arabia era un decano. Sposato e con due figli, lavorava da 15 anni per Sky News, principalmente per le sedi di Washington e Gerusalemme. «Il migliore tra i cameraman - ha detto di lui John Ryley, capo di Sky News -. Un giornalista brillante e un mentore per molti di noi». Deane stava riprendendo le violenze quando è stato colpito. Un proiettile lo ha preso in pieno petto. Medicato sul posto, è deceduto in pochi minuti.
Giovanissima la giornalista di X Press morta negli scontri. Habiba è stata colpita alla testa da un proiettile. Pare che poco prima avesse scritto su Twitter che riusciva a vedere i cecchini. «È difficile credere che sia morta - ha dichiarato Mazhar Farooqui, vicedirettore di X Press -. Era appassionata del suo lavoro e aveva una promettente carriera davanti».
Oltre alla morte di Mick e Habiba, si registra il ferimento a una gamba del fotografo della Reuters Asmaa Waguih e del collega dell’Ap con due pallini da caccia alla nuca. Il Comitato per la protezione dei giornalisti sta indagando «su molti attacchi contro i giornalisti» e ha esortato le autorità egiziane a «consentire ai media di svolgere il loro lavoro». Stesso appello è arrivato da Robert Mahoney, vicedirettore di Media Watchdog: «Abbiamo chiesto alle autorità egiziane di impartire ordini chiari alle forze di sicurezza perché rispettino il diritto dei giornalisti a lavorare tranquillamente e in sicurezza per coprire gli eventi che avvengono al Cairo e nel resto del Paese».