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Quota 100 e reddito di cittadinanza: rischio restituzioni per migliaia di cittadini?

Quota 100 e reddito di cittadinanza: rischio restituzioni per migliaia di cittadini?
Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 04/04/2019

Care lettrici e cari lettori, pensavate di aver compreso il funzionamento di quota 100 e del reddito di cittadinanza? Reset. Mettetevi comodi e leggete con calma. Il reddito di cittadinanza, tema di cui mi occupo da diverso tempo evidenziando le tante criticità di una misura che pretende di fare dell’assistenzialismo la soluzione a miseria e disoccupazione, fin dall'inizio si è presentato come un guazzabuglio informe, per molti aspetti lontano dall'essere una misura valida per sostenere poveri e disoccupati.

Le oltre 850.000 domande presentate dalla partenza, rappresentano fino a ora rappresentano circa il 65% della platea complessiva degli aventi diritto, che è stata stimata in circa 1.300.000 famiglie. Le maggiori richieste al Sud, mentre la regione col minor numero di cittadini che hanno presentato domanda è il Trentino.

Stime che, però, lasciano il tempo che trovano, perché mancano alcuni strumenti fondamentali per verificare l’effettivo diritto a rientrare nella platea dei beneficiari.

Poco prima delle dimissioni l’ex presidente dell’INPS, Tito Boeri, avvertì di una possibile falla: l’ente non è in grado di verificare la situazione patrimoniale dei richiedenti. Cosa significa? Che – secondo una stima realizzata dall’INPS – col passare del tempo potrà verificarsi uno scenario non insolito: la richiesta di restituzione delle mensilità percepite per mancanza dei requisiti patrimoniali necessari all’assegnazione del sussidio. Una sciagura che si aggiunge alle altre sul tema.

D'altronde l'ente non è nuovo a situazioni del genere, molti italiani sanno cosa significhi percepire denaro in esubero per errori commesso dall'INPS e poi dover restituire quanto percepito.

In questa situazione, però, è chiara una cosa: pur di varare il reddito di cittadinanza in tempo utile per fare propaganda politica prima delle elezioni europee, s’è preferito avviare una misura fatta coi piedi, priva degli indispensabili strumenti atti a verificare che i cittadini abbiano i requisiti necessari per  ottenere questo sostegno economico.

Sembrerebbe una barzelletta ma non lo è.

Andiamo avanti e passiamo a quota 100. Dal primo aprile ’INPS ha avviato l’erogazione delle pensioni per i cittadini che hanno aderito a questa opzione. Pensate per caso che sia una buona notizia? Non per tutti.

Anche in questo caso l’ente potrà richiedere indietro quanto versato a molti cittadini. Il motivo? Poiché per ricevere la pensione è necessaria l’effettiva cessazione dell’attività lavorativa, e poiché molti lavoratori italiani in odore di pensione hanno inviato la richiesta, ma solo in via cautelativa e allo scopo di attendere la conversione in legge, ecco che costoro  inizieranno a percepire la pensione, ma non avendone ancora diritto, essendo ancora in servizio, l’INPS dovrà chiedere a costoro la restituzione delle somme indebitamente percepite

Non è tutto, perché c'è anche chi mette in dubbio che le risorse economiche non sono sufficienti per coprire tutte le pensioni. Inoltre il ministro delle finanze Giovanni Tria recentemente ha messo un freno, dichiarando che quota 100 deve ritenersi una misura temporanea e in via sperimentale. Questa dichiarazione è dovuta al fatto che l'OCSE ritiene le misure economiche varate dall'Italia soluzioni che mettono in serio rischio la tenuta dei conti. Insomma: non c'è garanzia di nulla in questa nazione, solo interventi spot, misure economiche raffazzonate e ideate in fretta e senza un minimo di ragionamento logico.

Tutto questo chiarisce una volta di più come si stiano trattando argomenti molto sensibili per la vita di milioni di cittadini. E' come se si stesse giocando alla roulette russa.

Si utilizzano preziose risorse economiche che potrebbero essere impiegate in maniera più assennata, e tutto questo solo per creare consenso e, contemporaneamente, un casino della malora.

Insomma: altro che cancellazione della povertà e maggiori diritti ai pensionati.

L’unica misura realmente avviata è quella del caos supremo. Forse andrebbe aperto un nuovo ministero, che si occupi di risolvere le castronerie realizzate da certi componenti del governo.

Sto scherzando…Non vorrei che qualcuno ci pensasse sul serio.

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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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