Nell’ormai quasi tradizionale posticipo del lunedì sera – grazie dio denaro! - il Milan blocca la Roma sul 2-2, al termine di una partita a tratti spettacolare dove il pareggio serve a poco a tutte e due. I giallorossi perdono due punti dalla capolista Juventus, ora distante cinque lunghezze, e vedono riavvicinarsi il Napoli, terzo a -3. Milan che invece resta imbottigliato a metà classifica, superato anche da Lazio e Torino.

È Destro ad aprire le danze, dopo nemmeno un quarto d’ora, realizzando il suo secondo centro di fila da quando è tornato dall’infortunio. Zapata pareggia su calcio d’angolo e nella ripresa copione che si ripete, con la Roma avanti ed il Milan ad inseguire: Gabriel appena entrato al posto del portiere titolare Abbiati, infortunato, stende Gervinho in area, Strootman non sbaglia dagli undici metri. A 13’ dalla fine è Muntari a fissare il punteggio sul 2-2 con un destro da pochi passi che fa sfogare tutta la rabbia e frustrazione degli uomini di Allegri. Da lì in poi occasioni per tutte e due le squadre per ottenere il bottino pieno, ma non succederà più nulla.

Sorride la Juve, che il giorno prima aveva travolto 4-0 il Sassuolo davanti al proprio pubblico, dimenticando almeno parzialmente la delusione dell’eliminazione dalla Champions League per mano del Galatasaray. Sfida nel segno di Tevez, autore di una tripletta da puro centravanti opportunista intervallata dallo stacco di testa di Peluso per il momentaneo 2-0. I bianconeri salgono a 43 punti e dopo la trasferta di Bergamo apriranno il 2014 calcistico nel big match con la Roma, che non sarà certo decisivo ma molto potrà dire sulle ambizioni delle prime della classe. Sassuolo che a quota 14 resta fuori dalla zona retrocessione grazie alle sconfitte delle rivali Bologna e Livorno.

Tanti gol anche nel posticipo domenicale fra Napoli ed Inter. Ritorno amaro al San Paolo per Mazzarri dopo quattro anni ricchi di soddisfazioni, mentre il collega Benitez può consumare la vendetta contro chi di lui si era disfatto forse con troppa fretta: finisce 4-2 per i partenopei ma il punteggio sarebbe potuto essere più ampio se a tempo scaduto Pandev non avesse sbagliato un rigore da lui stesso procurato. Higuain, Mertens, Dzemaili e Callejon le firme degli azzurri, Inter che ha lottato e tenuto aperta la partita con Cambiasso e Nagatomo, almeno fino a 10’ dal termine quando il 4-2 ha definitivamente tagliato le gambe ad una squadra peraltro rimasta in dieci per l’espulsione di Alvarez.

Se l’Inter sembra aver perso il treno – almeno per il momento – per il terzo posto, ricacciata a -7 dal Napoli, si risolleva la Fiorentina che dopo il passo falso dell’Olimpico con la Roma si impone 3-0 sul Bologna, con segnature di pregiata fattura: Ilicic in serpentina fra due difensori, Borja Valero con uno stop difficile impreziosito da un destro vellutato e Giuseppe Rossi nella seconda frazione con un pallonetto dolcissimo mettono la firma sul successo che rilancia i viola anche dal punto di vista del gioco: il Napoli è sempre nel mirino a 5 punti, l’Inter è alle spalle.

La corsa per il sesto ed ultimo posto europeo è apertissima e con diverse potenziali sorprese. Ad ora spetterebbe al Verona, fermato 0-0 dal fanalino di coda Catania in una gara più frizzante di quanto non dica il tabellino. Scaligeri a quota 26, avvicinati dal Torino a 22 dopo la bella vittoria di Udine, targata Farnerud ed Immobile: granata settimi e mai così in alto negli ultimi 20 anni. A 20 punti la coppia Genoa-Lazio, rossoblu raggiunti al 94’ in casa dall’Atalanta, romani che ritrovano Klose e la vittoria dopo una lunga astinenza: una doppietta del tedesco rientrato dall’infortunio permette ai biancocelesti di superare il Livorno e a mister Petkovic di respirare.

A seguire un folto gruppo con sei squadre in tre punti, Milan, Parma e Cagliari – che nello scontro diretto non si sono fatte male, 0-0 al Tardini – sono a 19, l’Atalanta grazie a De Luca sale a 18, a 17 abbiamo Udinese e Sampdoria ma con stati d’animo opposti: friulani in crisi di identità, blucerchiati rivitalizzati dalla cura Mihajlovic, due vittorie e due pareggi in quattro partite e prospettive più rosee per la salvezza.

La zona caldissima si apre con il Chievo, vittima settimanale della Sampdoria (1-0 gol di Eder) e quintultimo a quota 15, ma dopo tre successi di fila un leggero calo ci poteva anche stare. Detto del Sassuolo a 14, le ultime tre restano il Livorno a 13, il Bologna a 12 ed il Catania a 10. Poca incisività davanti ma anche grande difficoltà a creare gioco ed occasioni il problema comune, che soprattutto per gli emiliani si ingigantisce con una difesa imbarazzante, non nuova a risultati sonori come quello di Firenze e con il picco di 12 gol subiti in 3 partite fra la quinta e la settima di campionato (3 dal Milan, 5 dalla Roma, 4 dal Sassuolo).

Serie A che chiuderà il 2013 fra il 21 ed il 22 dicembre, con il Napoli impegnato a Cagliari nell’anticipo, Juventus in visita all’Atalanta contemporaneamente al classico testacoda apparentemente scontato con la Roma che ospiterà il Catania. A chiudere il circo del pallone fino all’epifania non poteva esserci piatto più forte del derby Inter-Milan, forse non di rilievo per l’alta classifica ma sempre di grande fascino.