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I miei dubbi sulla sentenza di Cassazione che ammette l 'Amore' e cancella l 'abuso sui minori

I miei dubbi sulla sentenza di Cassazione che ammette l 'Amore' e cancella l 'abuso sui minori
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 08/12/2013

Come sia stata possibile la decisione di una tale sentenza di Cassazione si fa fatica a capire.

Il fatto: a suo tempo, una donna affidò la propria figlioletta a un impiegato dei servizi sociali del Comune, Pietro Lamberti. La motivazione? Che l'uomo potesse sostenere la piccola ad affrontare il percorso scolastico che approcciava con difficoltà. Una sorta di "tutor", una persona di riferimento, anche se in realtà non appaiono chiare le motivazioni che hanno spinto la donna a mandare la piccola in casa dell'uomo.

Le frequentazioni iniziano. In breve tempo il rapporto fra la undicenne e il sessantenne - pare - si tramutano in una sorta di "fidanzamento" che per l'uomo significa non solo rapporto pedofilo ma anche extraconiugale, dal momento che è sposato. Avevate mai sentito una cosa del genere? Un pedofilo maritato si "innamora" della vittima - di lui "innamorata" - e nasce una tresca demoniaca. Le nostre orecchie non hanno più nulla di cui stupirsi.

Leggendo le carte processuali, si giunge a scoprire un Feuilletton che sta al limite del surreale: sembra che la bimba di 11 anni chiedessi continuamente al sessantenne "Ma tu mi ami?" e si legge anche come, col tempo, l'uomo temesse fortemente di essere "scoperto dalla moglie e la famiglia".

Lamberti ha anche dichiarato durante il processo, di come si sentisse "di avere gli occhi puntati addosso della madre della bimba" che effettivamente insospettita delle troppe attenzioni profuse dal Lamberti alla piccola, ha fatto scattare le indagini: la polizia ha quindi collocato un sistema di microspie nella residenza  estiva dell'uomo che si trova sulla costa jonica catanzarese a Roccelletta di Borgia e dopo innumerevoli intercettazioni, le forze dell'odine hanno potuto documentare la relazione "sentimentale" tra la piccola e il Lamberti.

Determinante l'ultima intercettazione, che ha fatto scattare subito l'azione dei poliziotti: "tesoro, non scacciarmi le mani". Immediatamente hanno fatto irruzione nella villa e hanno così trovato l'uomo e la piccola nudi a letto. Arrestato e subito trasferito in carcere, Lamberti viene scarcerato poco tempo dopo per "motivi di salute". In primo grado, viene condannato a cinque anni. Condanna confermata in appello. I familiari della piccola, costituitisi parte civile, ottengono anche un risarcimento di 40.000 euro. Non soddisfatta, la famiglia della piccina chiede di procedere fino in Cassazione: vogliono ottenere una sentenza definitiva, ma è qui che scatta ciò che nessuno avrebbe mai immaginato: la Corte di Cassazione, pur confermando la condanna, non rende definitiva la condanna rinviando il tutto alla Corte d'Appello. Il motivo: la suprema corte, studiando gli atti processuali, ha ravvisato che fra la piccola - 11 anni - e il 60enne esisteva un "rapporto sentimentale" che di fatto mitigherebbe il reato.

Questa sentenza è duplicemente grave: da un lato mette in discussione il fatto che, a soli 11 anni, si sia in grado di comprendere seriamente cosa sia il sentimento di "Amore" inteso come amore fra adulti. Chiediamoci: la Corte ha interpellato psicologi o psichiatri, ammesso che ce ne fosse stato bisogno, per stabilire nettamente che una bambina di 11 anni sia già così formata psicologicamente e culturalmente da poter determinare con certezza una scelta così difficile persino spesso per gli adulti?

Altra cosa: come si sa, le sentenze di Cassazione creano precedenti cui ci si può appellare in successivi e analoghi casi di giudizio: si sta aprendo l'era in cui la pedofilia non è più considerata penalmente perseguibile? E per quale motivo? Qui prodest?

