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La politica dell 'aria fritta

La politica dell 'aria fritta
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 17/03/2015

Basta con le polemiche sul governo: diamo a Renzi ciò che è di Renzi. E’ il primo Presidente del Consiglio ad aver - in un battibaleno - scordato la sua provenienza politica abbattendo anzi qualsiasi colore politico dal momento che non si comprende più a quale area faccia riferimento.  Ha dimenticato subito anche la sua avversità all’ex premier Berlusconi, ha tralasciato di porre ascolto e risoluzione alle istanze di milioni di cittadini, è riuscito a togliere diritti ai lavoratori come mai nessuno prima si era azzardato a fare, ha innescato la politica dell’aria fritta, colma di dichiarazioni di giubilo su traguardi – mai raggiunti – in favore della popolazione, ha fatto si che il governo decida sempre senza ascoltare opposizione e sindacati. Un genio. Sostenuto da altri “geni” sparsi per l’Europa e facenti parte della Troika – CE, Fondo Monetario Internazionale e BCE – che ogni giorno fanno di tutto per aiutare Renzi a fare a pezzi il paese e conditi con una spolverata di Ministri italiani che, fondamentalmente, non si sa perché lo siano diventati, dal momento che ogni giorno possiamo “deliziarci” di qualche chicca tipo quella del Ministro dell’Istruzione Giannini che non era a conoscenza del fatto che l’Inglese alle elementari è stato introdotto circa 15 anni fa  (ma lei no, voleva che anche questo fosse “un’innovazione del governo Renzi”) o come le dichiarazioni imparate a memoria del Ministro Boschi o quelle di Lady-Like, pardon, l’Europarlamentare Moretti, il cui curriculum precedente all’attuale ruolo parla chiaro: docente per grazia ricevuta. Dal padre, dirigente scolastico.

Potrei passare in rassegna i tanti Ministri che non si sono mai presi la briga di prendere uno straccio di Laurea, in una nazione che ai cittadini comuni chiede a giovani di appena 25 anni, non solo di essere laureati, plurimasterizzati, con preferibili esperienze all’estero, inglese quasi madrelingua ma  anche qualche anno di esperienza professionale, per vivere la chimera di un improbabile posto di lavoro. Dalla bocca di tali Ministri per caso, fuoriescono ormai le panzane più divertenti, se non fosse che parliamo della vita di circa 60 milioni di persone.

Questa componente di governo, ha assimilato talmente l’arte della propaganda politica, da non riuscire più a rientrare nella realtà. Declamano con veemenza di aver contribuito a creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, nell’esatto momento in cui l’Istat proclama percentuali di disoccupazione che manco in Burkina Fasu. Continuano imperterriti, Renzi in testa, a crogiolarsi sull’assoluta vittoria alla lotta per abbattere tasse e imposte, mentre lo stesso Ministro dell’Economia Padoan tenta di dribblare sulla realtà, dichiarando in queste ore, non senza una vena d’imbarazzo che si, di abbattimento di tasse e imposte il governo si occuperà. Non si sa quando, né come.

E’ un governo quello di Renzi, che si è permesso di contribuire al dilagare della corruzione e alla delinquenza in genere, depenalizzando una lunga serie di reati che invece andavano pesantemente condannati, creando ulteriore scontento fra i cittadini e l’indignazione – è di queste ore – dell’Associazione Nazionale Magistrati, cui Renzi manco a dirlo, ha replicato come suo solito declamando che mai e poi mai il Governo ha reso più facile la corruzione e la delinquenza. Aria fritta che si mischia ad altra aria fritta. A garanzia di questo, basta guardare i dati che il Governo sciorina come una vittoria, relativamente la “riorganizzazione della macchina giudiziaria 2014” come si legge sul sito http://passodopopasso.italia.it Qui si che si è fatta “spending review”. Leggete questi dati: il governo ha risparmiato 64 milioni abbattendo il numero dei dirigenti generali del Ministero della Giustizia (da 61 a 37) ha eliminato 30 Tribunali, 30 Procure, 220 sezioni distaccate e 666 Uffici del Giudice di Pace. In una nazione dove ogni singolo Tribunale è in grave sofferenza per le migliaia di cause in corso e un numero sempre più esiguo di giudici, abbattere il numero dei tribunali e delle procure no, non può esser letto come un buon metodo per lottare contro la corruzione.

Posso capire che Renzi e i suoi Ministri confidino in quella parte d’italiani che ancora vogliono sperare che esista qualcosa di vero in ciò che viene sciorinato come assoluta verità. Sono certa però, che persino i più resistenti stanno constatando che l’aria fritta non s i mangia e che a fine mese non serve a pagare le bollette. 




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Data:10/08/2013
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