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Politica e trasparenza del malaffare

Politica e trasparenza del malaffare
Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 20/03/2017

Cosa può esistere di più grave dell’occultamento del malaffare in politica? Il suo esatto opposto: palesare qualsiasi azione contraria a un corretto uso della propria posizione politica.

E’ ciò che accade ormai da tempo, e non è affatto cosa buona, come certi sostengono.

Che il malaffare sia sempre stato parte del tessuto politico, a ogni latitudine, è cosa certa. Che i personaggi della politica non si preoccupino più di celare le proprie malefatte, è un ulteriore schiaffo alle popolazioni, che si ritrovano così doppiamente abbattute nel loro diritto di essere cittadini armoniosamente amministrati da chi detiene un incarico istituzionale.

Nel nostro paese, ormai da circa un ventennio, si va avanti per “ismi”; siamo passati dal berlusconismo, al renzismo, al grillismo. In questo preciso periodo storico, siamo invasi dai tre criteri che, palesemente, sono ben amalgamati tra loro, e hanno preso il potere assoluto della nazione, oltre che della vita di ogni singolo cittadino.

In Italia, mi auguro sia chiaro a tutti ormai, vige un regime autoritario di Destra.

Lasciate perdere i nomi più o meno creativi che questo o quel gruppo di politici va a creare. Non fatevi fuorviare dall’immagine, pensate piuttosto ai contenuti, o meglio: ai fatti. E di fatti, almeno di quei fatti che un cittadino comune si attende dalla classe politica, qui non si vede nemmeno l’ombra.

Tante parole, tante promesse – le solite – ma di fatti, nulla. Anzi: tutto ciò che a parole viene promesso al popolo, viene messo in coda, tra le cose memo importanti da realizzare. Sono altri, gli interessi dei politici. Vi sia di esempio come, in questo giorni, l'aula del Senatofosse piena per votare in favore di Minzolini, e come si sia svuotata quasi totalmente, quando si doveva prendere qualche decisione sul testamento biologico.

Si chiama invasione di luoghi istituzionali per motivi personali.

Dopo vent’anni di berlusconismo, il cui potere non è mai passato, ma semmai passato in mano a Renzi, che ha avuto mandato di prosecuzione dei progetti tanto cari a Berlusconi e al suo entourages, a partire dalle Leggi ad hoc per salvare se stesso , passando per il Jobs Act – la cancellazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori era una delle tematiche care a Berlusconi da anni – non è accaduto altro che una totale apertura a ciò che, chi ritiene di essere al potere, per mandato diretto oltretutto, è in grado di fare e stravolgere, pur di arrivare ai propri obiettivi.

Renzi, e la sua scalata al potere, hanno di che insegnare agli idealisti politici di tutto il mondo: non si era mai visto, in maniera tanto sfrontata, di cosa è capace un uomo per arrivare dove si è prefisso.

E che dire del grillismo? Quando, qualche anno fa, era il 2012, fu pubblicato questo mio articolo, che prevedeva quanto oggi sta accadendo, mi beccai i soliti messaggi e commenti carichi di astio ed epiteti di ogni genere.

Ma ho pazienza, e so che, quando si svelano anzitempo gli effetti di ciò che viene presentato come unica soluzione a tutti i mali, è necessario che si giunga alla rivelazione pubblica delle reali motivazioni che si nascondono dietro la nascita di un nuovo partito o movimento.

Ciò che accade oggi è davvero perverso. Nessun politico ha più timore di mostrarsi per ciò che è: bulimico di potere, senza alcun interesse per la popolazione, se non per quella piccolissima quota di veri ricchi, che sempre e da sempre rappresentano l’unico interesse di ogni singolo rappresentante di qualsiasi istituzione.

E non basta: oltre alla bulimia, e alla predisposizione a favorire i ricchi, c’è questa tendenza morbosa a fare le cose peggiori, senza temere il giudizio del popolo. Che, di fatto, non si lamenta poi più di tanto, divenendo quindi – in qualche modo – complice delle malefatte compiute dalla dirigenza del paese.

Vorrei essere per un solo minuto, nel cervello di un sostenitore del M5S, per comprendere cosa rende possibile l’accettazione assoluta delle parole, e la negazione dei fatti.

Vorrei essere anche, sempre per un solo minuto, nel cervello di coloro che, ancor oggi, proclamano essere sostenitori del PD di Renzi.

Poi, vorrei essere ancora per un solo minuto, nel cervello degli adoratori di Berlusconi, che proprio in questi giorni, è tornato – più forte che pria – a promettere di tutto, in piena campagna elettorale.

Mi auguro solo una cosa: che i cittadini che non si rendono conto della violenza che attualmente il mondo politico sta esercitando sui cittadini, a suon di “trasparenza delle malefatte”, sia solo l’effetto di un’incapacità, di un limite. Quello di non riuscire a credere che si possa arrivare a tanto, tanto da chiudere la mente e pensare che no, non è possibile che si sciorini tutto questo in faccia al popolo.

Se così non fosse, allora davvero non comprendo più i miei simili. Che stanno accettando, supinamente, ogni tipo di scelleratezza, di scandalo, di incoerenza, di negazione di ciò che viene costantemente propagandato.

Vi lascio con una riflessione, su Grillo e il M5S: doveva essere la rivoluzione, l’abbattimento della vecchia politica, l’assoluta diversità, la riforma di un sistema.

Giorno dopo giorno, si è rivelato essere un movimento peggiore del sistema politico che fingono ancora di condannare. Davvero pensavate che, coi vaffanculo urlati nelle piazze, coi parlamentari a nomina praticamente diretta, con gente digiuna in modo assoluto di politica e capacità oratorie, si potesse sovvertire un sistema autoritario?

Semmai, l’autoritarismo peggiore, è quello realizzato dal grillismo, che pretende di comandare una nazione, collocando nei posti strategici, gente senza arte né parte, da gestire totalmente o buttare fuori a calci alla bisogna. E senza preoccuparsi minimamente, degli effetti delle azioni di un Grillo ormai senza più alcun freno al proprio assoluto comando sul Movimento e i suoi componenti.

Esattamente, come ha fatto Renzi, e – prima di lui – Berlusconi. Peccato però, che il Movimento si dichiari tuttora “totalmente diverso dai partiti politici”.

Certamente lo è: in peggio. E adesso, non si preoccupano nemmeno più di fingere di essere migliori.

E' molto grave.

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