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H1N1: vaccini diversi per popolazioni e governanti, lo squalene ed il no della Polonia

H1N1: vaccini diversi per popolazioni e governanti, lo squalene ed il no della Polonia
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 20/11/2009

 
 
L’influenza pandemica è un tipo di influenza che si verifica con frequenza di qualche decennio e si diffonde rapidamente in tutto il mondo. I sintomi dell’influenza pandemica sono simili a quelli della comune influenza ma possono essere più gravi”.

 

Questo è quanto si legge sul sbugiardino (foglietto illustrativo) del Vaccino contro l’influenza H1N1 “Focetria” della Novartis, una delle industrie farmaceutiche maggiormente coinvolte nel Business dei virus di “ultima generazione”. Come avete letto, la stessa Novartis non fa mistero del fatto che una influenza pandemia nella realtà dei fatti, si manifesta al più con una frequenza di qualche decennio, entrando in netto contrasto con gli accadimenti dell’ultima decina di anni: quasi ogni anno ha avuto per protagonista una nuova influenza pandemia.

 

basta comunque leggere questo interessante foglietto (lo trovate al link in fondo all'articolo) per comprendere meglio di cosa si parli e perché, quando affrontiamo questo argomento che fa ormai parte dell’esistenza umana come mangiare o respirare.
 

Certamente non è comprensibile a tutti il contenuto del bugiardino, ma la frase sopra esposta può rendere l’idea di come si stia giocando realmente con una comunicazione mediatica che tende a dissestare la vera informazione in materia.

 

Ma c’è di più, da sapere. Qualcosa di importante ed improrogabile da comunicare alla gente, che i media nazionali ed internazionali credono non sia di interesse generale e che invece può aiutare tutti a prendere una decisione più cosciente sul dubbio di vaccinarsi oppure no: il contenuto del vaccino.

 

Sappiate che negli Stati Uniti la percentuale di principio attivo contenuto nel vaccino è pari ad una condensazione del 15%. Quello invece commercializzato sul mercato europeo, ne contiene esattamente la metà, il 7,5%.

 

E’ importante soffermarsi su questo punto, perché sono proprio questi numeri e ciò che rappresentano che vi porteranno ad essere più consapevoli e maggiormente informati circa il virus H1N1.

 

Una minore concentrazione di principio attivo, ha innanzitutto un costo minore. Facile quindi giungere ad ovvie considerazioni di ritorni economici. Ma per far si che il vaccino con bassa concentrazione di principio attivo serva a qualcosa e non sia acqua fresca, occorre “attivarlo”. Un po’ come una testata nucleare che rimane inerte fino a che non viene armata.

 

Con cosa viene “attivato” quindi il vaccino commercializzato in Europa? Con degli “adiuvanti” ossia degli attivatori stimolatori del principio attivo: qualcosa che somiglia agli anabolizzanti presi per sviluppare maggiormente la massa muscolare. Un “aiutino” insomma.

 

Purtroppo però, questi adiuvanti, non sono esattamente innocui: anzi.

 

Alcuni di voi avranno sentito parlare di “squalene”. E’ un idrocarburo contenuto nell’olio di fegato degli squali, da qui appunto il nome “squalene”. Lo ritroviamo in natura anche in alcuni elementi vegetali come nel caso del germe di grano e dell’olio di oliva. Ed è contenuto anche in piccole percentuali nell’organismo umano.

 

Agli squali, avendo lo squalene una densità minore dell’acqua, consente di sostenere in maniera più adeguata la propria stazza immersa nell’acqua e ad ottenere una maggiore spinta idrostatica agevolandolo quindi nel penetrare la massa idrica.

 

Ed a noi esseri umani? Lo squalene prese gli onori delle cronache durante la Guerra del Golfo. Per contrastare attacchi virulenti da “Antrace”, vennero prodotti vaccini che contenevano squalene. Le migliaia di militari vaccinati per questo scopo, negli anni successivi subirono una serie di danni all’organismo che furono studiati a livello scientifico internazionale fino a giungere alla conclusione che c’era un sicuro rapporto fra i danni riscontrati e la somministrazione del vaccino allo squalene.

 

Non basta ancora, e qui viene davvero l’orticaria: due vaccini commercializzati in Germania, il “PANDEMRIX” della GlaxoSmithKleine ed il “CELVAPAN” della Baxter, contengono componenti diversi. Il governo ne ha acquistate ben 50 milioni di dosi del primo, che contiene squalene ed anche un conservante a base di mercurio, mentre il secondo, di cui sono state acquistate 200mila dosi, non contiene ne l’uno ne l’altro.

 

Il primo, è dedicato ai cittadini. Il secondo, ai militari, ai membri del Governo ed ai ministeriali.
 

Insomma: vaccino differenziato a seconda delle persone: un miscuglio venefico nel caso della popolazione, un vaccino “sicuro” dedicato a chi le popolazioni le gestisce.

 

Perché tutto questo? A voi le ovvie riflessioni.

 

In base ai dati descritti, dubbi su dubbi si alternano e l’idea di un disegno prestabilito di volere fermamente che milioni di persone debbano subire conseguenze drammatiche sulla salute pur di sviluppare maggiormente il comparto industriale farmaceutico, non può che divenire certezza.

 

Per qualche miliardo di euro o di dollari in più, chi controlla ormai da decenni l’andamento della “salute” umana, diviene di ora in ora più affamato di nuove vittime.

 

Pensateci bene, prima di correre a vaccinarvi. Magari, fate una lunga chiaccherata col vostro medico di famiglia e se ancora non sapete che decisione prendere, sappiate che la Polonia ha vietato la vaccinazione contro il virus H1N1.

 

Il Ministro della Salute polacco, Ewa Kopacz infatti, ha espresso molti dubbi sull’autenticità stessa del virus e sugli enormi interessi economici – unica grande realtà – che questo virus produce alle industrie farmaceutiche. Leggete l’agenzia di seguito riportata, e traete le vostre conclusioni…
 
RIFERIMENTI:
 
 
Discussione sul Forum dell'Europarlamento sul NO della Polonia: ecco le parole della parlamentare Zuzana Roithová (PPE). – (CS)
 
"Signor Presidente, oggi, con il senno di poi, ci rendiamo conto che la spesa di migliaia di miliardi di euro nella battaglia contro il virus H1N1 è stata eccessiva alla luce dell’effettiva gravità dell’epidemia influenzale. Come medico, penso che sia particolarmente interessante dire che in Polonia, dove il governo non ha ceduto alla pressione di condurre un programma di vaccinazione nazionale, il tasso di mortalità non è stato superiore a quello di paesi con una copertura di vaccinazioni elevata. Ringrazio la collega Rivasi per questa utile relazione e spererei che gli Stati membri e tutte le organizzazioni internazionali abbiano tratto lezioni da essa, soprattutto in relazione al fatto che i farmaci non vanno acquistati in comune. Aspetto ancora più importante, spero che migliorino i metodi di valutazione delle statistiche epidemiologiche e ristabiliscano la fiducia dei cittadini nelle raccomandazioni formulate loro nell’Unione europea"
 
Qui il link al Forum: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-7-2011-03-07-ITM-023_IT.html
 

 

 

 

 

 




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