Sei nella sezione Italia   -> Categoria:  Politica Italiana  
La società dei magnaccioni

La società dei magnaccioni
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 20/09/2010

 

 

Un anonimo autore romano, nel 1908 scrisse e musicò una canzone popolare che forse all'epoca non prevedeva potesse ottenere tanto successo. La canzone si intitola "La società dei magnaccioni" ed ancora oggi è cantata, ricordata e strimpellata in special modo nella Regione Lazio.

 

La canzone fu poi ripresa negli anni '60 da Gabriella Ferri che ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.

 

Il testo propone una certa gioventù dell'epoca, votata a grasse libagioni ed a un comportamento arrogante al limite del bullismo. Oggi come ieri, generazioni di persone hanno posto l'accento su un comportamento considerato avverso al comportamento comune ed accettato. E nelle canzoni popolari, spesso si legge il tratto si una società civile che attraverso le strofe di una canzone viene in qualche modo dipinta così da poter essere compresa e riflettuta.

 

Magnaccioni di ieri. Magnaccioni di oggi. La Storia lascia impronte alle nostre spalle, ma la musica non cambia. Le orme sono sempre le stesse.

 

I magnaccioni nostrani non bevono litri di vino annacquato. Non ordinano polli arrosto. Non addentano pezzi di baccalà. E nemmeno si sollazzano con abbacchi a scottadito, come da migliore tradizione culinaria romanesca.

 

I moderni magnaccioni, vestono in grigio scuro. Siedono su poltrone di potere. Giocano in Borsa. Speculano sulle vite umane. Vessano la popolazione. Si arricchiscono coi soldi dei contribuenti. Mangiano in circoli esclusivi. Si permettono lussi inimmaginabili.

 

L'atteggiamento fondamentale è lo stesso del testo della canzone: arrogante e di bassa lega. Cambiano gli scenari, i luoghi, le cose, i fatti. Ma un filo unico unisce la canzonetta popolare ai magnaccioni dei nostri giorni: l'assoluta volontà di godersela ai danni di chi questo godimento lo produce. Coi propri soldi e col proprio lavoro.

 

Non puntate il dito su questo o su quello. Tutti. Tutti coloro che fin qui sono stati chiamati ad amministrare ed organizzare il nostro territorio, immediatamente dopo esser stato eletto e posto sulla aurea poltrona, ha iniziato la trafila del bravo magnaccione.

 

Una sorta di codice silenzioso e comune. Un modo di esser parte di un gruppo, quello che da alcuni viene chiamato Casta. Mangiano a sbafo. E magari si fermassero a qualche gozzovigliamento in trattoria senza pagare il conto. Magari non andassero oltre qualche piccola speculazione e qualche piccola agevolazione in più, rispetto alla cittadinanza.

 

No: "loro" procedono camminando su un tappeto di carne umana, travolgendo chi ancora in qualche modo riesce a mantenersi in piedi. Prendono a calci bambini, anziani e disabili. Mortificano padri di famiglia e madri costrette a lavorare per mettere insieme pranzo e cena.

 

Creano fitte reti di normative al solo scopo di bloccare in ogni modo il cittadino medio, rendendolo – prima o poi – soggetto che delinque. Volano oltre il Giudizio penale e Civile.

Comandano, anche se non è esattamente questa la loro missione. E riescono persino a convincere la Massa che tutto questo è giusto.

 

Paradossale.

 

La nostra società dei magnaccioni fa tremare. Quella di inizio secolo scorso ha fatto sorridere milioni di persone e lo fa ancora oggi. Perchè se è vero che si perdona l'arroganza mangereccia di goliardica memoria, non si può perdonare ne subire oltre una attitudine alla violenza contro gli esseri umani.

 

In Italia, pochi si stanno accorgendo fino in fondo di quanto il concetto di Diritto Umano sia stato completamente violato.

 

I magnaccioni di oggi, hanno affascianto coi loro modo assurdo di parlare, non spiegare, ritrattare, spergiurare. Innaffiando il tutto con litri di prezioso champagne, ogni qual volta una nuova vessazione ha colto nel segno uccidendo civilmente milioni di persone. Ed arricchendone poche altre.

 

Della cazone popolare godereccia potremmo anche analizzare eventuali allegorie sulla vita socio politica ed economica dell'epoca. Ritrovando così intatte le stesse identiche sotuazioni di oggi. Ma credo sia giusto conservare nei nostri ricordi un contenuto mirato più allo scanzonato modo di vivere che alla rappresentazione violenta di un potere assoluto.

 

La gente comune - si sa da sempre – "serve" affinchè possa esistere qualcun'altro che li comandi, li derubi e li vessi.

 

Siete davvero sicuri che sia questo l'unico modo di esistere da cittadini onesti?

 

Forse è meglio cantare..."La società dei magnaccioniiii...




Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 01/06/2024 21:49:35

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Politica Italiana

Autore: Editoriale di Sergio Ragaini
Data: 24/05/2020
Nessun diritto: solo concessioni

L’idea di scrivere questo articolo mi è venuta da una riflessione su quanto sta accadendo in questyo periodo. E, soprattutto, dall’articolo 16 del Decreto “Cura Italia”. 

Leggi l'articolo

Autore: Paolo Russo - Redazione Politica
Data: 21/05/2020
COVID-19 - Campania: da oggi riaprono i ristoranti

Da venerdì invece riapriranno le aree mercatali non più soltanto per i generi alimentari. Si dà mandato alle amministrazioni comunali di predisporre i previsti dispositivi di sicurezza nei mercati stessi.

Leggi l'articolo

Autore: Paolo Russo - Redazione Politica
Data: 19/05/2020
Regione Campania: Turismo e Cultura, de Luca: 'Parola d'ordine Campania Sicura'

Il Presidente Vincenzo De Luca, insieme con l'Unità di crisi, ha incontrato oggi i rappresentanti degli operatori del comparto del turismo e successivamente i rappresentanti del mondo della cultura e degli spettacoli della Campania. 

Leggi l'articolo

Autore: Primo Mastrantoni - Redazione Politica
Data: 17/05/2020
Coronavirus: per appurare le responsabilità della Cina serve una commissione internazionale

Le esportazioni italiane verso l'Europa valgono qualcosa come 311 miliardi di euro e verso la Cina 13 miliardi di euro. Una differenza abissale.

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -