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Contraria a qualsiasi tentativo di protezione degli investitori privati delle banche. E’ questa la sentenza. La Germania dice NO a proteggere dalle perdite, nel caso in cui l’Italia dovesse continuare a ricapitalizzare gli istituti di credito.
In pratica, la Mekel e il suo esecutivo, si dicono contrati all’applicazione delle norme europee in tutti i piani di salvataggio. Prima della ricapitalizzazione, si deve procedere all’assunzione delle perdite da parte di creditori e azionisti. «Abbiamo definito certe regole comuni sulla risoluzione delle banche e sulla ricapitalizzazione, non possiamo cambiare tutto ogni due anni» ha dichiarato la Merkel. Renzi, durante il suo intervento a Bruxelles e dopo il vertice a 27, di rimando: «L’Italia è qui non dalla parte degli imputati o degli esaminandi. È qui dalla parte di coloro i quali vogliono dare una mano alla Ue per tornare a fare il proprio lavoro. È' cambiata la prospettiva. Noi sappiamo che cosa va fatto e lo facciamo. Non siamo qui per prendere lezioni dal maestro» e rivolgendosi alla Merkel ha concluso: «Le regole sono state cambiate l'ultima volta nel 2003 per consentire a Francia e Germania di sforare il tetto del 3% sul deficit. Allora il governo Berlusconi accettò di violare le regole per fare un favore alla Francia e alla Germania. Questo è accaduto in passato e non è più accaduto».
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 31/10/2024 15:43:00 |
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