Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali  
Privacy: dai dati personali sul web al microchip sottopelle. Siete proprio sicuri...?

Privacy: dai dati personali sul web al microchip sottopelle. Siete proprio sicuri...?
Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 07/02/2017

 

Sul tema della privacy, si dibatte molto, in special modo da quando i social sono divenuti parte integrante della vita quotidiana di un buon numero di persone al mondo.

I rischi legati agli abusi, sono di varia natura: si va dall’utilizzo – per fini “statistici” – dei dati personali, a quello sulle abitudini personali, che arricchisce le aziende dal momento che, grazie allo studio delle abitudini di navigazione, riescono a personalizzare le pubblicità online che osserviamo ogni qualvolta ci colleghiamo a un sito web.

Non è tutto. Sono state molte le discussioni relative a come la piattaforma Facebook acquisisca, di fatto, tutto ciò che pubblichiamo, o meglio, postiamo quotidianamente. Fotografie, pensieri, video…

Caso unico nella storia della giurisprudenza internazionale, Facebook è proprietario dei contenuti pubblicati, pur senza esserne responsabile: significa che, se un utente pubblica una foto oscena, quella foto diventa proprietà di Facebook ma le colpe ricadono sull’utente che può essere anche sospeso dall’utilizzo della piattaforma.

L’era del web, ha di fatto creato molte problematiche relative alla privacy, anche se ancora oggi, sono davvero poche le persone  a comprenderne l’importanza.

Per iscriversi a un sito web, di qualsiasi genere, è necessario fornire i dati personali. Per iscriversi a una piattaforma di giochi online, tipo Lottomatica, è necessario anche, inviare una copia del proprio documento di identità.

La nostra identità ormai, non è più protetta. Oltretutto, considerando le azioni frequenti di hacker e cracker che riescono a impossessarsi dei dati inseriti all’interno dei siti di grandi aziende, è palese come sia assolutamente sconsigliabile fornire – addirittura – una copia del proprio documento di identità, che potrebbe essere utilizzato per fino non proprio nobili…

Una curiosità: anche coloro che desiderino iscriversi alla piattaforma del Movimento 5 Stelle, devono inviare – in forma digitale – una copia del documento di identità, pena l’annullamento della richiesta di iscrizione.

Qualche anno fa, per capire il funzionamento della piattaforma, alla loro richiesta di invio del documento di identità, fornii la copia del mio tesserino da giornalista, che è a tutti gli effetti di Legge, un documento di identificazione. Nulla. Irremovibili. Volevano la mia carta d’identità. Che non fornii.

Con l’avanzare delle nuove tecnologie poi, ecco che la nostra privacy rischi davvero di andare a farsi benedire.

Un paio di esempi. Il riconoscimento dell’impronta digitale per aprire le porte degli uffici presso i quali si presta attività lavorativa. Attenzione: potrebbe sembrare un bel “giocherello”, ma sconsiglio vivamente di cedere un così importante dato biometrico al solo fine di aprire una porta.

Se pensate che, da alcuni anni a livello europeo, si riflette sull’opportunità di creare un “Ministero del DNA” - come sempre adducendo motivi di “sicurezza” – ma che da più parti si solleva il pericolo di perdita totale della privacy con tutto ciò che ne consegue, ecco che sarà bene pensarci 100 volte, prima di regalare all’azienda la propria personalissima impronta digitale.

Altro caso di possibili problemi con la privacy, attualmente sono in discussione relativamente alle “Scatole nere per le automobili”. Funzionano come le scatole nere degli aeroplani: registrano tutto ciò che accade, riprendendo anche video di ciò che accade in strada durante il percorso.

Le assicurazioni auto, fanno a gara per convincere la clientela ad installarne uno sulla propria vettura, arrivando a proporre premi assicurativi al di sotto delle medie nazionali. Già solo il fatto che scontino i premi assicurativi, non è cosa buona e giusta, considerando il settore di riferimento…

Avere la scatola nera in auto, potrebbe apparire un mezzo più “sicuro” di guidare, ma attenzione: siete proprio certi che, in caso di sinistro, vostra moglie o marito vengano a sapere dove vi trovavate e con chi? E poi: al di là della “sicurezza”, ci avete pensato che, con questo metodo, le assicurazioni riusciranno a pagare molti meno risarcimenti? Eh sì, perché non ci saranno più dubbi sulla dinamica dell’incidente e su chi ricade la colpa… Altro che “sicurezza”.

Ora tenetevi forte, la notizia vi sconvolgerà (spero): in Belgio, otto dipendenti di un’azienda, hanno accettato di farsi impiantare un microchip sottopelle. Lo scopo? Evitare l’uso del badge all’ingresso e in uscita, aprire le porte e utilizzare i PC di lavoro.

Che figata”! penserà qualcuno. Che orrore, dico io. Con questo microchip, grande come un chicco di riso, e impiantato sulla mano, tra il pollice e l’indice, l’azienda potrà conoscere tutto dei propri dipendenti: a che ora entra ed esce, ma anche a che ora mangia, fuma, va in bagno…

I rischi della perdita della privacy, non sono un gioco. Chi ha letto “1984” di Orwell, sicuramente ravvede troppe similitudini con quanto sta accadendo ai giorni nostri, e il romanzo fu pubblicato nel 1949…

Occhio quindi, a non prender “per gioco” certe innovazioni tecnologiche. Il controllo totale dell’umanità, non è un pensiero complottista ma reale.

È necessario stare in guardia, e non cadere nel giochetto del “Meglio esser schiavi, piuttosto che vivere nell’insicurezza”. Mai nulla di più errato è stato cogitato: la sicurezza, si ottiene in altro modo, non certo controllando totalmente l’umanità.

©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina.

 




Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 25/04/2024 02:27:52

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Editoriali

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 18/05/2020
Indagine Covid-19 - parte V - Trattati, accordi, riforme e omissioni

Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.

Leggi l'articolo

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Videogames: il governo sostiene le startup del settore

Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.

Leggi l'articolo

Autore: Inchiesta del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Indagine Covid-19 - Parte IV - diffusione nella bassa lodigiana: i dubbi sul depuratore

Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.

Leggi l'articolo

Autore: Intervista del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 13/05/2020
Intervista ad Andrea Vianello - Ogni parola che sapevo

“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -