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Il prossimo governo? Sara ' di centrodestra (riflessioni, analisi e ipotesi)

Il prossimo governo? Sara ' di centrodestra (riflessioni, analisi e ipotesi)
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 17/11/2013

In questi giorni, discutendo della situazione politica nazionale – e internazionale – ho raccolto un po’ di opinioni in ordine sparso che mi hanno messa nella condizione di comprendere – una volta di più – come la percezione della realtà dei fatti sia costantemente contraddetta e distorta dall’opinione pubblica.

Diverse persone – tendenzialmente di centro sinistra – si sono dette “certissime” che alle prossime politiche stravincerà il centro sinistra. Altre – tendenzialmente di centro destra – si dicono certissimi di un vero trionfo del centro destra capitanato da Silvio Berlusconi.

I restanti: non pervenuti. Sono coloro che su questo territorio hanno fatto una scelta (senza saperlo): quella di non scegliere, non capire, non voler capire e passare semmai il tempo a bestemmiare contro tutto e tutti indiscriminatamente.

Per ovvie ragioni di affezione politica, coloro che “pendono a sinistra” sono “certi” che vincerà – e di molte misure – il PD. Per le stesse ovvie ragioni, direte voi, la stessa solida convinzione rassicura i “pendenti” verso il centro destra.

Fra chi pende da un lato e chi dall’altro, talmente presi dal pendere piuttosto che dal ragionare sui fatti che accadono, vorrei dire la mia e la dirà però non guardando palle di vetro magiche né tantomeno “pendendo” da qualche lato, considerando che non pendo, non tendo, non abbraccio colori politici ma cerco semmai – da sempre – di generare considerazioni, opinioni e cronache sulla base degli accadimenti.

Mettiamola così: il “Governo della mescolanza di cui ebbi da scrivere nell'articolo che trovate cliccando sul link, , che attualmente siede sul trono della Repubblica italiana, è stato deciso e posto in essere, affinché nel nostro paese si mettesse al centro il boccino.

Resettato in qualche maniera l’ordine disordinato dei pendenti a destra e a manca (…) che a quel punto hanno solo potuto constatare che chi comanda su tutto non è certo il popolo ma chi lo gestisce, il sistema politico nazionale - che non è però mai avulso dal sistema politico europeo né da quello internazionale – ha ripreso in mano una sorta di situazione che dall’esasperazione popolare di massa stava per degenerare in attacchi diretti e a suon di mazzate, sprangate, manganellate gettito di uova e carciofi (ma quelli avanzati o andati a male, che c’è la crisi…)  contro qualsiasi componente del nostro sistema politico.

Generato il blocco neuronale di ogni singolo elettore – quando mai s’era visto un governo composto da tutte le forze politiche? – e posto il boccino al centro, si è proceduto da un lato – a parole – a “tranquillizzare la popolazione” su come “finalmente” si sarebbero sostenute le istanze della popolazione, mentre dall’altro (questa è la vera politica, che vi piaccia o meno) si è iniziato il vero processo di contrattazione con gli altri stati membri di questa pseudo unione europea, in cui abbiamo l’onnipresente Merkel a capitanare non tanto le decisioni importanti per l’Europa quanto a consolidare la propria permanenza in quella rosa di “decisori politici internazionali” che da sempre – non da oggi – decidono le sorti dell’Europa e, interagendo col resto del mondo, del pianeta intero.

Un piccolo inciso su Frau Merkel: per coloro che sputano solo sul nostro sistema politico e sui nostri politici, vorrei ricordare che Frau Merkel da due legislature ottiene voti “promettendo” e mai mantenendo le promesse elettorali. Come da noi. Si è spinta alle ultime politiche a mettersi a braccetto della sinistra germanica contraddicendo qualsiasi tendenza politica storica, pur di riconfermare il suo ruolo. O pensavate che solo da noi si faccia così? Inoltre: in Germania sparano percentuali e dati fittizi sull’andamento del mercato del lavoro, così da apparire sempre migliori di noi: all’atto pratico, anche “grazie” alla Riforma Hartz, i poveri cittadini tedeschi stanno subendo un doppio affronto. Essere considerati da una buona parte di nazioni europei “molto fortunati” (persino Grillo straparla del loro ”perfetto sistema di welfare e del loro incredibile mercato del lavoro”) mentre la realtà, dati alla mano, è molto diversa. Se volete, leggete il mio recente editoriale “Non è vero che la Germania sia migliore dell’Italia

Ora: tutto ciò che sta accadendo nel centro destra, fra decadenze, servizi sociali, crisi del settimo anno fra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano che “litigano” per cinque minuti e poi si abbracciano come da manuale dei perfetti innamorati (diciamolo una buona volta: ma cosa andrebbe a fare Alfano se si “lasciasse” definitivamente con Silvio Berlusconi…?) accada mentre nella realtà dei fatti, il centro destra sta riprendendo vigore, il centro sinistra “grazie” alla presenza di un Renzi sta perdendo gli ultimi mattoni di quel muro tenuto su a sputi che si chiama PD e il Movimento di Grillo fa tutto da solo, autodistruggendosi di giorno in giorno a colpi di castronerie urlate dal Leader Maximo meno democratico della storia d’Italia, deputati che fanno a gara per mostrarci la loro ignoranza patologica con “argute” argomentazioni in Parlamento che hanno fatto morire di vergogna persino il più affezionato genitore dei parlamentari 3.0 che dell’autodistruzione appaiono essere espertissimi. Bontà loro.

