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Siamo al fallimento: possibili prelievi forzosi sui conti correnti

Siamo al fallimento: possibili prelievi forzosi sui conti correnti
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 02/11/2011

 
 

Ci siamo. Siamo all'epilogo, forse. Di una storia che è più una storiaccia. Siamo alla parte finale. Di una crisi tenuta a bada per un buon biennio dal governo attuale che pur di non parlare di crisi ci ha spinto in fondo al baratro.

 

Poi, all'improvviso, ecco il grido: grande crisi economica. Peccato che i buoi erano già scappati, l'Europa versava in pessime acque già da tempo e noi li ad attendere che qualcuno ci svelasse verità palesi quanto enormi per esser ancora tenutre nascoste.

 

Chi non ha voluto guardare in faccia la realtà, oggi è in pessime condizioni. Chi si è adagiato sulle parole effimere di una maggioranza che continua a tenere in ostaggio il Paese per scopi lontani dal benessere comune, oggi forse ha aperto gli occhi. E l'ha dovuto fare nella maniera più cruenta: tutto assieme. Dalla mattina alla sera.

 

Berlusconi passa dall'essere il "salvatore della Patria" – a parole - all'aguzzino bugiardo e tentatore, nei fatti. E con lui, tutti i suoi fedelissimi.

 

Ora è tardi, sia per riacquisire credibilità sia per salvare capra e cavoli. Almeno stante così le cose. Perchè solo chi non vuole assolutamente guardare alla realtà può ancora dichiarare che l'attuale governo non ha fatto nulla per perdere credibilità, all'interno della nazione e nei confronti del resto del mondo.

 

E' stato fatto tutto. In negativo. Non è stato quasi fatto nulla di ciò che andava fatto per il bene del Paese e dei suoi abitanti.

 

Ora si corre ai ripari, si inneggia a crisi mondiali – senza voler assolutamente guardare alla crisi interna al nostro Paese – e si sciorinano piani di rientro che come sempre colpiscono i cittadini meno fortunati. Su questo punto comunque, c'è da dire una cosa. Se è pur vero che la situazione economica di molte famiglie è critica è anche vero che sono tante le famiglie che ancor oggi possono contare su risparmi non da poco, sapientemente occultati al fine di apparire più poveri di quanto non si sia. Chi sta al governo, queste cose le sa. I dati relativi ai conti correnti ma anche ai libretti di risparmio, sono continuamente aggiornati e ben conosciuti. E' uno dei motivi per cui chi sta al governo, strizza sempre più le classi ritenute medio/basse.

 

Cosa ci attende nel breve periodo?

 

La lettera di intenti giunta a Bruxelles se da un lato lì per lì ha generato consensi, oggi - non avendo il governo italiano iniziato alcun iter per la messa in atto delle misure in essa contenute – viene reputata solo un mero tentativo di prender tempo su impegni internazionali che non possono però più attendere.

 

A questo punto, la maggioranza di governo sta producendo vizi su vizi, nel senso che se da un lato vorrebbe ancora garantire i cittadini italiani dal disastro economico e sociale dalll'altra, dovendo dare le dovute risposte e misure alla UE, si vede costretta ad esternare un programma straordinario che fra le varie proposte al vaglio del Consiglio dei Ministri, sembra mettere in luce la possibilità di ricorrere ad esempio al prelievo forzoso sui conti correnti ed alla tanto vituperata patrimoniale, che vedrebbe protagonista per una volta, quella fetta di Italia in possesso di una ricchezza che fin qui non ha subito alcun contraccolpo.

 

Per ciò che riguarda il prelievo forzoso che minaccia il risparmio italiano, potrebbe accadere qualcosa di simile a ciò che l'allora governo Amato nella crisi del '92 mise in atto e cioè una sorta di tassazione pari al 6x1.000 sugli importi dei conti correnti. 

Resta un dubbio: siamo alla vigilia del G20 che si terrà stavolta  a Cannes. Il dubbio è:  fare un decreto legge e un disegno di legge, come vorrebbe Berlusconi, oppure un maxiemendamento da inserire nella legge di stabilità attualmente in attesa di essere attivata in Senato come vorrebbe Giulio Tremonti?

In ogni caso siamo al round finale, e se il governo non tenterà per una volta almeno e per il bene di tutti di avvicinarsi all'opposizione nel tentativo – condivisibile – di mettere in atto le misure atte a salvare l'Italia, dobbiamo stavolta preoccuparci ulteriormente, perchè il famoso "effetto domino" potrebbe stavolta essere di proporzioni mondiali.

 




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