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Genova: una tragedia annunciata che forse poteva essere evitata

Genova: una tragedia annunciata che forse poteva essere evitata
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 05/11/2011

 

 
L'orrore. Lo shoc. I morti. I bambini dilaniati dal fango e dall'acqua impazzita. Le auto accatastate l'una sull'altra insieme ai cassonetti della spazzatura, tirati via dalla furia del torrente esondato. La paura. Le ore che scorrono e non passano mai. I ricordi recenti che parlano di urla, morte e terrore.

 

La rabbia. Le dichiarazioni. Il Presidente Napolitano in giro a commemorare antichi morti e 150° dell'Italia unita, in una Italia ormai a brandelli che unisce tutti nel dolore della morte. Da Nord a Sud.

 

Mi sembra di vederlo il nostro Presidente Pertini. In mezzo al fango, a dare parole di conforto. Altri tempi. Altra moralità. Altra dignità nazionale ed altre coesioni.

 

Oggi, dopo l'ennesima tragedia che per molti versi poteva essere contenuta, almeno per quanto riguarda il pesante bilancio di morti, ci guardiamo tutti in faccia basiti: stiamo vivendo l'orrore a 360°. Non bastano la crisi economica, la crisi politica. No: ci si mette l'ambiente, a presentarci conti sempre più salati. Un ambiente che nessuno ci racconta nella sua realtà. Qualcosa si è rotto. Ma nessuno ci dice fino a che punto.

 

"Meglio" lasciare che le cose accadano. Poi semmai, cercare un eventuale responsabile. Ma il responsabile non salta mai fuori. In questa Italia. In questo mondo dissennato che miete vittime innocenti di cui nessuno vuole essere colpevole.

 

In queste ore, il Sindaco di Genova Marta Vincenzi, recrimina a gran voce la sua assoluta mancanza di responsabilità. Ed usa parole che aggravano ulteriormente le sue colpe. "I cittadini sono stati Informati a Luglio". A Luglio? Di cosa? Forse avete fatto una campagna informativa generale, in cui si dice che in caso di nubifragio, le misure da prendere sono quelle consigliate.

 

Peccato caro Sindaco, che LEI, proprio LEI avrebbe invece dovuto preparare in tempo utile una ordinanza in cui si imponeva ai cittadini o di restarsene in casa e per di più nei piani alti – come tutt'ora consiglia la Protezione Civile – o addirittura di andarsene altrove: parenti, amici, conoscenti. Via da un luogo dove si sapeva che in questi giorni si sarebbe verificata la tragedia.

 

"Pensate: prorprio il giorno dell'alluvione, a Genova c'erano molte più macchine che circolavano del normale" continua il Sindaco. Che forse, farebbe meglio a tacere che a peggiorare la propria immagine agli occhi di una nazione intera. Molti cittadini infatti, l'hanno verbalmente attaccata, chiedendo a gran voce le dimissioni.
 
Ricordo ai lettori, l'oscura storia del terremoto di L'Aquila del 6 Aprile 2009. Anche allora la tragedia imminente fu presa sottogamba, nonostante l'allerta ed i disperati tentativi di allertare in qualche modo la cittadinanza. Anche allora si disse - ad esempio - che Giampaolo Giuliani aveva creato "procurato allarme", e si beccò pure una denuncia.

 

Per coloro poi che dicono che la causa è da ricercare nelle edificazioni in posti non idonei – vedi il Premier Berlusconi – dico: la gente smetterà di edificare nei posti meno idonei alla sicurezza personale, quando finalmente ogni amministrazione locale NON accetterà mazzette per consentire di edificare nei punti a maggior rischio idrogeologico. Sia chiaro a tutti.
 

E che tutti a questo punto, ed alla luce delle brevi considerazioni fatte qui, si prendano le proprie responsabilità.

 

Perchè vedete, in Italia quando i politici e gli amministratori parlano di "sicurezza" si riferiscono alla micro e macro criminalità. E lo fanno, perchè gli conviene. Loro sanno benissimo che il primo fondamento di Sicurezza è legato al territorio ed al suo buon mantenimento strutturale.

 

E poi, ormai lo sappiamo tutti: le tragedie, pagano. Non i morti. Non la povera gente. Non il terrore negli occhi.
 
Appalti. Lavori. Ricostruzione. Parole che suonano soavi nelle orecchie di chi specula da sempre, sopratutto sulle tragedie e sulla vita incolpevole di troppi cittadini.

 

Un pensiero a tutti i morti "per caso" "per negligenza" "per cinismo" che sento essere miei parenti, miei fratelli e sorelle, miei figli.

 

Che le loro anime trasparenti, uccidano il sonno dei veri colpevoli. Amen.

 

 

 

 




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Data:10/08/2013
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