Tutto ciò detto: si sappia che, il centro destra capitanato da Silvio Berlusconi e in qualsiasi modo si chiamerà il partito di riferimento, conta in pianta stabile su un elettorato di circa sei milioni di elettori.

Sono quelli che sono certi che il ritorno al “potere” del PdL o come diavolo lo chiameranno, gli restituirà in contanti tutte le rate dell’IMU versate fino ad oggi. E chi li scalza quelli? Quindi: Berlusconi sa che può contare sugli aficionados di lunga data e non deve spremersi più di tanto per ottenere quei consensi.

D’altronde l’ennesimo tentativo di Francesco Storace di far lievitare consensi elettorali prendendoli al centrodestra, sta apparentemente fallendo. Ne riparleremo. Credo che gli elettori di Destra preferisca non votare del tutto piuttosto che attendere invano una risalita di un concetto di Destra realmente accettabile.

A centrosinistra: il caos condito dal nulla. Renzi – che sarebbe molto meglio collocato come manager di una qualche azienda di stampo statunitense con tanto di incontri pubblici alla Steve Jobs e conseguenti ovazioni di pubblico (pagante) non ha alcuna intenzione di far decollare il centrosinistra. Direte: ma che diavolo dici?

Ragioniamo: il “rottamatore” voleva rottamare i “vecchi politici” ma non può fare a meno di loro. Se si rottamassero davvero che competitors avrebbe poi da contrastare? Si cancellerebbe di colpo uno dei leitmotiv delle sue campagne elettorali. Poiché non cambia registro, non cambia slogan, non cambia strategia politica, sta confermando di fatto di sostenere fortemente la risalita del centrodestra.

Grillo, l’anziano affabulatore che manda affanculo i suoi coetanei inculcando ai giovani che i vecchi vanno presi a calci in culo, tranne lui, ha in pratica spostato le sue performance teatrali su tutte le piazze d’Italia (chiamalo scemo) ma dai e dai persino i più idealisti abbattitori di sistemi politici nazionali, si sono accorti che “qualcosina” non va.

I discorsi sono sempre gli stessi. Le azioni concrete nulle. Le contraddizioni perpetue. Grillo riesce a contraddire se stesso più velocemente di come sia capace di fare lo stesso Berlusconi. Molti italiani se ne sono accorti. Piuttosto che ridargli il voto si legherebbero le mani dietro la schiena, si farebbero venire un accidenti e fingerebbero di esser stati colpiti da un attacco ischemico nei giorni delle prossime votazioni politiche.

In questo quadro, cosa resta? Silvio Berlusconi. Che coi suoi milioni di fedeli elettori, quelli che razzolerà per inerzia, gli altri che si aggregheranno perché vedono che malgrado le nipoti di Mubarak, le orge, le Olgettine, le “culone inchiavabili”, le sentenze, le decadenze e tutto il resto, è l’unico che resta in piedi. Sempre e comunque.

Perché? Perché per mille ragioni troppe persone dipendono da lui e non solo economicamente. Perché – è un dato di fatto – è stato l’unico a contrastare la Merkel quando il centrosinistra nazionale avrebbe portato a Frau Merkel l’acqua con le orecchie, perché quando c’è Berlusconi al Governo magari non abbassa le tasse – non è il nostro governo centrale che ha facoltà do farlo autonomamente, ricordatevelo - ma almeno sembra che le cose girino meglio, quattro risate te le fai, si appassionano i lettori con lunghe querelle fra vita pubblica e privata sulle pagine delle testate nazionali e – diciamola tutta – l’Italia è una nazione di gente che vuole pensare poco, riflettere zero, esser condotta per mano pure al bagno. Gente che non ha più alcuna intenzione di metterci energia per cambiare le cose. Lo dicono. Con la bocca. Ma a fatti, ecco la realtà: nemmeno Grillo seguono più troppo, perché hanno capito che c’era da “alzare il culo dalla seggiola e prenderli tutti a calci in culo” Troppa fatica…

Così, vedo e prevedo il risorgere del centrodestra, capitanato irrimediabilmente dall’uomo più chiacchierato e contestato e vituperato e osannato e odiato e amato degli ultimi 150 anni.

Molti italiani avranno di che scatenarsi per gli anni a venire sui social networks a lamentarsi di questo.

Io non faccio altro che riportare ciò che percepisco di giorno in giorno. Non “pendo” ma penso. Guardo. Rifletto. Metto insieme elementi. Vedremo. Ne riparleremo.

Creative Commons License
Il prossimo governo? Tutto di centrodestra (riflessioni, analisi e ipotesi) by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.
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Data:10/08/2013
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