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Terroristi islamici: le differenze di trattamento tra Europa e USA

Terroristi islamici: le differenze di trattamento tra Europa e USA
Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 29/12/2016

Credo siamo giunti al momento dei chiarimenti o meglio, delle considerazioni, visto che, certi chiarimenti, con ogni probabilità, non ce li regaleranno mai.

Sto ragionando da molto tempo su alcune cose, relative al “terrorismo islamico” e a quei terroristi – tutti islamici ovvio, basta che urlino “Allahu Akbar” per averne conferma…  - che, se compiono un attentato in Europa, vengono immediatamente rintracciati e uccisi, se invece il terrorista islamico ha la “fortuna” di essere acciuffato negli USA, ecco che per lui, non giunge la morte, bensì si aprono i cancelli di Guantanamo, il carcere più duro oggi esistente sul pianeta terra, che si trova sull’isola di Cuba, in un territorio di nessuno, e aperto poco tempo dopo l’attentato alle torri gemelle dell’11 Settembre 2001, dall’amministrazione Bush.

Gli USA sono talmente “buoni” - gli è stato assegnato il Nobel per la Pace, potete aver dubbi? (...) - ma tanto sanguinari, da far la guerra a mezzo mondo, anche sotto mentite spoglie – vedi Siria ad esempio – e da creare un carcere ritenuto del tutto privo di qualsiasi fondamentale diritto umano per i detenuti.

Ora, il mio ragionamento è questo: come mai, gli USA arrestano mentre in Europa, si uccide? Mi riferisco solo ai “terroristi islamici”. Per quale motivo in Europa non ci fanno nemmeno vedere in faccia gli assassini, terroristi, imboscati e radicalizzati, e negli USA invece, li sbattono in un carcere-fossa dei serpenti, dove il minimo che ti succede se sei carcerato, è la privazione della dignità?

La prima risposta, ovvia, che viene alla mente, è che in Europa siano bravi a individuare i colpevoli degli attacchi terroristici e siamo pronti a giustiziarli, perché da noi sono aggressivi, e quindi vanno ammazzati subito, se solo la sorte lo consente.

Oppure, li uccidiamo perchè il livello di acredine nei confronti degli islamici, è talmente alto da parte delle popolazioni europee, investite quotidianamente dai discorsi proopagandistici dei governi, che non si può far altro che "regalare", ogni tanto, una bella azione giustizialista e plateale...

Negli USA dicevo, sono “buoni” quindi: individuano i terroristi islamici, anche quelli che non hanno compiuto attacchi terroristi, e li trasferiscono nel torturatoio di Guantanamo. No, non mi convince affatto. Non può convincermi questa asimmetria di eventi e metodiche.

Innanzitutto: avrete certamente notato anche voi, come i terroristi islamici che vengono a compiere stragi in Europa, siano un po’ rimbambiti. “Dimenticano” - tutti o quasi -  il documento di identità, in bella vista sui cruscotti dei mezzi che utilizzano per le stragi. E’ accaduto nella strage di Charlie Hebdo, in quella di Nizza, in quella – recentissima di Berlino.

Non basta: in alcuni casi, le notizie diffuse da una certa Stampa, riportano un particolare che definisco quantomeno “bizzarro”: il riconoscimento del terrorista che, in alcuni casi, si è fatto saltare in aria, imbottito come un panino al tritolo, tra la folla, è stato possibile “Grazie al ritrovamento di un pollice. E quindi grazie all’impronta digitale.

Fermi tutti: dunque una persona si fa saltare in aria, va in mille pezzi, muoiono persone. Immaginate la scena della strage: morti a pezzi dappertutto. Distruzione. Il terrorista saltato in aria. Che trovano quei geni degli inquirenti? Un pollice. “Ovviamente” del terrorista islamico.

E siccome questo tipo di notizia è davvero ad effetto, reiterano, la replicano, la riutilizzano. Forse perché, sanno che a livello mediatico funziona, e anche, sanno che molta gente nemmeno ci pensa che sia quantomeno bizzarro identificare un mucchio di carne macellata, attraverso il ritrovamento di un pollice. Almeno cambiassero dito, ogni tanto…

Invece, appunto, negli USA no. Loro i “terroristi islamici” li trovano, li arrestano e li portano a Guantanamo. Altrimenti, a che diamine sarebbe mai servita la strage dell’11 Settembre? A non fare prigionieri? A non mostrare al mondo la propria potenza? A non ottenere – a livello mondiale – l’accreditamento come potenza politica in grado di incarcerate i “malvagi terroristi islamici”? Ma scherziamo…

Il Medioriente, era troppo potente per non distruggerlo, metterlo all'indice, privarlo delle preziose risorse energetiche e naturali, renderlo il "Male assoluto" e di conseguenza, il nemico di tutti. Ognuno tragga le proprie considerazioni.

Ciò che a mio parere è un elemento ancor più viziato, nel sistema mediatico, e di come certe notizie su certi eventuali accadimenti, viene diffuso nel mondo, è un altro aspetto ancora: sono certa che, chi lavora per la diffusione di certe informazioni, servizi segreti compresi, sappiano benissimo che non siamo tutti incapaci di ragionare. Ma, e questo è il punto, se ne fregano altamente. Un modo per comunicare: tanto, lo facciamo lo stesso

Vi lascio con una considerazione su Guantanamo: aperta nel 2002, doveva chiudere i battenti nel 2007. Ancor oggi, pur con la firma di Obama sulla conferma di chiusura del carcere e del mantenimento della sola base militare statunitense, un numero imprecisato di persone sono imprigionate. Non si sa né chi siano e né perché si trovino imprigionati a Guantanamo.

D’altronde, nei documenti fondativi di questo carcere, si legge molto chiaramente come gli USA non siano nemmeno tenuti a comunicare i nomi e nemmeno le motivazioni degli arresti.

Potete leggere qualcosa su come funziona Guantanamo al link seguente: GUANTANAMO.

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