|
|
|
Sei nella sezione Mondo   -> Categoria:  Globalizzazione
|
Non da oggi possiamo parlare di "propaganda". Essa è utilizzata dalla notte dei tempi. Da quando cioè, gli esseri umani hanno scelto di esistere in comunità organizzate e piramidali, dove i vertici – in pratica da sempre – comandano a proprio uso e consumo, le masse.
La propaganda, è quell'attività – largamente utilizzata da tutti i governi mondiali – attraverso la quale si riesce e veicolare idee, percezioni e convincimenti, senza che gli stessi siano confortati da contenuti reali. In pratica, è una metodologia che rende illimitatamente potente la dirigenza di qualsiasi nazione a qualsiasi latitudine, di regime o meno che si parli. C'è anche da dire che, attualmente a parte le metodiche propagandistiche che servono solo a convincere il maggior numero di persone su un fatto, una tendenza, un movimento storico, si associa l'inquietante utilizzo di pratiche metodicamente utilizzate al solo scopo di abbattere anche quella piccola percentuale di esseri pensanti che altrimenti non verrebbero minimamente toccati dalle decisioni "ad alto livello" portate avanti di volta in volta dai soliti nomi, volti e poteri, che non fanno altro che rimestarsi fra loro di periodo in periodo. Propaganda, non può far mai rima con democrazia, se ci riflettete. In quanto, lo stesso concetto e contenuto profondo di Democrazia, non può essere avvilito da pratiche utilizzate per distorcere la realtà: che diamine di democrazia sarebbe infatti, quella pilotata a seconda delle eventuali necessità del momento? Storicamente, la propaganda ha fatto più vittime delle bombe e dei carri armati. Un esempio per tutti: durante il regime Hitleriano, per sviluppare al massimo il regime dittatoriale, facendo oltretutto non schiavi di regime ma proseliti appassionati, si continuò per lunghi periodi ad omettere le reali cifre di un debito pubblico già mostruoso all'epoca. Il motivo? Dare della "Grande Germania" l'immagine migliore ed anche, tenere a bada – almeno per un po' – cittadinanza e nazioni limitrofe. Funzionò molto bene, almeno nei primi anni di dittatura ed almeno fino a che il carisma di Hitler di mantenne intatto sulla popolazione. La propaganda quindi, non è mai cosa sana. E comunque, è sempre stata utilizzata o per mettere a tacere le coscienze, o per alimentare una immagine positiva anche in periodi di vera crisi. Ciò che accade oggi, infatti, è del tutto aberrante, La propaganda dei nostri giorni, ci vuole tutti afflitti da una crisi economica mondiale senza precedenti. Siamo – per una volta – tutti uniti dallo stesso danno, dagli stessi contenuti e per questo, veniamo chiamati a versare ogni goccia della nostra energia economica in nome della crisi globale. Ma quanto è reale la crisi di cui si parla ormai sempre e comunque e che non sembra trovare alcun tipo di cura possibile? Oggi, contrariamente ad altri periodi storici, il potere politico ed economico non ha alcuna intenzione di "sorvolare" sugli aspetti critici a livello mondiale per dare – ognuna per se – una immagine vincente. E già questa è di per se una aberrazione. Perché – non servono esperti di fama mondiale – per comprendere che, se davvero i flussi di denaro fossero esauriti, non si potrebbe poi di contro dover ammettere che, coloro che "guidano" le nazioni, non subiscono alcun tipo di alienazione economica, portandosi anzi maggiori agevolazioni nel momento stesso in cui parlano di crisi economica profonda. Prendiamo ad esempio la situazione della Grecia, di molto simile alla nostra. Per decenni, la dirigenza del Paese ha sperperato denaro pubblico, ha vissuto i massimi livelli di corruzione, consentendo di contro alla popolazione, di fare altrettanto, almeno per ciò che riguarda la corruzione. Sono passati solo due mesi – in pieno default – da quando i politici greci ancora una volta, hanno utilizzato denaro pubblico per una campagna elettorale del tutto inutile. E si parla di 30mln di euro. Vediamo poi, come viene