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Propaganda elettorale: le fake news politiche sotto mentite spoglie

Propaganda elettorale: le fake news politiche sotto mentite spoglie
Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 19/01/2018

Ho trattato più volte il tema legato al criterio di “Propaganda elettorale” negli anni, e ho sempre cercato di avvertire i lettori sui biechi contenuti che, questa vera e propria metodologia politica, contiene al suo interno.

Leggete qui: “La propaganda è l'attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifici atteggiamenti e azioni ovvero il conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo" (Fonte: Wikipedia)

Da ciò si evince, senza alcun tipo di dubbio, che il mondo della politica è avvezzo – da sempre – a sparare balle per coglionare gli elettori, in special modo sotto elezioni politiche.

Fin qui, nulla di nuovo. Di propaganda politica si sono nutriti i popoli di ogni nazione e a far inizio dagli albori dell’organizzazione politica in quanto tale. D’altronde, a rifletterci, da sempre chi governa necessita di rendere più rosea la realtà, in special modo quella che interessa la vita di tutta la popolazione.

Quando mai, su questo pianeta, le cose sono andate sempre per il verso giusto, la politica ha sempre e solo lavorato per il bene del popolo e non vi è stata necessità di utilizzare le strategie della propaganda politica?

A volte mi chiedo come possa l’umanità non comprendere la potenza del potere. Cosa pensate ci stiano a fare “al potere” a non dormir la notte per risolvere le nostre problematiche di cittadini? ma quando mai! Il potere serve, a chi lo detiene, a farsi i fatti propri e ad avvantaggiarsi della credulità dei cittadini, sempre pronti a stendersi sull’altare sacrificale della politica, che li alimenta da un lato a botte, calci e strizzatura di portafogli, e dall’altro a suon di promesse, irrealizzabili. Propaganda allo stato puro.

Anzi: fake news, visto che è uno degli argomenti maggiormente caldi in questo periodo e il mondo della politica promette - è proprio un vizio - di mettere a norma anche la diffusione delle informazioni "per cautelare i cittadini".

Eppure di fake news ne esistono di due specie. La prima è quella che vede protagoniste notizie del tutto inventate e diffuse online, anche su siti di “informazione”, che tutto sono tranne che testate giornalistiche. Un esempio: “E’ morto l’attore tal dei tali”, quando egli è ancora vivo e vegeto. Oppure: “Un orso circola per la Capitale”, con tanto di immagine. Fake news. Roba da burloni del terzo millennio. Eppure molti cittadini ci cascano.

La seconda specie di fake news, è quella relativa alle balle sparate dai politici al solo scopo di ottenere attenzione e dare l’idea di voler ottenere un gran numero di voti al momento opportuno. All’interno di queste vere e proprie fake news, ne alberga un’altra: nessun cittadino, nel nostro paese, può davvero esprimere – attraverso il voto – la propria scelta. Lo confermano i listini bloccati, i cambi di casacca (voti tal dei tali che fa parte di quel partito politico, ma poi ci ripensa e passa addirittura con gli “avversari” politici) e i brogli elettorali, onnipresenti a ogni tornata elettorale.

Di conseguenza, ecco che la propaganda  politica del terzo millennio può esser denominata – a buona ragione – fake news a scopo propagandistico politico.

Alcuni esempi, semmai vi fossero ancora dubbi. Berlusconi sta promettendo l’aumento delle pensioni minime a 1.000 euro, la cancellazione della Riforma Fornero e, più in generale, l’abbattimento delle tasse.

E' uno dei leitmotiv di Berlusconi: promette di aumentare le pensioni minime, e togliendo il fatto che realmente lo fece nel 2002 durante il suo secondo governo, portando le pensioni minime a 516 euro ma con una lunga serie di strette che non resero possibile a tutti di usufruire dell’aumento, non ha mai più messo mano nemmeno alla rivalutazione delle pensioni al costo della vita, come sarebbe degno fare.

