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Mediterraneo

Mediterraneo
Autore: Davide Aiello - Redazione Politica
Data: 20/09/2018

Mi domando, da tempo,  quanto possa ancora durare il giochetto di Salvini che sembra molto interessato a  che i tre quarti della popolazione italiana, possa arrivare a odiare quelli che sbarcano sulle coste del mediterraneo, e quanto invece la naturale capacità di accoglienza e di integrazione del sud del nostro paese possa cambiare in breve le carte in tavola di questo giochetto basato su razzismo e paura del diverso che il Ministro Salvini sta elaborando da tempo, compreso il tentativo di far dimenticare che fino ad ieri urlava "Forza Vesuvio e Forza Etna"...

Cerchiamo di capirci. Chi è simile a noi? Chi ci è vicino? Parenti a parte ovviamente. Chi sono quelli che in un modo o nell'altro ci sono vicini. Diceva mia suocera "Il sangue si mastica ma non si inghiotte".

Intendeva dire che tra parenti e fratelli si possa anche litigare. Ma non si arriva mai a diventare dei "Cannibali".

Chi sono i nostri fratelli? Cugini? Parenti più stretti magari solo per elezione e posizione geografica? .

Di certo non è solo un fatto genetico che ci lega maggiormente al mediterraneo ed ai suoi popoli. E' la storia. Che qualcuno come dicevo ieri andrebbe ristudiata.

Noi italiani a parte alcune popolazioni, che in modo artificiale sono state annesse all'Italia, abbiamo nel sangue alcune cose specifiche.

Non ho nulla - sia chiaro - con i produttori di Fontina (Il mio fratello ed amico Zac è e rimarrà un amico fraterno a prescindere dal fatto che il suo dialetto Valdostano sia più simile al francese che all'Italiano).

E di certo dopo le mie ultime vacanze in Tirolo non posso che avere apprezzato l'ordine e la pulizia dell'alto Adige e dei suoi abitanti.

Che dire poi dei mie strettissimi parenti Piemontesi e dei miei amici di quella zona dove ho avuto anche la fortuna di studiare. Stupendi formaggi, vini e stupenda cultura ed educazione.

Il succo del discorso è andando verso Sud, ci si allontana da quello che è la cultura continentale e -  pian piano - ci sia avvicina a quella mediterranea in senso stretto. Con i suoi pregi ed i suoi difetti.

Solo i Veneziani ed o Genovesi sono stati capaci di vivere al confine tra 2 mondi e di esplorarne il resto di quanto gli si presentava davanti.

Non è un caso che il mondo moderno sia stato "scoperto" da un Marco Polo e da un Cristoforo Colombo.

Il resto è "Mediterraneo". Non quello di Salvatores, che mirabilmente ne ha dipinto alcuni colori che altrimenti non si sarebbero mai potuti vedere al cinema.

Il resto, dalla Toscana in giu,' è appartenenza ad una cultura millenaria fatta di contatti strettissimi con il nord dell'Africa. Carosone Docet. 'O Sarracino è arabo fino al midollo. Pino Daniele cantava "Viva via o Senegal".

Inutile parlare di quanto piu' vicini siano i pugliesi, i calabresi i siciliani ai Greci che alle popolazioni scandinave per quanto qualcuno giu da noi si sia fatto chiamare Stupor Mundi e tutt'ora sia sepolto a Palermo.

Questo siamo. Noi Italiani, tolte alcune regioni che senza infamia e senza nessun giudizio negativo fanno parte di altra cultura compresi persino gli asburgiici Lombardi ancora presi dalla loro voglia di volere dimostrare una capacità lavorativa ed il loro gettito fiscale superiore rispetto al resto dell'Austria .

Per un Milanese tutt'ora guadagnare e pagare le tasse, incredibilmente è sinonimo di cittadinanza visto che cosi erano abituati sotto Francesco II

Temo il giorno in cui i miei fratelli venuti dall'altra parte del mediterraneo e divenuti loro malgrado italiani decideranno di bastonare - e non solo in modo figurativo - chi, come Salvini e chi lo sostiene, avranno necessità di fare molta attenzione a ciò che decidono di fare.

Prima o poi, tutto questo potrebbe girarsi contro di loro. Qualcuno ci pensa? .

Al posto di Salvini ci penserei bene prima di proseguire con la sua politica a sfondo smaccatamente razzista. La gente deve capire che non sono i migranti da abbattere, ma le politiche scellerate degli ultimi anni, che hanno permesso flussi migratori esasperati, nessun tipo di politiche di integrazione, il vuoto pneumatico che costringe migliaia di persone nella valle del nulla.

Invece di chiudere i porti, Salvini metta mano a tutto questo. Renda possibile un dialogo serio con la UE e renda giustizia a questi migranti, che hanno il diritto di scegliere e di esistere, non di restare sospesi in attesa di essere riutilizzati a seconda della bisogna.

È necessario mettere in atto le normative sull’accoglienza, prendere in carico le richieste di asilo e di riconoscimento dello stato di rifugiato politico, e non trattare con un penoso tira e molla con la Libia, per rimandare tutti dentro le peggiori galere del Mediterraneo.

Non è giusto, non si fa, non si gioca con la vita di migliaia di persone, indicando loro come colpevoli per deviare l'obbiettivo da una politica nazionale scellerata.

 

 




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