instillata la percezione della crisi. Hanno abituato tuti che lo "spread" è l'indicatore delle crisi mondiali, ma non è reale. Poiché si sa, che negli ambienti dell'alta finanza non è mai esistita una sola organizzazione indipendente, e da ciò ne ricaviamo che, qualsiasi andamento, rialzo, ribasso è frutto solo di decisioni prese dalle lobby che tutto controllano e tutto decidono. Volendo parlare ancor più chiaramente: di che crisi si parla se poi – prendendo in esame la nostra nazione – alla dirigenza è permesso ancora di sperperare il denaro pubblico (vedi Legge mancia addirittura con finanziamento triplicato, nessun tipo di riduzione di stipendi o agevolazioni e via dicendo)anche e soprattutto mentre al resto della nazione si chiede il sangue attraverso il versamento del massimo possibile in quanto a pressioni fiscali sempre maggiori e tagli continui a tutti i comparti sociali? Il danno è stato fatto, e per quanto riguarda le popolazioni è un danno senza speranza di cura. Perché, se avessero detto in tempo utile che la crisi stava per abbattere l'economia mondiale, ognuno di noi sarebbe corso ai ripari, o almeno ci avrebbe provato. Invece, si è tenuto – a livello internazionale – un livello medio di benessere sociale, che non andasse mai più di tanto al di sotto del sostenibile per le Comunità, di modo da convincere che il fantasma di una vera crisi che potesse portare al fallimento intere nazioni era del tutto effimero. Per poi dare la botta finale. E sapete cosa sta accadendo? Che oggi, sono milioni i cittadini in Italia e non solo, costretti a svendere proprietà immobiliari e piccole e medie imprese, generando così una speculazione dai livelli inquietanti per coloro che oggi, possono garantirsi proficui affari sulla pelle della gente comune. La percezione indotta sapientemente, di una crisi creata sulla carta e poi imposta a mezzo mondo, non solo sta già dando i suoi miserevoli frutti a chi fa del potere il proprio biglietto di visita, ma ha dissestato – poi nella realtà – l'economia mondiale. Tracciando la prima incredibile e spaventosa, più grande linea di regime mai adottata prima. Spaventosa al punto, che non se ne può sfuggire perché oltretutto, a definizione di come la propaganda sia sempre contraria alla vera democrazia, il tutto è servito sul piatto della "legalità" quando in effetti, non vi è oggi una sola nazione che stia realmente mettendo in atto un solo gesto legale. Ci ritroviamo così, tutti vittime di un sistema globalizzato che palesemente mirava ad ottenere la strage peggiore e più grave della storia dell'uomo: un genocidio globale che non parla di morti ammazzati, ma di schiavi asserviti ad un Nulla che ha generato la dittatura peggiore che si potesse immaginare.
Il tutto al grido di "democrazia" e "liberalità".
Tutto questo per cosa? Per "convincere" le masse che la crisi C'E'. Anche se tutto, intorno a noi, ci fa comprendere che non è vero.
Fuggire dai regimi intangibili, è praticamente impossibile. A meno che, non si compia il grande miracolo di una coesione popolare di cui tutti parliamo e che nessuno inizia... |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 04/12/2024 06:28:18 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
L’onestà è stata molto studiata da psicologi ed economisti, ma raramente nella vita reale, e mai in 40 Paesi tutti insieme.
Per sembrare competente quando non lo sei, ci vuole un sacco di coraggio. E per avere quel coraggio, l'appartenenza a una classe benestante può aiutare?
L'Unione fa la forza. E' un antico proverbio comprensibile a tutti, lapalissiano, diremmo. Quanto più un gruppo è compatto tanto più si riescono ad ottenere risultati.
Come recitava un diffuso detto popolare “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, qualche errore lo si commette sempre, soprattutto quando si ha la supponenza di pretendere di prevedere le reazioni di esperimenti così cruenti e su una popolazione particolare, eterogenea e numerosa come quella indiana