Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali  
Il coraggio di dire

Il coraggio di dire
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 15/07/2009

 
Fino agli anni '70, la Mafia non era riconosciuta come entità concreta e da combattere come organizzazione criminale. Era piuttosto una leggenda. Una storia raccontata sottovoce. Un dubbio. Una ipotesi da scartare.

 

Si è dovuto aspettare stragi su stragi ad opera dei grandi Padrini, Riina e Provenzano, per ammettere persino nelle aule giudiziarie, l'esistenza di una organizzazione talmente grande e potente, che fino a quel punto nessuno voleva – o poteva – ammettere che esistesse.

 

Da quel momento in poi, storicamente, la Mafia è entrata a pieno titolo nelle cronache e nei tribunali. Ha decretato la sua presenza fermamente. Ha palesato la sua potenza. Ha fatto "outing", come si dice oggi. Ma ciò non ha cambiato di molto le regole ed il potere assunto in anni di organizzazione capillare ed internazionale. Anzi. Come sempre accade, la nuova condizione che ammise l'esistenza della Mafia, operò subito a glorificare e rendere ancor più forte quella che un tempo era un muto patto d'onore e che le giovani leve degli anni '50 pensarono bene di commutare in grande organizzazione votata al crimine a trecentosessanta gradi.

 

Negli ultimi trenta anni, sono tante le storie legate alla Mafia. Tanti i nomi ipotizzati di personaggi politici e pubblici ad essa affiliati. Tante le sentenze di condanna che non hanno mai sortito effetti pratici. Dal famoso e clamoroso caso Andreotti, prima assolto per mancanza di prove e poi condannato per associazione a delinquere a nove anni. Andreotti non fu condannato perché gli atti, all'epoca, erano caduti in prescrizione. Peraltro, i Media scelsero di non dare troppo rilievo alla cosa. E così in breve tempo, si finì persino di pensarci.

 

All'epoca, fu il Giudice Roberto Scarpinato a presiedere il giudizio. Non poté fare altro poi, nel 2008, che citare qualche passo della vicenda nel suo libro: "Il ritorno del Principe" dove parla di Mafia e di Palermo.

 

E c'è il caso di Marcello Dell'Utri. Ex segretario, poi co fondatore di Forza Italia e poi braccio destro di Berlusconi. Fu anche lui indagato a partire dal 1997 e poi condannato nel 2004 a nove anni per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) al Comune ed alla Provincia di Palermo. mentre faceva la sua scalata di potere fra un incarico e l'altro. Dell'Utri non fece un solo giorno di carcere. E la sua scalata politica ed economica è continuata imperterrita pur essendo palesemente colluso con la Mafia.

 

La mafia quindi, alla sua fase di prima esternazione, ha fatto seguire quello che si può chiamare una strategia mediatica. Messaggi trasversali inviati attraverso i Media, ora con una sparatoria. Ora con una azione eclatante. E con l'uccisione dei Giudici Falcone e Borsellino, nel 1992 e 1993. Con le stesse "consegne" alle Istituzioni: gli arresti "eccellenti" potrebbero comunque nascondere patti fra Mafia e Stato. Da un lato l'immagine del capo mafia o del mafioso arrestato, per mettere a tacere le coscienze, dall'altra la condizione di controllo e gestione della propria organizzazione anche dalla cella di un carcere.

 

Oggi di Mafia si può parlare. E se ne parla. Si può persino parlare di chi ne ha avuto a che fare, portando avanti i propri affari "grazie" al sostegno dell'organizzazione malavitosa.

 

La Mafia è divenuta una "s.p.a." così come viene chiamata da molti. Una impresa che macina oltre cento miliardi di euro l'anno. Che è proprietaria di centinaia di immobili prestigiosi e terreni in tutta Italia ed all'Estero. Che ogni tanto subisce qualche contraccolpo: arresti, confische di beni.. ma che non conosce possibilità di arresto. Perché troppo grande è la sua penetrazione nel territorio. Troppo profonde le radici di una cultura – la nostra – da sempre basata sul clientelismo.

 

"Una mano lava l'altra". E si va avanti. Ognuno col suo tornaconto. Ognuno chiuso nel segreto di un patto troppo serio per poter gettar giù dalla torre, nomi troppo importanti nel nostro paese, per farne scandalo.

 

Meglio tacere. Omertà. Così come si usa.


Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 18/04/2024 00:37:43

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Editoriali

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 18/05/2020
Indagine Covid-19 - parte V - Trattati, accordi, riforme e omissioni

Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.

Leggi l'articolo

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Videogames: il governo sostiene le startup del settore

Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.

Leggi l'articolo

Autore: Inchiesta del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Indagine Covid-19 - Parte IV - diffusione nella bassa lodigiana: i dubbi sul depuratore

Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.

Leggi l'articolo

Autore: Intervista del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 13/05/2020
Intervista ad Andrea Vianello - Ogni parola che sapevo

“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -