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Lo Stato Italiano contro i cittadini: ecco le prove certe

Lo Stato Italiano contro i cittadini: ecco le prove certe
Autore: Il DIrettore: Emilia Urso Anfuso
Data: 18/01/2014

Trovo veramente paradossali una serie di cose. Non parlo in questo caso del sistema, della Politica, dell’Economia, della crisi: per parlare di ciò, in Italia come si sa abbiamo ormai stuoli di “esperti” provenienti dal nulla che quotidianamente sciorinano analisi complesse in appena 140 caratteri su Twitter. Politici compresi. Che ormai “informano” la gleba non più attraverso i canali istituzionali ma tramite i contenitori coacervi di qualsiasi castroneria. Anche istituzionale.

No, trovo paradossale, ad esempio, che milioni di cittadini-contribuenti-pseudo-elettori (pseudo almeno finché qualcuno non ci farà la grazia di realizzare una vera Legge elettorale garante del diritto di scelta di ogni singolo cittadino) non si rendano conto di ciò che da decenni accade contro di loro, con una costanza encomiabile e con una ormai illimitata serie di indizi a conferma di quanto scrivo.

Cosa è necessario che faccia ancor di più contro i cittadini comuni, lo Stato italiano attraverso i vari governi in carica, affinché la popolazione si renda conto di essere vittima assoluta di un regime dittatoriale mirato solo a distruggere la popolazione?

Sciorinerò qualche esempio lampante, a scopo probatorio.

Iniziamo con la Legge elettorale: l’attuale porcata ce la siamo tenuta ben stretta per 4 anni. Ricordo che in molti miei editoriali, esortavo i lettori nel tempo, a rendersi conto che era stato – con essa – negato il diritto di scelta. Molti lettori ancora pervasi da non so quale occulta patologia mentale, mi scrivevano accorate mail affinché io mi rendessi conto che “il diritto di voto è la conferma che il Popolo è Sovrano”. Con risposte di tal guisa, non solo andavano completamente fuori argomento, ma chiarivano la poca conoscenza della Legge in questione, oltre che delle precedenti versioni di Legge elettorale che, pensate, all’inizio degli anni ’80, fece scrivere al Liberale Mammì uno snello libretto intitolato “Ripensare la politica” in cui affronta molto bene e chiaramente il fatto che, in Italia, per decenni (ricordo che il libro è uscito agli inizi degli anni ’80…) la politica fra le priorità ha sempre avuto il peggioramento della Legge elettorale.

Il motivo per cui ci sono voluti decenni per renderla una porcata vera e propria, contro il diritto al voto dei cittadini, mi fa considerare che decenni fa la popolazione e quindi l’Opinione pubblica, era ancora in grado di intendere e di volere. Di conseguenza, il mondo della politica ha dovuto attendere il terzo millennio per sfornare agli attuali imbecilli cotanta opera di restyling.

Lo Stato italiano ha di fatto messo in atto un attentato, ben riuscito, contro il diritto - costituzionale – che i cittadini non recupereranno probabilmente mai più. La certezza, ne riparleremo, mi giunge dalla verità dei fatti: qualcuno di voi lettori ha ad oggi sentore di Legge elettorale costituzionalmente approvabile? Ne parlano. Appunto.

Parliamo ora di Equitalia: a partire dal 2006 mi sono occupata approfonditamente del mostro di Stato denominato Equitalia s.p.a. I miei tanti articoli e approfondimenti, pubblicati negli anni, hanno valore di vera e propria inchiesta. Fui persino intervistata in TV per parlare – in tempi non sospetti – di cosa stesse accadendo attraverso Equitalia s.p.a: la decimazione dei contribuenti. L’assoluta schiavitù della popolazione. Il Venezuela e l’Argentina dei periodi storici peggiori, quando la popolazione si è ritrovata assoggettata a dittature di  un livello di violenza senza pari, sono simili all’acqua zuccherata, a confronto.

Lo Stato ha creato Equitalia s.p.a. per realizzare il più geniale genocidio economico ai danni di circa 45mln di contribuenti. Nemmeno Satana ci avrebbe pensato, credo che sia rimasto pensoso nel sottosuolo oscuro dell’Universo vagando sconsolato a pensare: “Come mai non ci ho pensato io”?

Le Leggi, realizzate da tutti i governi di ogni parte politica dal momento della realizzazione del “mostro”, a sostegno del genocidio economico sistematico, sono state fortemente volute da tutti i colori politici: sottrazione indebita di diritto all’esistenza.

Si scoprì persino, un paio di anni fa, che le tante proprietà immobiliari sottratte spesso illegalmente a ignoranti – nel senso che ignorano le Leggi dello Stato – e tremebondi cittadini, vengono poi rivendute da agenzie immobiliari di proprietà di dirigenti di Equitalia s.p.a.

Giusto per una nota di “colore” di cronaca, vi riporto una notizia che sicuramente vi è sfuggita (girano poco queste notizie sui quotidiani di un certo tipo)

Un imprenditore veneto che a causa della crisi economica si è visto costretto a ridurre il personale da 30 a 4 persone, riceve una verifica da parte della Guardia di Finanza che gli eleva una multa per irregolarità, pari a 70.000 euro. Il poveretto, certo di aver sempre onorato i suoi oneri col Fisco, presenta ricorso. I giudici gli danno piena assoluzione: in effetti, non deve pagare nulla. Sospiri di sollievo e grida di giubilo all’interno del nucleo familiare.