L’abbattimento delle tasse è un altro tema sempre caro a chi detiene potere politico ed è in vista delle elezioni. Berlusconi, come tutti gli altri, si fionda a promettere che diminuiranno. Agli italiani non viene però mai spiegato che esistono le tasse – che paghiamo con la speranza di ottenere servizi utili – e  le imposte – vere imposizioni a pagare cifre enormi per rimpinguare le casse dello Stato – ed essendo l’Italia una nazione dipendente dall’Unione Europea, dal resto delle potenze occidentali e pure orientali, non può di sua sponte decidere di abbassare le tasse e le imposte così come non può prendere decisioni senza il parere del resto del mondo.

Porto l’esempio di Berlusconi, ma lo applico a tutti gli altri ovviamente. Matteo Renzi, ad esempio, è uno dei maggiori utilizzatori di fake news propagandistiche. Giura e spergiura su tutto, in odore di elezioni e nomine, per poi fare esattamente il contrario non appena ottenuto ciò che ha in mente.

Persino i novellini del Movimento, trasformatosi in partito politico a tutti gli effetti, capitanati da propagandisti politici di vecchio pelo – non è necessario essere un politico per far propaganda politica – si sono velocemente adeguati, sparando balle di ogni sorta come il tormentone: “Dobbiamo uscire dall’euro…Non dobbiamo uscire dall’euro”, senza contare che dall’euro non si esce, ma semmai si tenta di uscire dall’Europa. Brexit docet. E tra poco dovremo chiamarla Brenter

Ma possiamo anche parlare di come il candidato grillino al ruolo di Premier – Luigi Di Maio – si limiti a promettere abolizioni di riforme – vedi Fornero e Jobs Act – o assegni di cittadinanza, senza minimamente essere in grado di spiegare, su basi certe, dove troverebbe le risorse per concretizzare le sue promesse: solo pe cancellare la Legge Fornero, servirebbero circa 100 miliardi solo per la prossima legislatura. Qualcuno dovrebbe spiegarlo anche a Salvini, visto che nella sua campagna elettorale ha abbracciato la stessa causa: cancellare la Legge Fornero. Ma poi ci ripensa, e fa una sorta di dietrofront: si può cancellare, ma non subito. La balla è talmente grossa che tenta di recuperare...

In ultimo, ma non per ultimo, c’è il tema delle “alleanze” e “non alleanze”. Tutta fuffa. “Mai alleanza con Berlusconi”, bercia Matteo Renzi dimentico del Patto del Nazareno. A mio parere, il 4 Marzo prossimo, ci ritroveremo con l’ennesimo governo di larghe intese, o magari con un altro pseudo “governo tecnico”: la forma più politica di governo esistente in Italia.

Insomma: è tutto un gran bordello, un dichiarare castronerie senza capo né coda, un promettere mari e monti che non arriveranno mai. Ce lo chiede l’Europa, la Nato, la Russia, la Cina la Corea del Nord e pure quella del Sud. In tutto ciò, i cittadini italiani confermano l’assoluta incapacità di destarsi da un sonno profondo e mortale.

Scommettono sui social su “Chi vincerà le elezioni il 4 Marzo”. Si azzuffano sui candidati da “votare”. Disseminano mitologici ideali politici chiedendo alla massa di “andare tutti a votare recuperare la sovranità”. Non sanno minimamente di cosa parlano, ma parlano. Dovrebbero leggere uno studio molto interessante, dal titolo "Information operations and Facebook" da cui si evince come i governi, attraverso i social come Facebook, riescano a diffondere fake news...

Tranquilli italiani: non solo non deciderete un fico secco, come sempre, ma vi ritroverete a mugugnare ogni giorno, scoprendo l’acqua calda, non appena il teatrino della propaganda elettorale avrà fine, fino alla prossima volta. La politica non sente nemmeno più l’esigenza di cambiare strategie. Questo è un popolo troppo facile da tenere a bada.

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GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
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