Vent’anni dopo la sua scomparsa, verso l’estate del 1968, Martin Bormann, - ex braccio destro di Hitler - viene identificato dalla CIA sotto il falso nome di Martin Weisberg,

L’uomo ora, finanzia la rock band The Love's White Rabbits, ed è un eccentrico pacifista legato agli ambienti Hippy e radicali. Possibile che sia proprio il nazista fuggito all’avanzata sovietica confondendosi tra la folla delle strade di Berlino? Stando alle informazioni dei servizi segreti, Weisberg è in realtà Bormann.

Da questo punto in poi, la trama si dipana – fondamentalmente sul territorio degli Stati Uniti - attraverso un’intricata rete di servizi segreti, statunitensi e israeliani, a volte deviati. I personaggi che si scoprono leggendo, pagina su pagina, hanno ognuno caratteristiche che li rendono unici quanto a volte bizzarri.

Il ritmo della trama non lascia tregua e fa sì che il lettore approdi, senza quasi accorgersene, alla parola “Fine”.

Non è facile fare una sintesi di questa storia, ricca di eventi, di colpi di scena, di risvolti che non ti aspetti. Tra la spy story e il noir, un originale misto di generi molto ben equilibrato.

Ed è proprio questo a rendere attraente leggerlo. Sicuramente, un romanzo non banale e un tema difficile da trattare, ma molto ben sviluppato dall’autore, Lorenzo Mazzoni, ferrarese classe 1974 con, alle spalle, una lunga carriera di scrittore.

Il volume è edito da Edizioni Spartaco e si può acquistare anche online: Quando le chitarre facevano l’amore