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Se "Il Giornale" fa terrorismo...
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 17/12/2009

 

In uno stato di ipertensione generale, dopo l'aggressione al Premier, dopo l'irrigidimento delle parti fra maggioranza ed opposizione, invece che tentare di moderare toni e termini, si fanno campagne di propaganda terroristica.

 

"Il Giornale" di oggi, Giovedì 17 Dicembre 2009 tuona: Tensione a Milano: arrivano le bombe. Trovato ordigno anarchico alla Bocconi".

 

Nell'articolo si cita che: "La rivendicazione è arrivata con un volantino al quotidiano Libero. La firma è della "Federazione Anarchica Informale" che in passato aveva firmato altri pacchi bomba, nell'ambito di azioni dimostrative tese a non colpire le persone".

 

Si scopre quindi che una Federazione Anarchica Informale opera nell'oscurità. Ed a quanto pare è pure ben conosciuta, se si considera che nell'articolo viene dichiarato "che in passato aveva firmato altri pacchi bomba, nell'ambito di azioni dimostrative tese a non colpire le persone".

 

La cosa che appare lampante, nel testo dell'articolo, è l'assoluta inaffidabilità ed incoerenza delle informazioni. Dapprima nell'articolo si chiarisce che "Il pacco bomba con un timer puntato alle ore 03.00 non è esploso per un difetto del congegno elettronico" quindi Non è esploso?

 

Ma ecco che subito dopo poche righe possiamo leggere: "Il timer era collegato a un tubo contenente due chili di dinamite. Secondo quanto riferito dall'università, non ci sono stati danni a cose o persone e lo scoppio, che ha causato la caduta di qualche calcinaccio, è avvenuto nel tunnel tra via Sarfatti e via Bocconi che di notte viene chiuso".

 

Sull'atto terroristico, il Ministro Maroni ha dichiarato: ""Non è da sottovalutare, è una cosa seria che si articola in una serie di azioni in varie città, a Milano, in Friuli, ma anche a Firenze ed in altri luoghi Prestiamo - ha sottolineato Maroni - grandissima attenzione a queste iniziative, monitoriamo sempre e studiamo misure da prendere per evitare che si diffondano sul territorio ".

 

Quindi: attenzione. Atti terroristici nel nostro Paese ne capitano. Eccome. E' "solo" che conviene non darne notizia, altrimenti si scoprirebbero le falle di una "sicurezza" che esiste solo sulla carta. Ed è necessario proprio adesso non lasciarsi andare alla "convinzione" che, qualsiasi atto di aggressione o terroristico che malauguratamente dovesse capitare "dipenda" ad ogni costo dall'aggressione capitata al Premier. Oppure che c'è in atto una "strategia della tensione" iniziata con l'aggressione al Premier.

 

L'Informazione nazionale, non faccia il gioco della propaganda negativa contro un "nemico" chiamato ormai di volta in volta, Comunismo, Magistratura, Stampa di opposizione e quant'altro sia utilizzato al solo scopo di sviluppare nell'opinione pubblica un pensiero distorto.

 

E' un momento critico per la Nazione. E chi ha più sale in zucca, dovrebbe cercare – proprio ora – di moderare termini e metodiche della Comunicazione. Per il bene del Paese. Dei cittadini. Di tutta la Stampa. Del Premier. Dell'opposizione.

 

Le parole non sono aria. E certa stampa dovrebbe ricordarlo più spesso. Essere un organo di informazione di parte politica, non può sempre e comunque lavorare su una informazione che rischia – incredibilmente e contraddittoriamente – di rivelarsi un boomerang.

 
Ritroviamo tutti la capacità di dialogare e raccontare i fatti per ciò che sono. Ne va della sicurezza della nazione.
 
 



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