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L’importante, per tutti, a qualsiasi latitudine, è di avere una garanzia: non essere il soggetto, non essere l’obiettivo del male. Poi, che si diventi persecutori anonimi ma feroci, chi se ne frega. E questo processo, a ogni latitudine, è stato creato proprio da popolazioni che non muovono un dito per abbattere un regime fascista con tanto di “difesa della razza” e tutto l’armamentario osceno, figli in gabbia compresi. Non è mai cambiato nulla. E dopo circa ottant'anni, in pochi ricordiamo perfettamente la storia. Gli altri, non l'hanno mai davvero ricordata, malgrado le inutili "giornate della memoria".
Negare ai giornalisti di fare il proprio mestiere, è contrario ai fondamenti di un regime democratico. Ogni giorno, noi giornalisti, abbiamo il dovere – e il diritto – di informare le persone su quanto accade in ogni ambito e settore.
Cosa c’è di meglio – in piena campagna elettorale comunale – se non sfruttare la ghiotta occasione di una situazione del genere? Per Salvini è un piatto ricco. Plauso da parte di milioni di cittadini, quelli stanchi di pagare “colazione, pranzo, cena” a “giovanotti ben pasciuti e col cellulare”. Gli slogan salviniani ripetuti come un mantra ormai da alcuni anni.
Inizio col ricordare a tutti, che il governo di una nazione – e i suoi ministri – sono il biglietto di visita che ci presenta al mondo. Se questo biglietto di visita è sdrucito, il mondo guarderà a noi tutti come un popolo di miserabili gestito da persone che dovrebbero stare altrove, non certo a capo di una nazione.
La politica italiana ci sta portando oltre il baratro #abracciaconserte per dire no a questo sistema
Tornare alle urne, dicono? L’arma in mano stavolta possiamo averla noi: uno sciopero elettorale massivo, da Nord a Sud. Ma con le prove: il giorno delle elezioni, tutti in strada, a filmare la popolazione a braccia conserte, in segno di protesta e negazioni di sostegno a un sistema che vuole solo fottere tutti.
Se i politici fossero persone oneste, ma oneste davvero, non prenderebbero per i fondelli la popolazione, promettendo cose irrealizzabili, al solo scopo di ottenere consenso. Ricordate tutti una cosa: ottenere consenso a ogni costo, promettendo cose irrealizzabili, chiarisce bene un concetto, e cioè che ai politici, di ogni schieramento, non interessa affatto il bene dei cittadini e la soluzione delle problematiche, bensì salire o restare al potere.
Alla fine ci sono riusciti: la mossa di imporre Savona come Ministro delle Finanze, ha funzionato. Salvini e Di Maio sono salvi. Non andranno al governo. Possono tirare un sospiro di sollievo.
Non so quanti italiani abbiano letto questo “contratto”. Nella giurisprudenza nazionale, un contratto – per esser valido – deve contenere inderogabilmente alcune cose. Deve, innanzitutto, chiarire in maniera inoppugnabile l'oggetto per cui, tra una o più persone, si decide di aderire a un documento che contiene appunto il motivo per cui viene posto in essere.
Cosa manca a questo popolo per rendersi conto della situazione reale? Cosa devono fare, ancora, per dichiarare che il progetto non è certo quello di risolvere i problemi creati proprio dalla classe politica nazionale e anche da quelle a livello internazionale?
Non esistono più i partiti come erano intesi una volta, e questo già da diversi anni. Sono fusi, tutti insieme, in un accordo di cui non parleranno mai alla nazione. Rossi, neri, gialli, verdi: esiste solo un rosso relativo, a tinte sbiadite. Come gli ideali politici che sono finiti nel secchio della spazzatura.