Macché: il mostro, stavolta a braccetto con l’Agenzia delle Entrate, non può certo perdere un succulento introito di 70.000 euro, dal momento che i bilanci di Equitalia s.p.a. sarebbero da denunciare alla Commissione Europea forse, o non so a quale “garante” universale, dal momento che gli ammanchi attuali sfiorano il miliardo di euro. Così, pur con una sentenza-cartastraccia in mano, la macchina da guerra guidata dallo Stato, invia in ogni caso ingiunzione di pagamento alla vittima, pardon, al contribuente. Certo di non dover pagare nulla, ovviamente. Ovviamente un corno, dal momento che la sentenza dei giudici non ha alcun valore – avete letto bene – e che persino l’Associazione vittime di Equitalia cui si è subito rivolto l’attonito contribuente, non sa che pesci pigliare per aiutarlo.

Andiamo oltre?...

Sanità: parliamone, che ci sono miliardi id cose da dire, e come sa chi legge da anni i miei editoriali e le mie inchieste pubblicate anche altrove, è uno dei temi di elezione della mia professione giornalistica.

Come ricorderete, ad un certo punto in Italia, gli Ospedali da pubblici divennero una strana cosa fra pubblico e privato. Scattò persino il cambio di denominazione in Azienda Sanitaria Locale. Azienda. Da quel momento, da che il giuramento di Ippocrate serviva a salvare vite umane, si trasformò in un contratto di lavoro aziendale: i numeri, i target, i soldi, i bilanci.

I cittadini, peraltro malati se sono costretti a ricorrere alle cure in ospedale, che diamine ne sanno che dietro alla “semplice” trasformazione di una sigla si nasconde la distruzione del criterio di diritto alle cure sancito dall’articolo 32 della Costituzione?

Se volete sapere anche più in dettaglio con chi ve la dovete prendere per ciò che riguarda l’appropriazione indebita del diritto alle cure mediche – degne di questo nome – e a una sanità pubblica che non doveva certo essere regalata ai furbetti che si sentono potenti, potete passare direttamente in ambienti quali ad esempio Comunione e Liberazione e di conseguenza Compagnia delle Opere. Per chi non fosse abbastanza informato di queste due vere “eccellenze” nazionali, consiglio la lettura di un mio - fra i tanti sul tema - editoriale pubblicato di Agoravox che si intitola "La lobby di Dio" e anche la lettura di di tre libri: il primo, “Vaticano s.p.a.” del collega Gianluigi Nuzzi, il secondo “L’Uomo che sussurra ai potenti”, un’interessantissima intervista fatta a Luigi Bisignani, uno degli uomini – e giornalisti – più potenti d’Italia e per ultimo, “Le carte di sua santità” sempre del bravissimo collega Gianluigi Nuzzi.

Sorvolerò per ora, su ciò che certi gruppi finanziari che si considerano “di potere” stanno realizzando ai danni degli anziani ricoverati presso le cosiddette “RSA” convenzionate: molti di voi hanno letto anche recentemente alcune mie inchieste coadiuvate sempre da ampie documentazioni. Sapete che avrete modo di leggerne ancora.

Parliamo ora di diritto al lavoro: la nostra ormai inutile Costituzione, sancisce tale diritto all’articolo 1. Come lo Stato ha distrutto tale diritto? Con la “riforma” del Lavoro, Legge Biagi iniziata nel 2001, definita nel 2003 e basata sul «disegno riformatore del mercato del lavoro in Italia contenuto nel Libro Bianco sul mercato del lavoro in Italia. Proposte per una società attiva e per un lavoro di qualità» si è proceduto, da parte dello Stato, a negare il diritto al lavoro.

Realizzando ben 46 tipologie di contratti atipici, che di fatto hanno concretizzato il precariato e la negazione dei diritti sindacali, peraltro ottenuti col sangue dei lavoratori incazzati di inizio secolo scorso, lo Stato ha sancito che l’italiano deve morire. Di fame, di disperazione e possibilmente suicidandosi. Non si sa mai: qualcuno come me, potrebbe dire che la colpa è dello Stato…

 “Tranquilli”: la stessa sorte è toccata ai poveri cittadini tedeschi, ma con due anni di ritardo, e grazie alla riforma Hartz che ha copiato la nostra splendida riforma del lavoro. Sempre in ritardo, questi tedeschi. Potete leggere se volete, un mio recente editoriale: “Non è vero che la Germania sia migliore dell’Italia

Non volendo generare qui un libro, che presto finirò di scrivere - per chi fosse interessato ai miei vari impegni professionali - vi ho fornito alcune prove certe di come lo Stato italiano, attraverso i governi gestiti da tutti i cosiddetti “partiti politici” e non movimenti residenti in pianta stabile nel nostro Parlamento, sta di fatto uccidendo quotidianamente e da decenni, la popolazione italiana “comune”.

Le motivazioni? Ho una serie d’idee da proporvi, scegliete quella che trovate più aderente alle vostre: scarsità di risorse energetiche a livello mondiale, scarsità di riserve alimentari a livello mondiale, situazione climatica giunta ormai palesemente oltre il limite massimo dell’accettabile – ah, se avessero messo in atto i protocolli internazionali ratificati un decennio fa! – e il fatto che il pianeta Terra sia troppo affollato per campare tutti dignitosamente: meglio spazzar via qualche miliardo di carne trita. Umana.

 




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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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