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Recensione: 'Ragazza in erba' - Al Teatro Trastevere

Recensione: 'Ragazza in erba' - Al Teatro Trastevere
Autore: Recensione della nostra Inviata Susanna Schivardi
Data: 14/05/2016

Una sola serata per questo monologo di Alessia Bellotto per la regia di Loris Di Pasquale, Ragazza in erba. Al Teatro Trastevere uno spettacolo solitario e immerso nell’oscurità. Solo una voce si alza all’improvviso, torbida, sonante, modulata tra il tragicomico e l’autoironia.

Alessia è Sara, una ragazza semplice di Padova che all’imbarco per la Sardegna, un giorno, viene fermata per possesso di 9 grammi di marijuana. È l’inizio della sua riflessione sulla società e sulla vita, allora riaffiorano ricordi e si passa dal presente al passato come un tiro di fionda, un sasso lanciato nel vuoto che poi ritorna come un macigno. Il monologo è suggestivo, lucido, consistente, dalla parte di una donna raccontata da un uomo, Loris Di Pasquale, il regista, che ha lavorato su un testo già esistente. Il possesso di droga è solo un pretesto per parlare della società di oggi, per riflettere sulla legge che rimane sempre legge, anche di fronte ad una persona innocente o che per lo meno tale si sente.

Mette in discussione le sue certezze, la sua vita già traballante e soprattutto fa riaffiorare in lei il ricordo drammatico di un evento che l’ha segnata in gioventù più di quanto lei possa immaginare. Il passato che fa danni e si riversa sul presenta come una valanga di fango a chiedere il conto senza sconti.

L’incontro con la legge è un momento di svolta, Sara si sente sul bilico che la vita le impone di affrontare senza preavviso, quando pensi che tutto sia risolto o risolvibile. Invece la falsa parvenza di una società giusta pretende di giudicare e mettere in croce una brava ragazza. Sospesa su un elastico teso sul vuoto, la protagonista tenta uno smascheramento a voce alta, Sara non pare scoraggiata ma a volte le forze esterne sono più forti e violente delle possibilità effettive di affrontarle.

L’interpretazione è intensa, è quella di una donna di oggi, del suo ruolo, della sua posizione fragile e cedevole ma anche di una ragione che non ha ragioni quando l’autorità vuole imporsi e fare danni. Una prova d’autore anche se in alcune scelte poteva esprimersi con più pienezza, come i costumi o la luce, sprazzi di incertezza che però aiutano lo spettatore a concentrarsi sulla bravura dell’attrice.




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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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