Vladimir Putin, presidente russo, ha dato l’ordine di ritirare le truppe russe, circa 17.600 uomini che erano stati trasferiti, dall’estate scorsa, ai confini con l’Ucraina. L’ordine è stato trasferito al ministro della difesa  che ha ufficialmente ordinato ai soldati russi di rientrare nelle proprie basi, ponendo fine a quelle che erano state definite “manovre”, ma che in realtà erano movimenti per l’inizio di una invasione dell’Ucraina.

Il tutto avviene all’indomani dell’annuncio da parte del presidente ucraino Petro Poroshenko che ha annunciato un incontro con le stesso Putin a margine del forum euroasiatico in programma il 16 e 17 ottobre a Milano.

I negoziati con il governo russo avverranno alla presenza di altri leader politici, come Merkel, Hollande, Renzi, Cameron che da mesi cercano una soluzione pacifica alla crisi russo-ucraina. Poroshenko, annunciando l’incontro, si è detto ottimista sui negoziati, cercati anche dallo stesso Putin per uscire dall’isolamento economico e politico in cui lo stato era finito dopo le sanzioni che la Comunità Europea e altri stati internazionali avevano approvato contro i russi per l’invasione degli stessi sul territorio ucraino.

L’economia russa stagna e lo stesso vale per quella europea. Le sanzioni non hanno fatto che aumentare la difficile situazione economica dei paesi, non solo dell’eurozona, colpendo le aziende che commerciavano con la Russia e i mercati e incidendo notevolmente sulla crisi economica attuale.

Situazione che potrebbe peggiorare con l’arrivo dell’inverno se venissero e mancare i guadagni ipotizzati dalle aziende russe con la vendita di gas ai paesi richiedenti.