Voglio formulare il mio dubbio. Scena del “delitto”: Cosenza. Calabria. Sud d’Italia. Potrebbe essere andata così…? Il Lamberti si ritrova condannato in Appello a 5 anni e al pagamento di 40.000 euro di risarcimento. La famiglia della piccola, pretende di più (ovviamente) che la sentenza sia definitiva, senza possibilità alcuna per l’orco in questione, di potersene uscire pulito “grazie” a qualche trovata dei suoi legali.

La legge lo consente. Procedono ricorrendo in Cassazione. A quel punto scatta la cosa che dubito. Il Lamberti o la sua famiglia per lui, fanno in modo che i Giudici della Corte Suprema possano avere un dubbio, un dubbio che non si può avere su un tema del genere. Diciamo che fanno in modo che i giudici siano “caldamente sostenuti” a mettere in dubbio l’abuso sessuale, inserendo l’irragionevole dubbio dell’amore fra una bimba di 11 anni e un uomo di 60.

Il “consiglio” ai giudici è qualcosa di più. Ma la verità non la sapremo mai. Così, la Suprema Corte, decide – non del tutto in piena libertà – di sentenziare che si, la condanna si conferma, ma che di fatto non stiamo parlando di cosa gravissima. L’Amore scioglie molte cose. A volte anche le persone. Nell’acido.

Ok, mi sono fatta un film mentale. Mi aiuta a scusare almeno un pò la sentenza decisa dai giudici della Corte Suprema. Che immagino essere padri, zii e nonni.  Non sono una bacchetttona, ma sul tema del sesso con bambini . e badate non con minori, ma con bambini - non riesco a non voler trovare il pelo nell'uovo. Altra cosa sarebbe stata una storia al limite dell'età del consenso.  Ma qui parliamo di una bimba di 11 anni.

Tornando alla realtà dei fatti e tralasciando i miei dubbi e film personali che tali sono e resteranno, consideriamo questo: abbiamo affrontato battaglie contro la pedofilia - anche la nostra testata è conosciuta in questo senso per le tante Campagne, articoli e approfondimenti diffusi negli anni - dibattuto alquanto sul tema, realizzato campagne di sensibilizzazione contro le "Love Boy Day" le incredibili giornate internazionali organizzate da gruppi internazionali di pedofili a supporto della pedofilia, e con una sola sentenza di questo genere, rischiamo di dover accettare che un adulto colto durante rapporti sessuali con una bambina - non una minorenne ma una bambina di pochi anni - non sia perseguibile dalla Legge se si "evince il sentimento dell'amore durante il rapporto fra i due"?

Come possiamo ora comprendere cosa sia giusto e cosa no, dal momento che persino su ciò che per tutti noi è sacro - la protezione contro qualsiasi abuso sessuale o meno sui minori - viene ora considerato una cosetta, minchiatelle, primi amorazzi in cui l'età dell'uno e dell'altro non contano come base su cui collocare la maniera di affrontare un tema così grande e tragico come l'abuso sessuale sui bambini?

Allora cancelliamo tutto: padri come quello di Elisabeth che è stata segregata e abusata sessualmente dal padre in Austria per 24 anni, e procreatrice di sette figli dell'abuso paterno. Cancelliamo anche il tema della pedofilia all'interno della Chiesa. Liberiamo i nostri figli del peso della verginità già a 8 anni, magari meno. Mettiamo in mano alle femminucce il blister della pillola anticoncezionale, almeno che non tornino a casa incinte.

Questa Sentenza ci rende tutti dei coglioni: ci dice che nessun elemento di dignità ci resta se basta la decisione di una Corte "suprema" a determinare la supremazia sull'intera umanità. Ci dice anche che non abbiamo scampo, che ormai tutto è andato oltre qualsiasi criterio di ordine, sia esso morale, etico o semplicemente di buonsenso.

Non abbiamo altro da aggiungere. Molto da togliere. Parecchio da sperare, vanamente. Quali siano le basi sulle quali stiamo procedendo come società, non è più chiaro. E' chiaro che siamo tutti precipitati nel caos totale, e riprendersi dall'assurdo non è cosa da umani.

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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
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